Aggiornato il 28 Novembre 2024
Ecco arrivato l’ultimo mese dell’anno, solstizio della notte più lunga e ricco di fenomeni astronomici davvero imperdibili. Primo tra tutti: l’occultazione di Marte, cui dedicheremo l’ultima diretta del 2022 de Il cielo in salotto. All’alba dell’8 dicembre infatti, quando le luci dell’aurora cominceranno a rischiarare il cielo, dall’altra parte della volta celeste, una Luna oramai piena, occulterà il Pianeta Rosso per circa 50 minuti!
Il caso vuole che questo fenomeno si verifichi nello stesso giorno dell’opposizione di Marte: proprio come la Luna infatti, il pianeta si troverà esattamente dall’altra parte del Sole rispetto alla Terra e raggiunta la minima distanza degli ultimi due anni, con una magnitudine apparente di -1,9 apparirà rivestito di una luminosissima sfumatura rossastra, capace di far impallidire i giganti “rossi” del cielo che gli faranno da cornice, Betelgeuse ed Aldebaran!
Con condizioni così favorevoli, passiamo solo immaginare lo spettacolo a cui potremo assistere già ad occhio nudo, quando il coloratissimo astro - il quarto più luminoso del cielo - affievolendosi pian piano, sparirà in circa 30 secondi dietro il disco della Luna. E chi avrà la possibilità di osservarlo al telescopio, potrà vederlo tramontare dietro all’orizzonte lunare, con un diametro apparente circa 100 volte più piccolo di quello del nostro satellite.
Luna e Pianeti
In questo mese i 5 pianeti visibili a occhio nudo saranno tutti allineati e visibili in prima serata. Saturno, Giove e Marte si trovano in favorevolissime condizioni di osservabilità ; e Mercurio e Venere, oramai abbastanza lontani dal Sole, saranno facilmente individuabili a Ovest poco dopo il tramonto. Verso la fine del mese saranno anche tra loro particolarmente vicini.
Quando all’affollata carovana planetaria si aggiungerà la Luna, disegnerà con essi suggestive congiunzioni: il 24 con Mercurio e Venere; il 26 con Saturno, il 29 con Giove ed il 7 dicembre ed il 3 gennaio 2023 con Marte.
All’alba del 14 e del 18 dicembre, la Luna raggiungerà rispettivamente anche le stelle Eta Leonis e Theta Virginis. Con la prima sarà in congiunzione stretta; la seconda invece la occulterà poco prima che l’aurora cominci ad illuminare il cielo.
Ancora occultazioni e congiunzioni
Il 5 dicembre la Luna ci farà pregustare l’occultazione di Marte con quella di Urano! A causa della bassa luminosità del pianeta, il fenomeno non sarà osservabile a occhio nudo; ma già un binocolo permetterà di assistere alla sparizione e riapparizione dell’astro verdastro a cavallo del tramonto del Sole.
Nella volta celeste abbondano così tanti astri, che una volta sparito Urano, chi possiede un telescopio potrà puntare Giove ed assistere ad un altro spettacolo: proprio a quell’ora infatti, non solo il satellite Io transiterà sul disco del pianeta seguito dalla sua ombra, ma Callisto, la più lontana delle lune galileiane, sarà parzialmente occultata dal pianeta all’altezza del Polo Nord. Sarà bellissimo verificare se e quanto il sottile disco del satellite resterà visibile o piuttosto assorbito dalla luminosità del Gigante.
Infine, all’alba del 16 dicembre il pianeta nano Cerere di ottava magnitudine, sarà in congiunzione strettissima con la stella di sesta magnitudine 12 Leonis.
Costellazioni
I luminosi pianeti visibili in prima sera, ruberanno un po’ la scena alle costellazioni. Se ad Ovest le Acque Celesti volgono al tramonto e ad Est l’Esagono Invernale comincia a fare capolino nel cielo, allo zenit le Pleiadi raggiungono il meridiano. Le costellazioni del Perseo, di Cassiopea, di Cefeo, del Pegaso della Balena che precedono questo ammasso, disegnano nel cielo il famoso mito di Andromeda. Andando però a leggere i nomi delle loro stelle, scopriamo che dietro questi personaggi si cela un’altra storia!
Quelle che per la tradizione greca erano sette ninfe infatti, in quella araba personificavano un’unica donna di nome Thuraya: la linea curva delle stelle del Perseo, rappresentava il suo braccio destro e le cinque stelle di Cassiopea, le cinque dite della sua mano. Una mano immaginata tatuata come rivela il nome di Caph, dall’arabo al-kaf al-khadib, mano tinta di Henna. Dall’altra parte delle Pleiadi invece, il cerchietto di stelle che ancora oggi rappresenta la testa della Balena, rappresentavano le cinque dita della mano sinistra di Thuraya. Una mano immaginata monca, come rivela il nome della stella Kaffaljidhmah da al-kaf al-jadhma’, mano amputata, perchè solo così poteva essere immaginata, vista la mancanza di stelle tra l’ammasso ed il pentagono stellare.
Meteore
Nella sera del 13 dicembre, questi asterismi, assieme all’Esagono Invernale, faranno da sfondo al picco delle Geminidi, uno sciame meteorico che negli ultimi anni ha regalato molte soddisfazioni. Vale perciò la pena affrontare le basse temperature e rimanere un’oretta col naso all’insù in cerca delle più luminose stelle filanti dell’inverno, nella speranza che possano essere per tutti un augurio per le festività e di buon auspicio per il 2023.
Anche il nuovo anno ci regalerà subito un interessante fenomeno: nella notte tra l’1 e il 2 gennaio infatti la Luna raggiungerà nuovamente Urano, e pur senza occultarlo, potremo vederlo transitare ne pressi del disco lunare con un semplice binocolo.
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