Aggiornato il 28 Aprile 2021
15006 Samcristoforetti è un asteroide fortunato per ben due motivi. Primo: pur essendo uno dei tanti scoperti nella fascia principale, ha avuto la fortuna di essere stato dedicato a Samantha Cristoforetti, astronauta. Secondo, nell’ultimo mese è stato seguito, braccato e fotografato come una vera star. Una appassionante sfida di astrofotografia che ha dato vita a una quarantina di meravigliosi scatti malgrado il lockdown, malgrado le piogge e malgrado la poca luminosità di quel piccolo asteroide della 18 magnitudine, che sfuggiva come solo saprebbe fare un sasso più piccolo della città di Roma, che si muove a milioni di chilometri di distanza da te. E che per essere catturato, richiede telescopi sapienti, tanto entusiasmo e nervi d’acciaio.
La campagna di astrofotografia appena conclusa si chiama Un Asteroide per Samantha (inizialmente presentata qui), ed è nata da un’idea originale di Paolo Amoroso, organizzata da EduINAF in collaborazione con l’Associazione Italiana per l’Astronautica e lo Spazio, l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e con il supporto dell’Unione Astrofili Italiani UAI. L’obiettivo era quello di creare un meraviglioso ritratto collettivo del pianetino come omaggio alla nostra astronauta, per il suo prossimo ritorno alla SSI.
Questo mese di osservazioni ci ha stupito e commosso. Mettendo insieme i tempi di osservazione delle immagini registrate dai telescopi che hanno partecipato da tutta Italia, e non solo, il risultato sorprendente sono oltre 40 ore, quasi due giorni di osservazione collettiva del cielo.
Tra le immagini arrivate, ci sono le prime fotografie della scoperta, riprese direttamente dalle polverose lastre fotografiche del 1998 realizzate da Giuseppe Forti e Maura Tombelli presso la sede di Cima Ekar dell’Osservatorio Astronomico di Padova, di cui Maura stessa ci racconta la storia in una bella intervista.
Ci sono immagini scattate da tutta Italia, dagli osservatori abbarbicati sulle montagne, dalle buie isole dove, complice il lockdown, anche una terrazza casalinga si trasforma in osservatorio semiprofessionale. Dai centri delle nostre città, combattendo contro quell’inquinamento luminoso che anche oggi, rende difficile la vita a chi ama guardare le stelle. Alcune da paesi lontani, dal freddo Canada o dalla desertica Namibia, da cui arrivano scatti con telescopi operati in remoto.
Ci sono fotografie che mostrano il nostro asteroide come un puntino, ottenute sovrapponendo tanti diversi scatti realizzati in sequenza, e immagini frutto di lunghe esposizioni in cui il piccolo 15006 Samcristoforetti è una strisciata che solca il quadro, davanti alle stelle ben più lente di lui. Alcuni, oltre al nostro protagonista, hanno anche saputo immortalare il segno di quei satelliti artificiali che ormai solcano come aquile luminose i nostri cieli.
E infine ci sono le immagini catturate da una classe di terza media. Immaginate gli studenti della scuola Fabio Filzi, di un paesino chiamato Laives, molto vicino a Bolzano dove la Cristoforetti ha frequentato il Liceo, che in una fredda sera di aprile si collegano, ciascuno dalla propria casa, in videoconferenza. E con la guida dei loro insegnanti scattano immagini al telescopio della scuola, imparano a usare il software per ottimizzare le immagini e con il loro lavoro di gruppo, ottengono un prezioso ritratto dell’asteroide della loro beniamina.
Insomma, siamo emozionati e stupiti. Tutti noi della redazione e tutti i partner che hanno collaborato all’iniziativa. Primo tra tutti Paolo Amoroso, che commenta così:
Per celebrare insieme 15006 Samcristoforetti, asteroide fortunato, ma anche per condividere la bellezza del cielo e l’emozione dell’esplorazione spaziale.
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