Si è da poco conclusa la ventiduesima edizione del Festival della Scienza di Genova che ha animato la città dal 24 ottobre al 3 novembre 2024. Con oltre 200 eventi tra laboratori, incontri, mostre, spettacoli e conferenze, il pubblico ha avuto l’opportunità di avvicinarsi alla scienza e di esplorare in prima persona il mondo della ricerca scientifica. Il tema centrale di questa edizione, Sfide, ha offerto uno spunto per riflettere su molteplici fronti di innovazione e ricerca, tra cui la sostenibilità ambientale, l’intelligenza artificiale e la salute.
In questo contesto, l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ha portato diversi contributi, mostrando le sue sfide quotidiane per svelare i misteri dell’Universo. Tra le varie attività proposte, segnaliamo il laboratorio A caccia di fotoni gamma, realizzato dal gruppo INDACO (INAF per la Divulgazione di ASTRI e CTA Observatory) e ospitato presso la Biblioteca Universitaria di Genova.
In undici giorni, il laboratorio ha accolto oltre mille partecipanti, tra adulti, ragazzi e classi scolastiche, offrendo un’esperienza immersiva e interattiva alla scoperta delle sorgenti cosmiche più misteriose dell’Universo. Grazie alla realtà virtuale, a un planetario gonfiabile e all’interazione con gli animatori, i visitatori hanno potuto “toccare con mano” una delle realtà più all’avanguardia della scienza e tecnologia italiane ed esplorare il mondo dell’astrofisica dei raggi gamma. Il laboratorio si è concluso con un quiz interattivo, aggiungendo un ulteriore momento di coinvolgimento. Il vincitore di ogni sessione ha ricevuto come premio lo Sketchtour INAF, un volume che racconta attraverso illustrazioni le strutture dell’INAF, il patrimonio storico che custodiscono e, soprattutto, le persone che le animano con il loro lavoro quotidiano, offrendo una prospettiva unica sull’astrofisica italiana.
Il protagonista scientifico dell’attività è il Cherenkov Telescope Array Observatory (CTAO), destinato a diventare il più grande osservatorio di raggi gamma mai realizzato, con oltre 60 telescopi che saranno distribuiti nel deserto di Atacama, in Cile, e sull’isola di La Palma. Questi strumenti saranno in grado di catturare la radiazione Cherenkov, lampi di luce blu generati dagli sciami di particelle ultra-energetiche prodotti dall’interazione di un raggio gamma con l’atmosfera terrestre. Grazie a queste osservazioni, sarà possibile identificare le sorgenti cosmiche che hanno originato i raggi gamma e creare la mappa del cielo gamma più dettagliata mai realizzata.
Durante il laboratorio proposto, i partecipanti, indossando appositi visori per la realtà virtuale, vengono “teletrasportati” nel 2035, anno in cui è previsto il completamento della rete di telescopi del CTAO. In questo scenario futuristico, hanno l’opportunità di passeggiare tra i telescopi, osservandoli a grandezza naturale, e di comprenderne la tecnologia e il funzionamento attraverso giochi interattivi. Questa parte dell’esperienza si concentra sugli aspetti tecnici del progetto, illustrando come i telescopi saranno in grado di catturare i lampi di luce Cherenkov.
Il planetario, invece, offre un’esperienza più focalizzata sull’astronomia dei raggi gamma. All’interno della cupola gonfiabile, i visitatori possono osservare la volta celeste e concentrarsi sulle principali sorgenti di raggi gamma presenti nell’Universo: nuclei galattici attivi, supernove, buchi neri e pulsar. È possibile quindi vedere queste sorgenti “da vicino” e ascoltare spiegazioni che svelano i segreti di questi oggetti.
I partecipanti possono quindi affrontare una vera e propria sfida scientifica, raccogliendo indizi e informazioni, proprio come fa l’INAF, per identificare le sorgenti cosmiche che hanno emesso i fotoni gamma.
Il successo di questo laboratorio è stato reso possibile grazie all’impegno e all’entusiasmo delle animatrici e degli animatori del Festival che hanno saputo trasmettere la complessità e il fascino delle sfide scientifiche a visitatori di tutte le età e livelli di conoscenza. Un sentito grazie va dunque ad Alessandro Codega, Francesca Galli, Anna Gianatti, Giorgio Grlj, Giulia Li Castri, Giacomo Mandelli ed Edna Pittaluga, studentesse e studenti delle facoltà di Fisica delle Università di Genova, Pavia e Bologna, che per undici giorni hanno accompagnato il pubblico in un entusiasmante viaggio alla scoperta dell’astrofisica delle alte energie.
La realtà virtuale e lo spettacolo per il planetario sono stati realizzati nell’ambito del programma Cherenkov Telescope Array Plus (CTA+), finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU (Programma Nazionale di Resistenza e Resilienza – PNRR).
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