Aggiornato il 28 Novembre 2024

La luce è anche un bene strettamente legato a quei principi fondativi dell’UNESCO, educazione, uguaglianza e pace, per cui ancora tanto c’è da fare su ciò che essa riserva per il futuro. Basti pensare a quanti bambini nel mondo ancora oggi non possono studiare, leggere e istruirsi dopo il tramonto per la mancanza della luce. Pertanto celebrare la luce diventa in un certo senso celebrare lo sforzo umano (delle civiltà ) di conoscere in ogni campo unendo conoscenze multidisciplinari. Un tema che copre diversi aspetti fondamentali della nostra vita, spesso cruciali per il futuro del pianeta. Siamo in primavera, la stagione dei colori. E proprio il colore è un aspetto delle radiazioni luminose che è sempre sotto i nostri occhi e che in genere rende piacevole la nostra vita. Come si afferma in campo scientifico:

Fu il genio di Isaac Newton a spiegare per la prima volta la ricchezza dei colori nel mondo. Quando lo scienziato si mise a osservare i fenomeni luminosi, in primis, si accorse che la luce bianca è una sovrapposizione di vari colori. Il famoso fascio di luce ha infatti sei colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu e viola. Mediante un prisma riuscì a separare i vari colori e quando fece passare una luce monocromatica attraverso un secondo prisma, osservò che essa non veniva ulteriormente separata. Ciò lo portò a concludere che la luce bianca non è altro che una sovrapposizione di diversi colori, ciascuno dei quali non può essere ulteriormente suddiviso. In realtà ogni colore può essere suddiviso ancora una volta, ma in modo differente secondo la sua cosiddetta “polarizzazione”. La luce che noi vediamo costituisce solo una parte di una lunga scala, analoga a quella musicale, in cui ci sono note più alte e note più basse di quelle udibili dall’orecchio umano. Il tipo di luce è caratterizzato dalla frequenza, al cui aumentare si passa dal rosso al blu, al violetto, all’ultravioletto e aumentando ancora la frequenza si trovano i raggi X, i raggi gamma e così via. Variando la frequenza nella direzione opposta, si va dal blu al rosso, alle onde infrarosse, alle onde della televisione, a quelle radio. Tutto ciò lo chiamiamo luce. Tantissime sono le sue proprietà e tutti i fenomeni osservati (relativi all’intervallo suddetto) in cui essa interviene, si possono spiegare con l’elettrodinamica quantistica.
Quello che ci rivelano gli occhi, però, non esaurisce tutto ciò che esiste. La luce è uno stimolo di interazione elettromagnetica, di variazione del campo elettromagnetico nel tempo e nello spazio che arrivando sulla retina e diventando segnale elettrico viene poi interpretata dal nostro cervello. In un certo senso tutto nasce nel nostro cervello. Il nostro sistema visivo, abituato a vedere stimoli, fissando qualcosa, si adatta a quei colori e questo meccanismo di adattamento capita in tutti i sistemi percettivi. Luce e colore sono un’interpretazione dei nostri sensi e questo prisma, che si rifrange in uno spettro, appartiene a tutti.
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