Aggiornato il 28 Novembre 2024
Il progetto Cosmic Mission ha coinvolto insegnanti e alunni delle scuole secondarie di tutta Italia in una sfida particolarmente impegnativa: ideare e testare un programma di esplorazione spaziale. Per portare a termine tale compito i vari gruppi di studenti hanno utilizzato uno strumento a loro molto familiare: un videogioco. In particolare la versione Edu di Kerbal Space Program (KSP). In questi giorni la commissione giudicatrice dei lavori ha concluso l’esame degli elaborati inviati decretando i vincitori.
Su tutto il territorio nazionale, i docenti coinvolti sono stati circa100 e gli studenti circa 1.000.
Per la categoria delle scuole secondarie di primo grado, è risultato vincitrice il folto gruppo (70 studenti) dell’Istituto Don Bosco di Cumiana (TO), mentre pari merito al secondo posto i gruppi dell’Istituto Comprensivo di Govone (CN) e di Vistrorio (TO).
Per la categoria delle scuole secondarie di secondo grado, il primo posto è stato assegnato al gruppo costituito da Michele Dicorato, Massimo Gentile, Chiara Collevecchio, Mattia Pisciella del Liceo Saffo di Roseto degli Abruzzi (Teramo), mentre al secondo posto, pari merito, il gruppo costituito da Matteo Bonacini, Alessandro Bedogni, Riccardo Rispoli, Benedetto Rucci, Michelangelo Stasi del Liceo Ariosto-Spallanzani di Reggio Emilia e il gruppo costituito da Antonio Toppi, Alessandro Marigliano, Pasquale Di Costanzo, Antonio Allocca dell’ITIS Majorana di Somma Vesuviana (NA).
Ai vincitori, oltre a uno stage di un paio di giorni presso la ALTEC Spa, azienda aereospaziale di Torino, andranno kit didattici per la robotica educativa. Inoltre il 22 maggio presso la Altec si svolgerà una cerimonia di premiazione per i gruppi vincitori.
KSP non è solo un videogioco di esplorazione spaziale: è un manageriale, poichè il giocatore deve gestire un’intera stazione spaziale in quasi ogni suo aspetto; è un simulatore di volo spaziale, poichè è aderente alle leggi della fisica, che sul pianeta Kerbin, ambientazione di KSP, sono identiche a quelle che sperimentiamo sulla Terra. In questo modo per avere successo negli obiettivi che ci pone il gioco o che il giocatore decide autonomamente di raggiungere, è necessario avere in mente le leggi della fisica: maggiore sarà la confidenza con esse, migliori saranno i risultati e più velocemente si potrà avanzare con la propria carriera di esploratori spaziali. Concetti come “dinamica dei voli”, “volo sub-orbitale” e “volo interplanetario” non avranno più segreti, mentre la stessa struttura del gioco stimola non solo all’applicazione delle leggi della fisica legate a questi concetti, ma anche ad avere una mente elastica, una buona attitudine al problem solving e, relativamente al concorso di Cosmo Explorers, ottime capacità di lavorare in gruppo.
Il progetto è finanziato dal MIUR e vede coinvolti INFINI.TO “ Planetario di Torino, come capofila, l’INAF (con le sedi di Napoli, Bologna e Milano) e ALTEC Spa.
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