Per la scuola Italo Calvino Arte e letteratura

Cento di queste Cosmicomiche

In occasione del centenario di Italo Calvino, vi proponiamo una serie di percorsi didattici interdisciplinari per portare in classe Le Cosmicomiche
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Italo Calvino nel 1961. Da una foto di Johan Brun – via commons
Quest’anno ricorre il centenario della nascita dello scrittore italiano che forse più di tutti ha guardato all’universo, quello dell’astrofisica e della cosmologia contemporanea, trasformandolo in letteratura: Italo Calvino (1923-1985).
Per celebrarlo, EduINAF parte dalla sua opera più spudoratamente astronomica: la raccolta di racconti Le Cosmicomiche, cara a scienziati e divulgatori per l’ambientazione fuori dal tempo tra nebulose, galassie e mondi primigeni su cui personaggi sempiterni dai nomi impronunciabili vivono vicende per nulla dissimili da quelle che animano la nostra vita quotidiana.
Le prime Cosmicomiche, apparse sulle riviste Il Caffè e Il Giorno tra il 1964 e il 1965 e poi pubblicate nella raccolta omonima a fine 1965, nascono dalle letture dell’autore che, in quegli anni, stava attraversando quella che egli stesso chiama l’ondata (…) dell’astronomia. Letture dettate dalla curiosità , precisa Calvino in un’intervista, non dalla ricerca di ispirazione. Eppure basta poco, e anche dagli enunciati più astratti spuntano immagini, idee, inizi di racconti da sviluppare.
Nasce così Qwfwq, personaggio vecchio quanto l’universo, narratore a tratti gradasso che se la canta e se la suona, nel solco tracciato da Ulisse, unico testimone quale è di avventure che spaziano dalle decine di milioni di anni fa (l’estinzione dei dinosauri) fino a diversi miliardi di anni fa (la nascita del Sistema solare, la comparsa delle prime galassie, il Big bang). I fatti scientifici, enunciati nell’incipit di ciascun racconto, danno la carica propulsiva alla ricerca dell’autore, suggerendo nuove forme narrative in cui la scienza dialoga con la letteratura, in un arco che abbraccia Ariosto e Galileo fino a Leopardi e Beckett, passando per Lewis Carroll e i fumetti di Popeye (Braccio di Ferro).
Se, da una parte, Calvino non desiderava attribuire alcuno scopo divulgativo alle Cosmicomiche, dall’altra non è poi così irragionevole riconoscere a questa fase della sua opera i caratteri di quella co-creazione della conoscenza, partecipata da saperi diversi, che supera il divario tra le “due culture” – quella degli scienziati e quella dei letterati – di cui si dibatteva tanto all’epoca (e non solo). Oggi, osando nemmeno troppo, si potrebbe parlare addirittura di approccio STEAM: Science, Technology, Engineering, Art, and Mathematics.
àˆ con questo spirito che vi proponiamo una serie di percorsi didattici interdisciplinari, declinati sia per le scuole superiori di primo grado che per quelle di secondo grado, curati da Claudia Mignone e dedicati a cinque racconti delle Cosmicomiche: dal Big bang attraverso gli anni-luce fino alla formazione del Sistema solare, con la Luna e la Terra primordiali.
Si tratta di attività  che coinvolgono i docenti di italiano, di scienze (e fisica, ove presente) e di arte, accompagnate da una selezione di risorse e laboratori che possono essere utilizzati in classe singolarmente, in un solo incontro, oppure in serie, a costruire un percorso che si sviluppa nell’arco di settimane o mesi, fino a coprire l’intero anno scolastico.
Ricordiamo inoltre due spettacoli che fanno parte del portfolio teatrale dell’INAF e che possono essere replicati in tutta Italia (la scheda tecnica è disponibile su richiesta). Il primo, di e con Stefano Sandrelli, Debora Mancini e Daniele Longo, è dedicato interamente alle Cosmicomiche e propone un viaggio tra parole, partiture musicali originali e scienza per scoprire – o riscoprire – questo capolavoro della letteratura italiana. Pensato sia per studenti delle scuole superiori di secondo grado che per il grande pubblico, è stato presentato recentemente anche al Festival delle Scienze di Roma. Echi delle Cosmicomiche risuonano anche in un altro spettacolo ideato e diretto da Sandro Bardelli: Il viaggio di Joe il Fotone, che ripercorre a suon di blues l’epopea di una particella di luce, dall’inizio dell’universo attraverso la storia del cosmo, fino a raggiungere un telescopio sulla Terra.
Vi suggeriamo anche di sfogliare i nostri articoli di repertorio dedicati a quest’opera, dagli approfondimenti sulle “Cosmicomiche lunari” (qui, qui e ancora qui) pubblicati in occasione del 50esimo anniversario del primo allunaggio alle riflessioni di Stefano Sandrelli sul ruolo della Luna negli scritti di Calvino e di altri grandi autori del Novecento italiano (qui, qui e ancora qui), fino al più recente omaggio, in stile tipicamente cosmicomico, che lo stesso Sandrelli ha dedicato lo scorso aprile al compianto Pietro Greco.
Ma questo è solo l’inizio: nei prossimi mesi, la nostra redazione continuerà  a esplorare questi e altri racconti tratti dalle Cosmicomiche, proponendo approfondimenti sui vari aspetti astronomici toccati e su come, in essi, l’immaginario scientifico sia stato foriero di un nuovo modo di fare letteratura.
I miei erano botanici […] Forse sono diventato scrittore per fuggire dalla scienza… Poi ci sono tornato naturalmente, come in un percorso circolare. Mi sono avvicinato alla scienza attraverso l’astronomia.Italo Calvino, Tuttolibri (1984)

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