Editoriali Le frontiere del Sistema Solare

Ottobre, un mese oltre le frontiere

L'Editoriale di Ottobre 2020: un mese per guardare alle stelle e andare oltre le frontiere del Sistema Solare con EduINAF
Siamo tutti nati nel fango, ma alcuni di noi guardano alle stelle
nichi_damicoMai come in questo mese, questa frase di Oscar Wilde mi è sembrata vera e descrittiva della nostra fragile e contraddittoria condizione umana. A ricordamelo, senza mezzi termini, la scomparsa improvvisa e prematura del nostro Presidente Nichi D’Amico, un Uomo e Scienziato che, come racconta meglio di me chi lo conosceva da molto vicino, decisamente sapeva guardare alle stelle. Ottobre 2020 ci ha messo di fronte alla nostra fragile e contraddittoria condizione umana anche per altri motivi. Penso al difficile avvio di quest’anno scolastico, con insegnanti, genitori e studenti obbligati a sporcarsi le mani con problemi di ogni genere, tra distanziamento, chiusure, norme da interpretare e concorsi, mentre tentano tutti di fare il loro nobile e complicato lavoro. Anche in questo difficile ottobre, soprattutto in questo difficile ottobre, siamo con voi per cercare di aiutarvi a guardare le stelle.

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Di stelle parla, a gran voce, il nostro tema del mese, che affronta le Frontiere del Sistema Solare. Perché malgrado tutti i nostri piccoli (e grandi) problemi terreni, le nostre sonde spaziali proseguono il loro viaggio inarrestabile verso altri mondi e la scienza va avanti con le sue scoperte. Proprio in questi giorni, la missione BepiColombo effettua il flyby del pianeta Venere proseguendo la sua avventura per Mercurio, mentre sulla Terra festeggiamo un Nobel dedicato ai buchi neri e la SpaceX si prepara a portare la prima missione operativa sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Non è un caso che, proprio ad Ottobre, si festeggi la Space Week, la settimana nata tanti anni fa per celebrare il contributo che spazio, scienza e tecnologia hanno portato nella vita dell’Uomo, e che lo stesso mese sia stato scelto per la Code Week, la manifestazione europea per promuovere l’alfabetizzazione digitale.

Il tema dell’esplorazione delle frontiere è intimamente legato alla capacità di lavorare insieme, di collaborare. Era quindi questo il mese giusto per dare il via a delle collaborazioni di cui andare decisamente molto fieri: prima di tutto con ESERO Italia, il principale progetto educativo dell’Agenzia Spaziale Europea con cui collaboreremo per workshop, attività di formazione, concorsi e tanto altro. Poi, con Science On Stage, la rete europea di insegnanti che raccoglie quanto di meglio e stimolante ci sia nel campo della didattica per le scienze, l’ICT o l’ingegneria, per raccontarlo in un Festival per insegnanti. Infine, abbiamo scelto questo mese per allargare la nostra rete di collaboratori a chi ama e studia il l’astronomia per passione, più che per professione. Ecco che nella nostra rubrica del Cielo del mese vedrete comparire sempre di più firme che vengono dal mondo degli astrofili, con approfondimenti utili per iniziare a osservare o fotografare il cielo (come questo su come osservare la Luna o questo, sulla Stazione Spaziale Internazionale).

Veniamo alla didattica e alla domanda chiave del mese: come raccontare e soprattutto far sperimentare in classe la capacità di andare oltre le frontiere, reali o personali? Questo è il quesito alla base del concorso INAF di scrittura per bambini dal titolo A Gianni Rodari, Via Lattea quaraquarinci. Il concorso verrà lanciato dalla nostra rivista il 23 Ottobre, in occasione dei cento anni della nascita di Gianni Rodari, autore decisamente “di frontiera”, e ci auguriamo che permetterà ai piccoli partecipanti di sperimentare la propria capacità di esplorare con coraggio e andare oltre i propri limiti. Per parlare in classe di frontiere e di esplorazione spaziale abbiamo inoltre prodotto nuove risorse didattiche legate ai pianeti, alla vita nello spazio, ai viaggi interplanetari e a come approfondire questi argomenti a casa o raccontarli a scuola. Potete scoprire tutti questi contenuti facendovi guidare dai percorsi didattici del mese pensati per semplificare la vita degli insegnanti. Oppure, come al solito, giocare con noi in prima persona, tra lanci di razzi e laboratori con i pianeti nani, facendo una ricerca personalizzata nel nostro archivio di risorse didattiche.

Concludiamo con qualche anticipazione. A Novembre, il nostro tema sarà L’astrofisica per un mondo migliore, ovvero l’INAF, come ci raccontiamo e cosa facciamo per portare i nostri argomenti nelle scuole e nella società. Non c’era momento migliore per una punta di autocelebrazione: inizia infatti a Novembre la stagione dei festival e delle grandi manifestazioni scientifiche. Daremo insieme il benvenuto al Festival di Genova, alla Notte Europea dei Ricercatori e ad altri festival che avranno luogo in tante località italiane. Non sappiamo al momento quanti di questi avverranno in presenza e come si svolgeranno. Sappiamo però già da ora che la maggior parte di essi prevede attività, eventi e risorse fruibili online. EduINAF vi racconterà queste iniziative dall’interno e se siete alla ricerca di una guida su come interpretare queste opportunità al meglio, magari da casa, è già a vostra disposizione un calendario online in cui vi segnaliamo i nostri consigli da “astrofisici”.

Perchè in tutta questa incertezza, una cosa è certa: nei prossimi mesi sarà sempre più importante essere capaci di alzare lo sguardo dai problemi quotidiani, per guardare oltre ai propri limiti. E noi di EduINAF vorremmo farlo al vostro fianco.

Un ricordo di Nichi D'Amico di Silvia Casu
È passato quasi un mese dalla morte di Nichi D’Amico. Un mese in cui molte persone hanno ricordato le tante cose che è riuscito a fare e gli innumerevoli traguardi da lui raggiunti. Un mese in cui ancora non si spegne il rimpianto per la sua morte, e il rammarico per quanto avrebbe ancora potuto fare se avesse potuto portare a termine il suo secondo mandato da Presidente appena rieletto.
Ho avuto il grande onore, il privilegio, e spesso il gran piacere, di lavorare per lui e con lui per tanti anni, a Cagliari prima e in ufficio di presidenza poi. È dunque faticoso per me scrivere questo editoriale dedicato a lui. Ancora non mi capacito che non riuscirà a godersi la meritata pensione nel suo paesello in riva al mare, come tanto avrebbe voluto.
Ma è con positività che mi piace parlare di lui, perché Nichi non amava nessun tipo di tristezza, e rifuggiva dagli scoramenti. Il tema del magazine EduINAF di questo mese sono le frontiere, e se c’è una persona a cui le frontiere piacevano, be’, quello era Nichi.
Nichi è stato uno scienziato prima, e un dirigente poi, assolutamente visionario, quasi sognatore. Le frontiere per lui erano trampolini di lancio da cui partire per nuove avventure. Abilissimo nel gestire il presente, con le sue soddisfazioni e i suoi piccoli problemi e intoppi, era però insuperabile nel proiettarsi nel futuro. Riusciva sempre a coinvolgerti in un piano strategico più grande, più elevato. Un piano fatto di grandi conquiste e grandi battaglie, in cui lui, moderno corsaro, sapeva sempre guidare la sua ciurma tra le onde di mari insidiosi, combattendo in prima linea, sempre con quel sorriso di incoraggiamento appena accennato di chi sa quel che fa, di chi ti chiede di fidarti. Nulla era troppo difficile o impossibile, non credeva nei tabù. Anzi, una volta mi scrisse che
i tabù non sono solo le cose che non si devono fare. Sono anche e soprattutto le cose che occorre assolutamente fare. Cose senza le quali il mondo andrebbe semplicemente in pezzi.
Era un forte decisionista (scherzando gli dicevo spesso che era un dittatore illuminato), testardo al limite della caparbietà. E capitava spesso di discutere con lui, anche animatamente, perché non sempre era chiaro dove volesse arrivare e quali fossero i suoi piani. Ma era una persona di un’innata, naturale e profonda onestà intellettuale, ascoltava sempre e teneva in considerazione tutti i pareri, ancor più se discordanti. Perché alla fine, l’unica cosa che davvero voleva era raggiungere la “frontiera” per poi andare oltre. Anzi, no, quello che voleva era avere una nuova generazione capace di spingersi oltre, una generazione di scienziati che potessero portare l’INAF a diventare unito e forte, ai vertici dell’astronomia internazionale per successi scientifici e tecnologici. Anche senza di lui.
Perché alla fine Nichi era un vero insegnante, e non perché fosse professore all’Università, ma perché il suo obiettivo non si limitava a guidare o gestire il flusso decisionale. Lui voleva che l’astrofisica italiana crescesse, che i giovani avessero l’opportunità di formarsi e diventare indipendenti, per trovare altre frontiere da superare. Ricordo che quando assunse l’incarico di presidente dell’INAF, incarico che l’avrebbe portato via dalla Sardegna per almeno un quadriennio, al mio “e ora come facciamo qui senza la tua visione?” rispose sereno e sorridente
Se ho fatto un buon lavoro, camminerete benissimo da soli.
La scienza era la sua vita, i giovani la sua passione. Una scienza che andava raccontata e spiegata al pubblico, con competenza, con passione, con umiltà. Fin da quando era Direttore dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari, la divulgazione della scienza è sempre stata al centro della sua visione come un elemento fondamentale, un dovere non solo istituzionale, ma soprattutto morale dell’ente verso la società.
Le persone che ci guardano hanno il diritto di sapere cosa facciamo e perché. Noi abbiamo il dovere di raccontarlo, di provare a spiegare perché l’astronomia e l’astrofisica sono così importanti.
E il settore della divulgazione e della didattica, sempre esistito, e forte, a livello locale, ma poco organizzato a livello nazionale, durante il suo mandato ha indubbiamente beneficiato della sua lungimiranza, della sua capacità di delegare alle persone giuste per compiere un grande balzo in avanti, maturando e prendendo consapevolezza delle difficoltà e delle nuove sfide da affrontare. Abbiamo tante frontiere di fronte a noi, da raccontare e da superare, e abbiamo una gran gioia e una straordinaria passione da condividere con voi.
Un vecchio proverbio turco recita che un buon insegnante è come una candela, si consuma per illuminare la strada per gli altri. Nichi si è consumato, ma la sua luce rimane con noi.

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Scritto da

Livia Giacomini Livia Giacomini

Direttore di EduINAF, il magazine di didattica e divulgazione dell'Istituto Nazionale di Astrofisica.

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