Aggiornato il 8 Agosto 2017
Lo diceva anche il filosofo greco Pitagora, quello del celebre teorema: i pianeti ballano intorno al Sole, suonando e facendo un bel girotondo.
D’accordo, non diceva esattamente così… però nella musica, l’astronomia ha sempre trovato rifugio. Quasi che nell’armonia musicale si dovesse necessariamente celare la chiave per interpretare il significato piĂą profondo del cosmo.
Anche nella nomenclatura della fisica moderna si trovano riferimenti espliciti: basti pensare alle “risonanze”, che in astronomia indicano orbite con una relazione semplice fra periodi, e che in fisica delle particelle possono rivelare, nel caso si tratti di risonanze in energia, l’esistenza delle particelle stesse – nuove o vecchi che siano. Il celebre Bosone di Higgs è stato scoperto proprio come “risonanza in energia” delle misure sperimentali.
E la nostra Martina? Be’, la nostra Martina piĂą di altri è vittima di questo immenso fascino musicale del Cosmo: non è forse lei che, affascinata dalla Luna da piccola, sta dedicando la sua vita all’esplorazione dell’Universo? C’è da stupirsi che sia felice, anche se si è perduta (temporaneamente) e non sa dove si trova, ma sente una meravigliosa musica intorno a lei?
Realtà Debora Mancini e The Apricot Tree danno musica e note a questa nuova avventura di Martina, che assiste alla ballata delle galassie, che suonano il tempo sulle corde dello spazio-tempo.
INAF – Osservatorio Astronomico di Brera e Associazione Realtà Debora Mancini presentano
Le avventure di Martina Tremenda in musica da un’idea di Stefano Sandrelli e Debora Mancini
La ballata delle galassie: Testo Stefano Sandrelli, Musica Daniele Longo, Voci The Apricot Tree: Nicoletta Tiberini, Selena Galleri, Andrea Di Ceglie, Voce narrante Debora Mancini, Arrangiamenti musicali Daniele Longo e Fabrizio Grecchi, Arrangiamenti vocali The Apricot Tree, Registrazioni effettuate da Fabrizio Grecchi presso Studio Musica Visibile, Mixaggio, Editing, Mastering Musica Visibile
La ballata delle galassie
Martina Tremenda, tanto per cambiare,
viaggiando nel cosmo si trovò in alto mare.
“Questa astronave,” disse, “non ne azzecca una:
ci siam persi e stavamo andando sulla Luna!
Eccoci dentro una nube grande, nera e gassosa,
per fortuna sono un’esploratrice coraggiosa.”
Era tutto buio e c’era una strana vibrazione
come se qualcuno canticchiasse una canzone.
Si la sol fa mi re do, ambarabà ciccìcoccò
Si re la si sol sol fa, si rilassi sul sofĂ .
“Di sicuro” pensò Martina, non è un violino…
è piuttosto la cantilena di un bambino!
“Strano,” pensò Martina, “nei vuoti interstellari
non ci sono suoni, ma onde gravitazionali.
Forse sono le galassie che suonano il tempo
sulle corde dello spazio-tempo.
Magari pianeti, stelle e l’altra roba spaziale
parlano con un linguaggio musicale?
Non ci credi tanto? Ma vedi, in fondo,
intorno al Sole i pianeti fanno il girotondo!
Devo pensarci ancora un po’, ma sarebbe forte
l’universo che balla al suono di un pianoforte!”
Così viaggiava senza meta Martina cantatrice:
si era persa, è vero, ma era felice.
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