L'astronomo risponde Osservare il cielo

I telescopi del professor Girasole

Aggiornato il 28 Agosto 2021

Che genere di strumenti utilizza il professor Girasole in Uomini sulla Luna?Jean-Marie Embs e Philippe Mellot, redattori dell'edizione cronologica delle avventure di Tintin

Dall’edizione originale di Uomini sulla Luna di Hergé

Il telescopio nell’angolo a sinistra della vignetta è uno Schmidt-Cassegrain, stile Celestron 8 con montatura equatoriale, salvo il fatto di non sembrare perfettamente cilindrico (o forse è semplicemente un effetto prospettico).
Proposto dall’astronomo e ottico statunitense James Gilbert Baker nel 1940, unisce il riflettore Cassegrain con la camera Schmidt. Il nome del telescopio viene dagli astronomi Laurent Cassegrain, francese, e Bernhard Schmidt, tedesco. Venne commercializzato dalla Celestron, azienda ottica statunitense fondata nel 1955 da Tom Johnson.
Notevole è il telescopio in primo piano che ha un fuoco Nasmyth e montatura altazimutale (rara a quei tempi: si ricorda che Uomini sulla Luna, nella sua versione in volume, uscì nel 1954).
La strana forma a tronco di cono del Cassegrain è ancora più accentuata nello strumento più in alto: gli unici telescopi che potrebbero somigliare a questo strumento sono gli Schmidt a grande campo, tipo quelli della sede di Asiago dell’Osservatorio Astronomico di Padova, ma l’apertura principale appare troppo piccola e inoltre la montatura “a ruota” è surreale, perché ricorda quella dei telescopi dell’800, ma non si capisce di che genere sia.
Anche in questo caso si potrebbe pensare a una “licenza poetica” da parte di Hergé e dei suoi collaboratori.

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Antonio Maggio Antonio Maggio

Astronomo Associato presso l’Osservatorio Astronomico di Palermo, si interessa di radiazione ad alta energia proveniente da cromosfere e corone stellari, attività stellare di origine magnetica e meccanismi di interazione tra stelle e pianeti in sistemi extra-solari. Fa parte del Gruppo di Programmazione ed è docente per il “Piano Lauree Scientifiche” dell’Università di Palermo. E' stato coordinatore nazionale dei progetti dell’INAF "Astronomia e Società, tra tradizione e innovazione tecnologica" e "Nuove tecnologie e attività di laboratorio per la diffusione dell’Astronomia", finanziati dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) nell'ambito del programma ex L6/2000. E' attualmente caporedattore della sezione didattica del periodico EduINAF.

Sandro Bardelli Sandro Bardelli

Ricercatore astronomo presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica-Osservatorio Astronomico di Bologna. Il suo ambito di ricerca è la cosmologa osservativa, la struttura su grande scale dell’Universo e l’evoluzione delle galassie, tramite grandi survey spettroscopiche e immagini da satellite. Ha usato i maggiori telescopi ottici, radio e nella banda X e ha lavorato all’Osservatorio di Meudon/Paris, all’Osservatorio di Trieste eall’ESO (Germania). È autore di più di 200 pubblicazioni scientifiche. Inoltre è il responsabile per la didattica e la divulgazione presso l’Osservatorio Astronomico di Bologna e cura eventi, lezioni e corsi di aggiornamento per insegnanti.

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