Scoperte

La costellazione del Pesce di Babele

Per il towel day 2024 andiamo a raccontare una costellazione inesistente e di come è stata generata.
Babelfish Constellation Dreamup
La costellazione del Pesce di Babele generata con il DreamUp di DeviantArt

La costellazione del Pesce di Babele è costituita da due asterismi, un triangolo, che funge da coda, e un esagono irregolare, che stilizza il corpo del pesce di Babele, il più usato traduttore universale della galassia. A definire questa costellazione è stato, dopo molte discussioni con se stesso, Zaphod Beeblebrox in un momento di estasi alcolica. Infatti non ricorda bene su quale pianeta di quale stella si trovava mentre ne tracciò i confini. Per questo motivo l’attuale edizione della Guida Galattica ha deciso di inserire la voce dedicata a tale costellazione nella sezione delle curiosità non verificate. La redazione, inoltre, ritenendo fondamentale omaggiare il pesce di Babele, ha deciso di aprire un contest galattico tra tutti gli autostoppisti alla ricerca del gruppo di 8 stelle che identificano la costellazione e, soprattutto, della posizione galattica dalla quale l’illustre Zaphod ne ha definito i confini.

The Babel Fish Constellation
La costellazione del Pesce di Babele generata usando il tool online Astralarium

Ovviamente tutto quello che ho scritto poco prima della fittizia mappa che trovate qui sopra è quello che si definirebbe un esercizio di stile, un sentito omaggio a Douglas Adams autore de La guida galattica per autostoppisti e suoi seguiti. Ho, infatti, provato a immaginare cosa poteva essere scritto all’interno della Guida alla voce corrispondete a una fantomatica costellazione dedicata al pesce di Babele. La mappa, come avrete letto dalla didascalia, è a sua volta generata usando un tool online che ho scovato nel corso della redazione del cielo del mese di aprile 2024. Con Astralarium è possibile generare un insieme di stelle di varie dimensioni e poi disegnare la propria costellazione, oppure farla generare automaticamente al tool, aggiungere un nome e scaricare l’immagine sul proprio hard disk.
Non è l’unico tool che permette di realizzare qualcosa del genere. Prima di giungere ad Astralarium, infatti, sono incappato in Constellator! che, pur avendo lo stesso principio per il disegno della costellazione, utilizza come sfondo una foto reale del cielo. Il risultato è quello che vedete qui sotto:

The Babel Fish Constellation Constellator
La costellazione del Pesce di Babele generata usando il tool online Astralarium

Ci sono poi altri due generatori di costellazioni piuttosto interessanti che funzionano sullo stesso principio. Grazie a una serie di controlli, permettono di definire la densità delle stelle, il numero di costellazioni da generare, il numero minimo di stelle per ciascuna costellazione, l’eventuale numero aggiuntivo di stelle per costellazione, e la loro massima distanza. Inoltre per entrambi è possibile selezionare l’opzione delle pretty constellations e modificare le dimensioni della mappa. C’è però un dettaglio che il generatore di Ted Tschopp ha in più rispetto al generatore di @remuladgryta: aggiunge anche il nome delle costellazioni e alcune parole chiave che ne identificano il “carattere”.
E chi lo sa, magari per un futuro towel day si potrebbe pensare di usare quest’ultimo generatore per creare un nuovo gruppo di costellazioni inventando per ognuna di esse una storia a partire dalle parole suggerite. O magari potreste essere voi a mandarci la vostra costellazione generata con uno dei tool qui suggeriti.
Fino ad allora, un buon towel day a tutti!

P.S.: la mappa artistica di apertura è generata con un ormai classico text-to-image generator.

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Scritto da

Gianluigi Filippelli Gianluigi Filippelli

Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l’Università della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.

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