Scoperte

La trasversalità della luce

Celebriamo la Giornata Internazionale della Luce ricordando la sua importanza nella vita di tutti i giorni, ma anche nell'indagine dei misteri del cosmo.
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Theodore Maiman via commons
La Giornata Internazionale della Luce, istituita dall’UNESCO nel 2015, vuole narrare il ruolo e le caratteristiche della luce come fenomeno fisico, naturale e artificiale per promuoverne e valorizzarne il suo ruolo nella scienza, nella cultura e nell’arte, nell’educazione, nello sviluppo sostenibile e nei diversi campi della vita quotidiana come la medicina, le comunicazioni e l’energia. Il 16 Maggio di ogni anno l’UNESCO celebra la luce con l’International Day of Light. In questa data, nel 1960, il fisico Theodore Harold Maiman mise in funzione il primo laser a stato solido (la prima luce coerente e monocromatica di colore rosso), dando così un notevole contributo allo sviluppo tecnologico. Questa giornata vuole mettere in evidenza tutti gli aspetti per cui la luce è così importante per il nostro mondo e per la nostra quotidianità: per esempio, nel periodo pandemico non siamo stati isolati completamente anche grazie alla tecnologia delle fibre ottiche che hanno permesso di comunicare e quindi di tenere insieme le persone di tutto il mondo. D’altra parte la diagnostica medica ricorre a potenti strumenti ottici per giungere a risposte assai importanti per la nostra vita.
La luce è anche un bene strettamente legato a quei principi fondativi dell’UNESCO, educazione, uguaglianza e pace, per cui ancora tanto c’è da fare su ciò che essa riserva per il futuro. Basti pensare a quanti bambini nel mondo ancora oggi non possono studiare, leggere e istruirsi dopo il tramonto per la mancanza della luce. Pertanto celebrare la luce diventa in un certo senso celebrare lo sforzo umano (delle civiltà) di conoscere in ogni campo unendo conoscenze multidisciplinari. Un tema che copre diversi aspetti fondamentali della nostra vita, spesso cruciali per il futuro del pianeta. Siamo in primavera, la stagione dei colori. E proprio il colore è un aspetto delle radiazioni luminose che è sempre sotto i nostri occhi e che in genere rende piacevole la nostra vita. Come si afferma in campo scientifico: esperimento_newtn_luce_prisma
L’esperimento di Newton con il prisma via Science Source Images

Fu il genio di Isaac Newton a spiegare per la prima volta la ricchezza dei colori nel mondo. Quando lo scienziato si mise a osservare i fenomeni luminosi, in primis, si accorse che la luce bianca è una sovrapposizione di vari colori. Il famoso fascio di luce ha infatti sei colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu e viola. Mediante un prisma riuscì a separare i vari colori e quando fece passare una luce monocromatica attraverso un secondo prisma, osservò che essa non veniva ulteriormente separata. Ciò lo portò a concludere che la luce bianca non è altro che una sovrapposizione di diversi colori, ciascuno dei quali non può essere ulteriormente suddiviso. In realtà ogni colore può essere suddiviso ancora una volta, ma in modo differente secondo la sua cosiddetta “polarizzazione”. La luce che noi vediamo costituisce solo una parte di una lunga scala, analoga a quella musicale, in cui ci sono note più alte e note più basse di quelle udibili dall’orecchio umano. Il tipo di luce è caratterizzato dalla frequenza, al cui aumentare si passa dal rosso al blu, al violetto, all’ultravioletto e aumentando ancora la frequenza si trovano i raggi X, i raggi gamma e così via. Variando la frequenza nella direzione opposta, si va dal blu al rosso, alle onde infrarosse, alle onde della televisione, a quelle radio. Tutto ciò lo chiamiamo luce. Tantissime sono le sue proprietà e tutti i fenomeni osservati (relativi all’intervallo suddetto) in cui essa interviene, si possono spiegare con l’elettrodinamica quantistica.
Quello che ci rivelano gli occhi, però, non esaurisce tutto ciò che esiste. La luce è uno stimolo di interazione elettromagnetica, di variazione del campo elettromagnetico nel tempo e nello spazio che arrivando sulla retina e diventando segnale elettrico viene poi interpretata dal nostro cervello. In un certo senso tutto nasce nel nostro cervello. Il nostro sistema visivo, abituato a vedere stimoli, fissando qualcosa, si adatta a quei colori e questo meccanismo di adattamento capita in tutti i sistemi percettivi. Luce e colore sono un’interpretazione dei nostri sensi e questo prisma, che si rifrange in uno spettro, appartiene a tutti.

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Scritto da

Eduinaf Avatar Autori Stefano Cidone

Insegnante e astrofilo del Circolo Astrofili "Luigi Lilio" Torretta, Cosenza.

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