Aggiornato il 20 Febbraio 2024
Oggi, 28 giugno, è il Secchi Day, la giornata per ricordare i duecento anni dalla nascita di padre Angelo Secchi, gesuita e astronomo italiano. Il suo principale contributo, che di fatto diede il via all’astronomia moderna, è stato aggiungere uno spettroscopio al classico telescopio. In questo modo, osservando la luce inviata da una stella, è possibile determinare la sua composizione chimica.Secchi è stato, così, una figura di riferimento nell’astronomia italiana nella metà del XIX secolo, interessandosi anche dello studio del Sole. Momenti particolarmente utili per osservare in particolare la corona solare sono le eclissi di Sole, come quella del 1860, per osservare la quale Secchi organizzò una spedizione in Spagna, o quella di dieci anni dopo, del 22 dicembre del 1870, che Secchi andò a osservare in Sicilia insieme con un gruppo scelto dei più importanti astronomi italiani dell’epoca. La spedizione, che è stata il filo rosso dello spettacolo Starlight di e con Filippo Tognazzo, è molto ben raccontata in un bell’articolo di Emilia Olostro Cirella e Mauro Gargano dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte di cui vi proponiamo un breve estratto:
L’applicazione di due nuove tecniche osservative, come la fotografia e la spettroscopia, allo studio delle eclissi totali di Sole, contribuì in maniera decisiva al progresso della fisica solare. Nel 1851 fu ottenuta la prima immagine fotografica della fase di totalità dell’eclisse di Sole che dimostrò l’appartenenza della corona al Sole piuttosto che alla Luna. Nel 1868, grazie all’impiego dello spettroscopio furono osservate le righe dell’idrogeno nello spettro delle protuberanze solari e fu individuata la presenza di una riga gialla associata successivamente a un nuovo elemento chimico, l’elio.
Dopo i primi studi sulla classificazione spettrale delle stelle di Giovan Battista Donati e Angelo Secchi, gli astronomi italiani non si fecero sfuggire l’occasione dell’eclisse totale di Sole del 22 dicembre 1870, la cui zona di totalità avrebbe investito la Sicilia orientale, per mettersi in gioco. Fu, quindi, istituita una Commissione scientifica composta dai direttori degli Osservatori di Napoli, Milano, Firenze, Palermo e Padova. A questo consesso si unì anche l’astronomo di Roma Angelo Secchi, l’unico in grado di “gareggiare cogli stranieri in fatto di spettroscopia”.da L'eclisse totale di Sole del 1870
Sull’eclissi spagnola del 1860, invece, vi proponiamo un estratto dal lungo articolo di Ileana Chinnici dell’Osservatorio Astronomico di Palermo:
(…)
Secchi si recò in Spagna ad osservare l’eclisse del 18 luglio 1860, su invito del direttore dell’Osservatorio di Madrid, Antonio Aguilar, col supporto finanziario di Pio IX. La stazione scelta per le osservazioni del fenomeno era il convento dei Carmelitani detto il Deseirto de Las Palmas, già utilizzata da Franà§ois Arago, ai primi dell’Ottocento, nelle operazioni di triangolazione per l’estensione della meridiana di Francia fino alle Baleari.da Ricordando Angelo Secchi: 'Cronaca della spedizione in Spagna per l'eclisse del 1860
L’articolo è stato pubblicato sull’ultimo numero del Giornale di Astronomia, il numero 2 del volume 44. La rivista, pubblicata da Fabrizio Serra Editore, può essere acquistata in abbonamento tramite il sito dell’editore o associandosi alla SAIt, Società Astronomia Italiana.
Infine segnaliamo ai lettori appassionati di filatelia che il ministero dello sviluppo economico ha emesso un francobollo speciale per celebrare il bicentenario di Angelo Secchi, realizzato a partire da un bozzetto di Cristina Bruscaglia.
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