Aggiornato il 5 Dicembre 2022
Ecco arrivato l’ultimo mese dell’anno, solstizio della notte piĂą lunga e ricco di fenomeni astronomici davvero imperdibili. Primo tra tutti: l’occultazione di Marte, cui dedicheremo l’ultima diretta del 2022 de Il cielo in salotto. All’alba dell’8 dicembre infatti, quando le luci dell’aurora cominceranno a rischiarare il cielo, dall’altra parte della volta celeste, una Luna oramai piena, occulterĂ il Pianeta Rosso per circa 50 minuti!
Il caso vuole che questo fenomeno si verifichi nello stesso giorno dell’opposizione di Marte: proprio come la Luna infatti, il pianeta si troverĂ esattamente dall’altra parte del Sole rispetto alla Terra e raggiunta la minima distanza degli ultimi due anni, con una magnitudine apparente di -1,9 apparirĂ rivestito di una luminosissima sfumatura rossastra, capace di far impallidire i giganti “rossi” del cielo che gli faranno da cornice, Betelgeuse ed Aldebaran!
Con condizioni così favorevoli, passiamo solo immaginare lo spettacolo a cui potremo assistere giĂ ad occhio nudo, quando il coloratissimo astro – il quarto piĂą luminoso del cielo – affievolendosi pian piano, sparirĂ in circa 30 secondi dietro il disco della Luna. E chi avrĂ la possibilitĂ di osservarlo al telescopio, potrĂ vederlo tramontare dietro all’orizzonte lunare, con un diametro apparente circa 100 volte piĂą piccolo di quello del nostro satellite.
Luna e Pianeti
In questo mese i 5 pianeti visibili a occhio nudo saranno tutti allineati e visibili in prima serata. Saturno, Giove e Marte si trovano in favorevolissime condizioni di osservabilitĂ ; e Mercurio e Venere, oramai abbastanza lontani dal Sole, saranno facilmente individuabili a Ovest poco dopo il tramonto. Verso la fine del mese saranno anche tra loro particolarmente vicini.
Quando all’affollata carovana planetaria si aggiungerĂ la Luna, disegnerĂ con essi suggestive congiunzioni: il 24 con Mercurio e Venere; il 26 con Saturno, il 29 con Giove ed il 7 dicembre ed il 3 gennaio 2023 con Marte.
All’alba del 14 e del 18 dicembre, la Luna raggiungerĂ rispettivamente anche le stelle Eta Leonis e Theta Virginis. Con la prima sarĂ in congiunzione stretta; la seconda invece la occulterĂ poco prima che l’aurora cominci ad illuminare il cielo.
Ancora occultazioni e congiunzioni
Il 5 dicembre la Luna ci farĂ pregustare l’occultazione di Marte con quella di Urano! A causa della bassa luminositĂ del pianeta, il fenomeno non sarĂ osservabile a occhio nudo; ma giĂ un binocolo permetterĂ di assistere alla sparizione e riapparizione dell’astro verdastro a cavallo del tramonto del Sole.
Nella volta celeste abbondano così tanti astri, che una volta sparito Urano, chi possiede un telescopio potrĂ puntare Giove ed assistere ad un altro spettacolo: proprio a quell’ora infatti, non solo il satellite Io transiterĂ sul disco del pianeta seguito dalla sua ombra, ma Callisto, la piĂą lontana delle lune galileiane, sarĂ parzialmente occultata dal pianeta all’altezza del Polo Nord. SarĂ bellissimo verificare se e quanto il sottile disco del satellite resterĂ visibile o piuttosto assorbito dalla luminositĂ del Gigante.
Infine, all’alba del 16 dicembre il pianeta nano Cerere di ottava magnitudine, sarĂ in congiunzione strettissima con la stella di sesta magnitudine 12 Leonis.
Costellazioni
I luminosi pianeti visibili in prima sera, ruberanno un po’ la scena alle costellazioni. Se ad Ovest le Acque Celesti volgono al tramonto e ad Est l’Esagono Invernale comincia a fare capolino nel cielo, allo zenit le Pleiadi raggiungono il meridiano. Le costellazioni del Perseo, di Cassiopea, di Cefeo, del Pegaso della Balena che precedono questo ammasso, disegnano nel cielo il famoso mito di Andromeda. Andando però a leggere i nomi delle loro stelle, scopriamo che dietro questi personaggi si cela un’altra storia!
Quelle che per la tradizione greca erano sette ninfe infatti, in quella araba personificavano un’unica donna di nome Thuraya: la linea curva delle stelle del Perseo, rappresentava il suo braccio destro e le cinque stelle di Cassiopea, le cinque dite della sua mano. Una mano immaginata tatuata come rivela il nome di Caph, dall’arabo al-kaf al-khadib, mano tinta di Henna. Dall’altra parte delle Pleiadi invece, il cerchietto di stelle che ancora oggi rappresenta la testa della Balena, rappresentavano le cinque dita della mano sinistra di Thuraya. Una mano immaginata monca, come rivela il nome della stella Kaffaljidhmah da al-kaf al-jadhma’, mano amputata, perchĂ© solo così poteva essere immaginata, vista la mancanza di stelle tra l’ammasso ed il pentagono stellare.
Meteore
Nella sera del 13 dicembre, questi asterismi, assieme all’Esagono Invernale, faranno da sfondo al picco delle Geminidi, uno sciame meteorico che negli ultimi anni ha regalato molte soddisfazioni. Vale perciò la pena affrontare le basse temperature e rimanere un’oretta col naso all’insĂą in cerca delle piĂą luminose stelle filanti dell’inverno, nella speranza che possano essere per tutti un augurio per le festivitĂ e di buon auspicio per il 2023.
Anche il nuovo anno ci regalerà subito un interessante fenomeno: nella notte tra l’1 e il 2 gennaio infatti la Luna raggiungerà nuovamente Urano, e pur senza occultarlo, potremo vederlo transitare ne pressi del disco lunare con un semplice binocolo.
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