Editoriali

Di quando Piero Angela finì su Topolino

Per celebrare Piero Angela, recentemente scomparso, un ricordo da chi è letteralmente cresciuto con la divulgazione di Quark e Super Quark

Aggiornato il 1 Agosto 2023

Ringraziamo di cuore Piero Angela che per decenni, con garbo, competenza e semplicità, ha avvicinato gli Italiani alla Scienza, ma anche la Scienza agli Italiani, tracciando una strada chiara e illuminata per noi comunicatori. Grazie Piero, per averci insegnato in modo così chiaro che il peggior nemico della cultura è la noia, la mancanza di chiarezza, o l’assenza di creatività.

Era il 18 marzo del 1981 quando venne trasmessa la prima puntata di Quark, la prima trasmissione televisiva dedicata interamente alla scienza. Autore e presentatore era Piero Angela, che per prima cosa raccontò agli spettatori il significato di quel nome, preso in prestito dalla fisica, per riprendere le sue parole.

Non ricordo quella puntata, ed è anche comprensibile: avevo da poco compiuto 4 anni e mia sorella aveva poco più di tre mesi, ma una cosa la ricordo distintamente: costringevo la mia famiglia a vedere Quark e soprattutto Super Quark, diventato un rito settimanale, un modo per riempire la mia sete di conoscenza, la mia inarrestabile curiosità.
Delle sue trasmissioni, c’erano alcune cose che mi hanno sempre colpito: gli esperimenti di fisica in studio, i disegni di Danilo Mainardi sugli animali fatti (più o meno) dal vivo e, soprattutto, i corti animati di Bruno Bozzetto. Questi ultimi, in particolare, mostravano come fosse possibile raccontare concetti difficili come quelli scientifici in un modo molto più diretto e comprensibile, dando al contempo una dignità a un mezzo espressivo che spesso, ancora oggi, viene considerato per bambini.

E probabilmente è da lì che inizia a nascere, senza ancora saperlo in maniera consapevole, il mio interesse verso la scienza con i fumetti, che poi si sarebbe consolidato grazie alle letture disneyane degli anni successivi, quelle su Topolino. Per cui potete immaginare la gioia di vederlo “paperizzato” sulle pagine del settimanale disneyano, per la precisione il #3289 del dicembre 2018, in occasione dei suoi novant’anni. E non deve sfuggire nemmeno l’altra incredibile, almeno per me, coincidenza, visto che proprio nel 2018 ricorrevano i 90 anni di Topolino, il personaggio ideato da Walt Disney e Ub Iwerks il 18 novembre del 1928, poco più di un mese prima della nascita dello stesso Piero Angela.

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Estratto dalla copertina di Topolino #3289 realizzata da Alessandro Perina

La storia, Che fine ha fatto Peter Quarky? scritta da Fausto Vitaliano e disegnata da Alessandro Perina, racconta della scomparsa del più noto giornalista scientifico della televisione del Calisota, Peter Quarky.
Conduce un programma che svela le bufale facendosi promotore del metodo scientifico, fondato su osservazione, esperimento e formulazione delle ipotesi.

La scienza non propone dogmi, ma ipotesi che possono essere smentite da nuove scoperte!

Questo ricorda Peter Quarky ai lettori, e anche se l’uso del verbo “smentire” è molto popperiano, fondamentalmente non va molto lontano da come funziona la scienza. La scienza non è che smentisce e butta nel cestino: ancora oggi la gravità newtoniana è molto utilizzata nella ricerca e anzi senza di essa non si sarebbero potuti avere i primi indizi sull’esistenza della materia oscura. Semplicemente la relatività einsteiniana ha allargato gli orizzonti del modello gravitazionale e viene utilizzata per i calcoli più raffinati.
La fisica classica, per quanto cessi di validità in alcune particolari condizioni legate al gran numero di particelle e variabili coinvolte, continua a essere molto importante nella vita di tutti i giorni, ad esempio in particolare per i reparti della polizia scientifica, e non è stata soppiantata dalla meccanica quantistica.
La chiave di tutto questo ragionamento è che lo strumento che utilizziamo per interpretare la realtà che ci circonda è la matematica, e i modelli che essa ci propone non sono altro che… modelli! Non possono fornire una descrizione completa della realtà, come ha dimostrato Kurt Godel con i suoi teoremi di incompletezza, per cui sono inevitabilmente migliorabili. Ciò che possiamo fare è utilizzare tali modelli per farci un’idea approssimativa del funzionamento dell’universo e di quali potrebbero essere i suoi componenti fondamentali e cercare di ottenere degli indizi su dove andare a guardare per porci sempre nuove e più interessanti domande.
In questo senso l’essenza di Peter Quarky e quindi di Piero Angela è la curiosità, o forse meglio il desiderio di affrontare nuove avventure e conoscere nuovi aspetti della realtà, che a loro volta apriranno nuove esplorazioni… verso l’infinito e oltre!

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Da Topolino #3289

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Scritto da

Gianluigi Filippelli Gianluigi Filippelli

Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l’Università della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.

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