Era l’11 febbraio del 2016 quando in tutto il mondo arrivava la notizia: avevamo osservato il primo segnale di onde gravitazionali. Un secolo dopo le previsioni di Albert Einstein eravamo finalmente in grado di “toccare con mano” l’esistenza delle increspature nel tessuto spazio-temporale, aprendo le porte a un nuovo campo di studi: l’astronomia multimessaggera. A distanza di otto anni da quello storico annuncio abbiamo scoperto molte cose grazie agli interferometri della collaborazione LIGO-Virgo e altrettante ce ne aspettiamo dall’Einstein Telescope, il rivelatore di prossima realizzazione.
Sarà proprio su questi argomenti che si concentrerà il nuovo incontro d’eccezione organizzato in occasione della mostra dell’Istituto Nazinale di Astrofisica Macchine del tempo.
L’8 febbraio alle ore 18:30, presso la Sala Auditorium di Palazzo Esposizioni Roma, Marica Branchesi, Gran Sasso Science Institute (GSSI), e Viviana Fafone, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), ci racconteranno come gli scienziati – otto anni fa – hanno confermato la teoria dell’esistenza delle onde gravitazionali e qual è il futuro di questo campo di ricerca.
Su EduINAF potete trovare un articolo che racconta il contributo INAF alla scoperta e la testimonianza di uno dei ricercatori, Stefano Covino, che ha partecipato all’osservazione della prima kilonova. Inoltre, all’interno della rubrica de L’astronomo risponde, un articolo dedicato alla velocità della gravitazione, che venne confermata proprio grazie alla kilonova, e alcuni consigli didattici per affrontare la gravità e lo spaziotempo.
Prenotazioni obbligatorie per il pubblico e programma completo degli eventi.
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