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Quando il futuro chiama…

La (fanta)scienza ti appassiona? Partecipa a "Destinazione Futuro" per raccontarci il "tuo" futuro e discuterne insieme.

Aggiornato il 29 Novembre 2021

Dove andremo a finire? Quante volte ce lo siamo detti, oppure ce lo siamo sentiti dire? È una frase che, a ragione, consideriamo usata e abusata, tanto da correre il rischio di veder sbiadire il suo reale significato, annullarne l’impatto. L’INAF ha come suo specifico interesse la risposta a tale quesito, in particolare per la scienza e l’astronomia e noi, del Gruppo Storie, ci mettiamo in gioco per ridare pieno significato a questa locuzione, interrogandoci su quello che le persone possono pensare riguardo al futuro. Per farlo, abbiamo deciso di seguire la strategia più semplice: chiedervelo!

Fateci avere la vostra opinione partecipando a “Destinazione Futuro” per raccontarci il “vostro” futuro e per discuterne insieme! Rispondete alle domande del nostro questionario e a partire dalla seconda metà di luglio e fino a tutto agosto, vi racconteremo su queste pagine l’esito dell’iniziativa insieme ad esperti del settore.

Volare su Marte, rimbalzare su un asteroide, afferrare un raggio di luce sfuggito dall’oblio di un buco nero. L’immaginazione di ieri è diventata la realtà scientifica di oggi, strizzando l’occhio all’adagio di Gene Roddenberry: per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima. È proprio a lui, il creatore del classico sci-fi Star Trek, che ci siamo ispirati per un esperimento collettivo a cui vi invitiamo ora a partecipare: Destinazione Futuro.

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Disegno e grafica di Gianluigi Filippelli e Livia Giacomini

Siamo in un’epoca di grandi cambiamenti, con scoperte scientifiche che si susseguono a ritmi sempre più accelerati. In particolare l’avventura umana nel Cosmo sta subendo un’accelerazione davvero impressionante. Tanto che, se qualche decennio fa ancora si guardava al Sistema Solare come inaccessibile e misterioso, ora riusciamo perfino a inviare droni che svolazzano su Marte (un pianeta, ricordiamocelo, distante da noi centinaia di milioni di chilometri), come il piccolo elicottero Ingenuity ha efficacemente dimostrato, appena un mese fa. Sulla scorta di questo successo, già si pensa all’invio di velivoli verso altri ambienti planetari, per una fantascienza che diventa sempre più realtà.
Davanti a questo panorama di scoperte che spesso superano le nostre stesse aspettative, ha ancor più senso interrogarsi su come immaginiamo il futuro: se conserviamo un po’ di ottimismo sulle sorti dell’umanità, per esempio, o se ci governa il disincanto. Perché di questo siamo convinti: guardando avanti possiamo vedere meglio il presente, metterlo in prospettiva e anche – perché no? – sperare di percorrerlo con maggiore incisività. Comunque sia, immaginare dove si sta andando rende la strada più concreta e anche più divertente. Immaginare, dare forma al futuro, aiuta a vivere il presente. Mai come oggi, in questi tempi asettici e di distanza sociale, è necessario tornare ad immaginare.
Vi invitiamo dunque a partecipare al nostro piccolo esperimento collettivo: una breve serie di domande a cui rispondere liberamente, in cui potrete raccontarci che futuro vedete, sia per quanto riguarda l’astronomia che la fantascienza. Sì, anche la fantascienza. Un po’ perché ci piace, molto più perché abbiamo assistito tante volte a sogni fantascientifici che si sono presto riversati in realtà tecnologiche perfettamente esistenti (e spesso, addirittura funzionanti). Esercitare l’immaginazione, dunque, spesso apre la porta al futuro. Quello vero.
Per parte nostra, cercheremo di rendere la cosa il più interessante possibile. Con l’aiuto di esperti del settore analizzeremo le vostre risposte e vi proporremo quindi (in estate) una visione del futuro come noi e voi insieme la pensiamo.

Parlare adesso di futuro è quanto mai congruo. Non solo perché l’emergenza sanitaria che viviamo ormai da più di un anno (della quale confidiamo di vedere presto la fine) rischia di restringere il nostro orizzonte ottico, rosicchiare la nostra riserva di fiducia, ma anche per dare il doveroso credito a due importanti ricorrenze. Il 19 agosto festeggeremo il centenario dalla nascita di Gene Roddenberry, il padre di Star Trek, serie televisiva iniziata nel 1966, evolutasi presto in vero e proprio franchise e divenuta una delle produzioni più popolari nell’intera storia della televisione. Vogliamo rendergli il dovuto credito, per una fantascienza pop (e di qualità) che con lui si è sfilata dai facili stereotipi come quello degli alieni cattivi, tuffandosi senza remore nella complessità crescente dell’epoca moderna.
Il 20 agosto è un’altra data importante, perché segna venti anni dalla scomparsa di Fred Hoyle. Vogliamo onorare la sua figura di astronomo e scrittore, che ha praticato, con notevoli risultati, sia la scienza che la fantascienza. Hoyle ha partecipato in modo determinante alla teoria della nucleosintesi primordiale, facendo luce su aspetti chiave degli stati iniziali del Cosmo, e ha contribuito al dibattito scientifico sulla teoria del Big Bang – di cui coniò il nome, anche se in chiave canzonatoria, durante un’intervista radiofonica – rilanciando e perfezionando visioni alternative, sempre con grande competenza e audacia. Nel campo della fantascienza, ci ha lasciato vari capolavori, tra cui ricordiamo il romanzo La nuvola nera. In lui vediamo come scienza e fantascienza si compongono armonicamente traendo alimento l’una dall’altra.
In questo spirito di curiosità e celebrazione, diamo inizio all’esperimento,  invitandovi a curiosare nel modulo che abbiamo pensato per condividere i vostri pensieri sul futuro. Tutto questo, per poi magari scoprire, in estate, quanto questo stesso futuro immaginato ci parli di come siamo noi. Nel presente.

Come la migliore fantascienza, del resto, ha sempre fatto.

Ecco il link: Destinazione Futuro

Progetto a cura di Marco Castellani, Giuliana Giobbi, Claudia Mignone, Adamantia Paizis, Anna Wolter del Gruppo Storie dell’INAF. Si ringraziano i colleghi e gli amici per il feedback alla prima versione del progetto e, in particolare, Sandro Bardelli, Andrea Bernagozzi e Michela Uslenghi per gli utili spunti e per la sterminata conoscenza (fanta)scientifica.

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Scritto da

Marco Castellani Marco Castellani

Ricercatore presso l'Osservatorio Astronomico di Roma. Si interessa di popolazioni stellari ed è nel team scientifico del satellite GAIA di ESA. Divulgatore e scrittore per passione, gestisce da anni il blog divulgativo Sturdust.blog (già GruppoLocale.it) e coordina il progetto Altrascienza.it.

Adamantia Paizis Adamantia Paizis

Laureata in Fisica presso l’Università degli Studi di Milano, dopo aver conseguito il Dottorato di Ricerca in Astrofisica a Ginevra, è tornata a Milano presso l’INAF-IASF dove attualmente è ricercatrice. Dedica una frazione importante del suo tempo ad attività divulgative. Nel tempo libero ama leggere e scrivere.

Anna Wolter Anna Wolter

Si laurea all’Università degli Studi di Milano. Lavora quindi presso l’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, Cambdrige, MA (USA). Ora è Prima Ricercatrice all’INAF-Osservatorio Astronomico di Brera ove si occupa di astronomia extragalattica multibanda, utilizzando di preferenza dati di alta energia. Studia in particolare nuclei attivi di galassie e sorgenti ultraluminose nella banda X in galassie esterne. Ha fatto parte del Comitato Direttivo della Divisione D (Alte Energie) dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU). Dall’inizio di questo secolo dedica una frazione importante del suo tempo all’insegnamento e alle attività divulgative per vari tipi di pubblico. È correlatrice di varie tesi di Laurea presso le Università degli Studi di Milano. Ha tenuto più di 100 conferenze per il pubblico generico e altrettante per le scuole. È stata la Responsabile per la Lombardia delle Olimpiadi Italiane di Astronomia. Dal 2010 rappresenta l’Italia nella Rete di Divulgazione Scientifica dell’Osservatorio Europeo Australe (European Southern Observatory, ESO). Dal 2020 gestisce la divulgazione per conto dell'INAF per i progetti ASTRI e CTA.

Giuliana Giobbi Avatar Giuliana Giobbi

Laureata in Lingue Straniere Moderne presso l'Università la Sapienza di Roma, ha conseguito un Dottorato di Ricerca presso l'Università di Glasgow (UK) in Letteratura Inglese e Comparata. Tornata in Italia, lavora da molti anni in INAF, prima presso INAF-OAR e da un anno presso la Sede Centrale, per compiti divulgativi, linguistici, e per l'organizzazione di eventi nazionali e internazionali. Nel tempo libero ama leggere narrativa anglosassone e praticare yoga.

Claudia Mignone Claudia Mignone

Astrofisica e comunicatrice scientifica, tecnologa all'Istituto Nazionale di Astrofisica.

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