Il cielo del mese

Il cielo del mese: gennaio e una cometa tra le stelle d’inverno

Il mese di gennaio 2023 è particolarmente ricco, non solo per ciò che si può osservare in cielo ma anche su EduINAF. Stiamo, infatti, alacremente lavorando sul nuovo Quaderno EduINAF, il cui tema è legato all’ultima diretta del 2022 de Il cielo in salotto. Vi parleremo, infatti, di Marte, pianeta che, insieme con la Luna, è stato protagonista della diretta del 7 dicembre scorso, che ovviamente vi invito a recuperare. Nel frattempo, a metà  gennaio, sarà  visibile anche a occhio nudo, almeno nelle zone a bassa e bassissima luminosità  ambientale, la cometa C/2022 E3 (ZTF), che invece sarà  la protagonista della diretta del 30 gennaio. E proprio questa cometa d’inverno sarà  la protagonista del racconto del primo cielo del mese del 2023.

Ritratto di una cometa

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La cometa C/2022 E3 (ZTF) ritratta da Eduard Demencik il 30 ottobre 2022 – via Sky & Telescope

La C/2022 E3 è stata scoperta il 2 marzo del 2022 grazie agli strumenti della Zwicky Transient Facility, da cui la sigla che accompagna, tra parentesi, il codice assegnatole automaticamente(1)Una spiegazione del codice la trovate su starlust. La cometa raggiungerà  il perielio, ovvero il punto più vicino al Sole nel corso della sua orbita, il 12 gennaio del 2023, a una distanza di circa 166 milioni di km. Da lì in poi la cometa si avvicinerà  sempre di più alla Terra fino a raggiungere una distanza di circa 42 milioni di km. Precisamente ciò avverrà  l’1 febbraio del 2023. Nel corso del suo avvicinamento la cometa diventerà  sempre più luminosa fino a raggiungere una magnitudine di 6, o anche più luminosa, diventando così visibile anche a occhio nudo.
La cometa, che in questo periodo è osservabile con strumenti appositi, sarà  la protagonista del primo contest di astrofotografia del 2023, che però abbiamo annunciato più o meno una settimana fa, in cui vi chiediamo di fotografare C/2022 E3 nel suo percorso nel cielo invernale. Potete, però, partecipare anche scattando foto di altri oggetti o costellazioni celesti tipiche del periodo, che siano attraversate dalla cometa nel suo percorso o meno. A vostra scelta. Le vostre opere (perchè questa volta accetteremo anche disegni) potranno essere sottoposte al gruppo flickr o attraverso gli altri soliti canali social.

Seguendo la coda della cometa

A questo punto non ci resta che seguire il percorso della cometa(2)Il percorso è stato redatto utilizzando le informazioni fornite nel planetario online di Sky Live, per vedere quali costellazioni incrocia nel suo cammino e quali oggetti celesti più interessanti si possono trovare a pochi passi da lei.
In questo momento la C/2022 E3 si trova nei pressi della costellazione della Corona Boreale, e si sta spostando verso Bootes. In particolare intorno al 20 gennaio attraverserà  l’area delle Quadrantidi, sciame meteorico invernale che ha origine apparente proprio nella parte nord di quest’ultima costellazione. Quando giungerà  nell’area, però, l’arrivo delle meteore non dovrebbe disturbare più di tanto l’osservazione della C/2022 E3, visto che il picco delle Quadrantidi è previsto per il 3 gennaio, mentre lo sciame dovrebbe essere visibile in un arco di tempo relativamente ridotto, tra il 28 dicembre e il 12 gennaio. Questo non vuol dire che non si potrà  osservare qualche “stella cadente”, ma diciamo che è meno probabile rispetto al periodo di tempo indicato in precedenza.

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La cometa C/2022 E3 vicino alle Quadrantidi. 16 gennaio 2023 verso le 2 di notte – via Sky Live

Un paio di giorni dopo, o giù di lì, C/2022 E3 entrerà  nell’area coperta dalla costellazione del Dragone, per poi entrare subito dopo nell’Orsa Minore, avvicinandosi così al Polo Nord celeste e alla stella Polaris, a una distanza minima di 10°, che è più o meno la posizione in cui la troveremo il giorno della nostra diretta, il 30 gennaio.
Da lì in poi C/2022 E3 si allontanerà  sempre di più dalla Polaris, ma si troverà  nella parte più prossima alla Terra della sua orbita, entrando nella costellazione della Giraffa. Tra il 10 e il 12 febbraio si troverà  poi alla minima distanza angolare da Marte, all’incirca 1.5°.
Avendola citata due volte, vi ricordo che la distanza angolare è la distanza apparente che esiste tra due oggetti una volta “proiettati” sulla volta celeste.
Nel corso della sua camminata celeste, la cometa però passarà  accanto anche ad alcuni interessanti oggetti del profondo cielo, come ad esempio M13 (intorno al 7 gennaio), meglio noto come l’ammasso globulare di Ercole (magnitudine: 5.8), nell’omonima costellazione, verso il quale nel 1972 è stato spedito il famoso messaggio di Arecibo.
Intorno al 23 gennaio un altro oggetto che può essere visto semplicemente spostando i propri strumenti di osservazione leggermente a sud est è M101, ovvero la Galassia Girandola (magnitudine: 7.9), nella costellazione dell’Orsa Maggiore.
A fine mese, invece, si troverà  più o meno a metà  strada tra la Polaris e le due galassie M82, o Galassia sigaro (magnitudine: 8.41), e M81, o Galassia di Bode (magnitudine: 6.94), entrambe nell’Orsa Maggiore.

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M81, la Galassia di Bode ritratta dal Telescopio Spaziale Hubble – via commons

Infine, per quel che riguarda la sua osservabilità  dai cieli italiani, all’inizio del mese C/2022 E3 sarà  piuttosto bassa sull’orizzonte, tramontando relativamente presto, intorno alle 18, per poi diventare sempre più alta sull’orizzonte nell’ultima settimana del mese all’avvicinarsi alla Polaris.
E’ interessante ricordare, anche se ciò attiene al cielo di febbraio, che all’avvicinarsi a Marte la cometa di questo inverno 2023 passerà  relativamente vicino a M38 (magnitudine: 7.4), un ammasso aperto nella costellazione dell’Auriga, e più avanti, intorno proprio al 10 febbraio, alle Pleiadi. In quel periodo, però, la sua magnitudine dovrebbe essere scesa a poco più di 8.

Le costellazioni

Vediamo, ora, una veloce panoramica delle costellazioni di gennaio (via it.wiki).
Il cielo del mese è dominato dalla costellazione di Orione, una delle più facili da trovare nel cielo stellato grazie alla sua caratteristica forma a clessidra. Inoltre le tre stelle della sua cintura costituiscono un ottimo punto di partenza per determinare una delle due stelle appartenenti a un asterismo tipico dei cieli di questa stagione, il Triangolo Invernale. Prolungando, infatti, la cintura in direzione sud-est, si incrocia la stella Sirio, la più luminosa della volta celeste, nella costellazione del Cane Maggiore. Unendo Sirio con Betelgeuse, la rossa spalla di Orione, è poi abbastanza semplice determinare un trinagolo equilatero, il cui terzo vertice è Procione nella costellazione del Cane Minore.

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Triangolo Invernale. Foto di Akira Fujii via commons
All’interno del Trinagolo Invernale, poi, si trova la costellazione dell’Unicorno, mentre poco più su verso nord troviamo la costellazione dei Gemelli con il suo caratteristico rettangolo inclinato verso nord-est. A sud sempre del Triangolo troviamo, infine, la Poppa, che un tempo era parte dell’antica e ormai desueta costellazione della Nave Argo.
A nord-ovest di Orione, invece, troviamo il Toro e l’Auriga. Se poi volgiamo lo sguardo verso est, ecco la brillante stella Arturo, bassa sull’orizzonte: il suo colore è rosso, ma a causa delal sua posizione bassa sull’orizzonte appare giallo-arancio; sale inoltre la figura del Leone, di forma trapezoidale, con la brillante Regolo sulla parte sud-ovest. Il campo a sud-est appare invece privo di stelle, in direzione della grandissima Idra e di altre costellazioni minute.
In direzione nord, diventa sempre più alto sopra l’orizzonte il Grande Carro, disponendosi quasi verticalmente, mentre al suo crescere segue, dalla parte opposta alla Stella Polare, il declino di Cassiopea. Cefeo raggiunge invece il punto più basso sull’orizzonte settentrionale, ma senza tramontare.
Verso ovest, la tortuosa costellazione di Eridano declina sempre più sull’orizzonte, lasciando a ovest di Orione un’area priva di stelle appariscenti.

Fasi lunari

Qui di seguito trovate le quattro principali fasi lunari del mese di gennaio 2023. Da notare la la Luna piena del 7 gennaio apparirà  leggermente più piccola rispetto al normale, questo perchè è prossima all’apogeo, ovvero il punto più lontano della sua orbita intorno alla Terra. Raggiungerà , infatti, tale punto il giorno dopo, l’8 gennaio: possiamo considerarla come una quasi micro-Luna piena.
La Luna nuova del 21 gennaio, invece, si troverà  esattamente al perigeo, quindi è a tutti gli effetti una Super Luna nuova.

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I pianeti

All’inizio del i pianeti visibili, con visibilità  media, risultano essere Saturno, Urano, Marte (dal 2 gennaio), Mercurio (dal 3 gennaio), che sorgono rispettivamente intorno alle 9:30, alle 13:00, alle 5:30, alle 8:50. Giove, invece, è molto ben visibile, sorgendo all’inizio del mese intorno alle 10:20. Venere, che all’inizio del mese è anch’essa molto ben visibile (sorge alle 8:10), a causa del suo veloce avvicinamento al Sole diventa impossibile da osservare sin dal 2 gennaio. Anche Saturno diventa difficile da vedere già  il 4 gennaio.
Arrivati al 10 gennaio, anche Mercurio diventa difficile da osservare, mentre il tempo dell’alba di Giove anticipa fino a una decina di minuti prima delle 10, mentre Marte e Urano sorgono più o meno allo stesso orario di inizio mese.
A metà  mese, precisamente il 14 gennaio, Venere, ormai allontanatasi dal Sole, torna ben visibile nel cielo, sorgendo poco dopo le 6:30. Arrivati al 25 gennaio, invece, peggiora la visibilità  di Giove, che resta comunque nella media, mentre l’orario in cui sorge sopra l’orizzonte risulta essere poco prima delle 9. E già  il giorno dopo Urano diventa difficile da osservare.
Più o meno con questa situazione si arriva al 31 gennaio, con Venere che negli ultimi giorni di gennaio diventa sempre più visibile, arrivando a sorgere poco dopo le 5 il 31 gennaio. D’altra parte Venere è tradizionalmente considerata la prima stella del mattino, anche se oggi sappiamo che non è una stella ma un pianeta.
Gli orari indicati e la visibilità  dei pianeti è stata ricavata utilizzando la tabella presente su timeanddate con Roma come località  geografica.
Oltre al sito di timeanddate, mi sento di consigliarvi, relativamente alla visibilità  dei pianeti, l’app Skywheel, che in funzione della posizione geografica e dell’orario, vi mostra la visibilità  dei pianeti, indicandovi anche i punti cardinali. Ovviamente è anche possibile modificare la data, cosa che per esempio mi ha permesso di realizzare l’immagine di esempio che vedete qui sotto. Inoltre, puntando il dito contro ciascuno dei pianeti, è possibile determinare il nome del pianeta stesso e, nel caso, leggere le informazioni sullo stesso.

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I passaggi della Stazione Spaziale Internazionale

Concludiamo il cielo del mese con i tre passaggi più luminosi della Stazione Spaziale Internazionale di gennaio, ricavati dai passaggi previsti secondo il sito Heavens Above con Roma come posizione geografica:

5 gennaio, 5:55

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18 gennaio, 18:27

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19 gennaio, 17:38

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Note

Note
1 Una spiegazione del codice la trovate su starlust
2 Il percorso è stato redatto utilizzando le informazioni fornite nel planetario online di Sky Live

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Scritto da

Gianluigi Filippelli Gianluigi Filippelli

Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l'Università  della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.

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