E’ in corso la finale nazionale delle Olimpiadi Italiane di Astronomia 2022, l’appuntamento annuale bandito dal Ministero dell’Istruzione e realizzato dalla SAIt (Società Astronomica Italiana) in collaborazione con l’INAF, giunto quest’anno alla XX edizione.
Gli iscritti all’edizione attuale delle Olimpiadi Italiane di Astronomia sono stati 7416, con quasi eguale partecipazione maschile e femminile. A guardare i quasi 10000 iscritti alla XVIII edizione e il brusco calo nell’edizione successiva, questo numero fa ben sperare a un ritorno al livello pre-pandemia e sognare ancora più in grande. I partecipanti, divisi in tre categorie a seconda dell’età , si sono misurati dapprima nella Fase di Preselezione svoltasi il 9 e 13 dicembre 2021, e successivamente nella Gara Interregionale, che si è svolta il 24 e 25 febbraio scorsi e che ha visto la partecipazione di 752 studenti (319 per la categoria Junior 1, 191 per la categoria Junior 2 e 242 per la categoria Senior). Conta 82 studenti la rosa di finalisti che si affronteranno durante la Finale Nazionale, divisi in 27 per la categoria Junior 1, 30 per la categoria Junior 2 e 25 per la categoria Senior. Per la preparazione alla gara, oltre alla piattaforma Moodle, tra il 28 marzo e il 16 aprile gli studenti ammessi hanno potuto partecipare a un corso online di preparazione alla prova teorica (che prevede la risoluzione di problemi di astronomia, astrofisica, cosmologia e fisica moderna) e a quella pratica (che si focalizzerà sull’analisi di dati astronomici). Quello del passaggio alla didattica online è stato sicuramente il cambiamento più significativo che abbiamo dovuto affrontare con l’emergenza sanitaria da Covid-19, sottolinea Giuseppe Cutispoto, Coordinatore del Comitato Organizzatore delle Olimpiadi Italiane di Astronomia. Fino alla XVII edizione venivano organizzati corsi di preparazione per i partecipanti all’interno degli Osservatori; corsi che quindi potevano essere frequentati solo dagli studenti che risiedevano a poca distanza dalle strutture. A tutti gli altri venivano inviati i file con i problemi e le relative soluzioni, ma gli era preclusa l’interazione diretta con i docenti. Dalla XVIII edizione sono stati inaugurati i corsi on-line per la Gara Interregionale e la Finale Nazionale. Questi corsi sono tenuti da circa 45 docenti, gran parte dei quali sono astronomi dell’INAF.
Sempre la crisi pandemica ha nuovamente impedito che la Finale Nazionale si svolgesse in una singola sede. Rispetto alle due precedenti edizioni, che avevano visto la gara spezzata in ben dieci sedi sul territorio nazionale, quest’anno si è compiuto però un primo importante passo per tornare alla Finale Nazionale in presenza nel formato tradizionale, con la suddivisione dei finalisti in due soli gruppi. Per rispettare le norme sul distanziamento, i finalisti del gruppo Junior 2 e del gruppo Senior gareggiano a Perugia dal 26 al 28 aprile. Il secondo gruppo, costituito dagli appartenenti alla categoria Junior 1, gareggerà invece a Reggio Calabria dal 3 al 5 maggio. A conclusione della Finale Nazionale, in accordo con il regolamento delle Olimpiadi Internazionali di Astronomia (IAO), sarà proclamata la Squadra Nazionale, formata dai quindici vincitori insigniti della medaglia “Margherita Hack” e chiamata a partecipare all’edizione internazionale (IAO 2022), attualmente prevista per gli inizi di Ottobre a Matera. Per i prossimi anni, all’orizzonte sembra esserci la possibilità interessante di una gara a squadre che potrebbe affiancare quella individuale.
Protagonisti indiscussi sono senza dubbio i ragazzi e le ragazze che da tutta Italia studiano e gareggiano senza sosta. Ma anche per gli organizzatori dietro le quinte quello delle Olimpiadi di Astronomia è un percorso emozionante, che consente di riscoprire le radici della passione per la scienza, trasmetterla alle nuove generazioni e, perchè no, trovare nuovi spunti di riflessione a problemi di astronomia, fisica e matematica ormai un po’ accantonati. Insegnare, per imparare. Ecco, le Olimpiadi di Astronomia insegnano tanto. Per una disciplina come l’Astronomia, che non è curriculare nella scuola italiana, le Olimpiadi sono fondamentali per avvicinare al suo studio un gran numero di studenti, sottolinea ancora Giuseppe Cutispoto, perchè anche solo la partecipazione alla fase di preselezione comporta una preparazione che va molto al di là del percorso scolastico standard. E a dimostrare che l’esperienza delle Olimpiadi può essere estremamente formativa e orientativa ci pensano i numeri: su 500 partecipanti delle edizioni passate, ben l’80% si è iscritto a discipline STEM, dichiarando che la scelta è stata, almeno in parte, influenzata dalla partecipazione alle Olimpiadi di Astronomia.
Sarà davvero così? Abbiamo chiesto conferma ad Alessandra Caggese, uno dei protagonisti diretti di questa esperienza e una vera veterana delle Olimpiadi di Astronomia. Alessandra attualmente frequenta la classe IV del Liceo Scientifico E. Fermi di Bari si è classificata alla gara finale in tutte e tre le ultime edizioni delle Olimpiadi (compresa l’edizione attuale), facendo parte, nelle due precedenti, proprio della Squadra Nazionale per le internazionali.
Alessandra, quanto è impegnativo prepararsi alle Olimpiadi? Come sei riuscita a integrare questo impegno con lo studio che ti viene richiesto da programma scolastico?
Devo dire che per me la preparazione per le Olimpiadi non è stata particolarmente impegnativa, perchè ho studiato questa materia sempre con molta passione, dedicandole gran parte del mio tempo libero. Per questo non mi ha pesato: anzi, è stato sempre un piacere!
Ti piace l’astronomia? Partecipare a un evento del genere pensi che possa aiutare i ragazzi della tua età nella scelta scolastica futura?
Sì, io adoro l’astronomia e credo che l’aver partecipato a questo progetto mi abbia permesso di avvicinarmi a questa materia, spesso trascurata nei programmi scolastici dei licei. Confrontandomi sia con altri ragazzi che con i professori ho scoperto che esistono molti profili professionali in questo ambito e quali sono i percorsi universitari utili per raggiungerli.
Qual è il tuo più bel ricordo delle Olimpiadi di Astronomia?
La prima volta che mi sono avvicinata a questo ambito è stato durante una serata osservativa organizzata a Castel del Monte. Mi colpì molto vedere tanta gente radunata lì ad osservare il cielo e a raccontare miti su stelle e costellazioni. Per me quello è stato l’inizio di tutto. Ma ricorderò per sempre quando, durante lo stage di preparazione per le internazionali a Riace, al termine dei lavori io e gli altri ragazzi abbiamo sfruttato una serata libera per stenderci sul prato e osservare le stelle, tutti insieme. E’ stato bello condividere quel momento con persone con la mia stessa passione.
So che sarai presente alla finale a Perugia. Come ti senti? Sei emozionata?
Sono molto emozionata in vista della finale di Perugia perchè questo è l’ultimo anno in cui potrò partecipare. Sento di chiudere il ciclo di una bellissima esperienza.
Cosa diresti a un ragazzo o a una ragazza che non ha mai partecipato alle Olimpiadi ma ci sta facendo un pensierino?
Cosa aspetti? Vale la pena provare e mettersi in gioco perchè, comunque vada, si arricchisce il proprio bagaglio di esperienze.
E se lo dice Alessandra, che di esperienza Olimpionica ne ha fatto tantissima, non possiamo che fidarci! Da parte nostra un in bocca al lupo agli aspiranti Olimpionici e i nostri complimenti a tutti i partecipanti alle Olimpiadi di Astronomia di quest’anno per il loro impegno e la preparazione raggiunta. Alle prossime Olimpiadi!
Add Comment