Aggiornato il 23 Marzo 2019
Eccoci di fronte a un laboratorio cosmico dove le stelle nascono e crescono in salute. Questo ambiente testimonia la potenza della più famosa formula della fisica moderna: \(E=mc^2\), dove “\(E\)” indica l’energia, “\(m\)” la massa e “\(c\)” la velocità della luce nel vuoto. In un gioco di colori, in primo piano risplendono stelle nate da pochi milioni di anni, che convertono parte della propria massa in energia con giovanile entusiasmo. La loro luce si disperde nell’ambiente circostante andando a influenzare l’aspetto delle nubi di colore rossastro, in cui sono immerse.
Che cos’è?
La nebulosa catturata dal Wfi (Wide field imager) all’osservatorio di La Silla, in Cile, si chiama NGC 2264. Sono molto più poetici e immaginifici i nomignoli dati ad alcune parti di essa: per esempio verso sinistra si vede chiaramente la nebulosa Cono, una zona d’ombra scura dove densi strati di polvere assorbono la luce delle stelle giovani. Ma ancora più evocativo è il nome della nebulosa che occupa la parte centrale dell’immagine: la nebulosa Albero di Natale. L’albero in realtà si vede bene ruotando l’immagine di 90°: un bel pino con tanti rami pieno di palline colorate. L’immagine è stata ottenuta sommando quattro filtri diversi: blu, verde, rosso e la banda dell’emissione di una riga molto importante dell’idrogeno nota come Hα.
\[E = mc^2\]