Aggiornato il 7 Novembre 2018
Guardate questa immagine e toccate ferro! È la supernova che Tycho Brahe identificò nel 1572. Per sedici mesi fu visibile a occhio nudo. Le supernove infatti rimangono luminose a lungo grazie ad alcuni elementi radioattivi che si formano durante l’esplosione e che decadono emettendo luce, per poi trasformarsi in nuclei di ferro. Perché decadono? Chiedetelo a Heisenberg!
La meccanica quantistica spiega anche perché si verificano supernove come questa: due elettroni non possono avere contemporaneamente la stessa posizione, velocità e rotazione. Quando la densità di un nucleo stellare aumenta e costringe nella stessa posizione gli elettroni, questi si mettono a correre come tanti Valentino Rossi. Ma non si può superare la velocità della luce e, alla fine, salta tutto per aria!
Che cos’è?
Per capire cosa ha dato origine a questa esplosione di supernova, vista dalla Terra nel 1572, servono molti indizi diversi. Il resto di supernova di Tycho qui fotografato dall’osservatorio Chandra per raggi X della Nasa/Esa è stato formato da una supernova di tipo Ia, una sorgente che viene usata come “candela standard” per la sua luminosità ben prevedibile. I raggi X di energia media e bassa sono colorati in rosso e verde: mostrano i detriti in espansione, prodotti dall’esplosione di supernova. I raggi X di energia più alta sono colorati in blu e tracciano l’onda d’urto, un guscio di elettroni molto energetici. Nella zona in basso a sinistra del resto di supernova si vede un arco blu: probabilmente è dovuto a un’onda d’urto prodottasi quando la nana bianca è esplosa e ha soffiato via il materiale dalla superficie della stella compagna. Queste osservazioni favoriscono lo scenario in cui l’esplosione di supernova di tipo Ia viene prodotta quando una nana bianca strappa materia dalla compagna, una stella “normale”, di tipo solare, finché non si produce l’esplosione termonucleare.
\[\Delta E \cdot \Delta t \geq \frac{\hbar}{2}\]