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Non reinventare la ruota: la divulgazione dell’astronomia in India

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Alla scoperta dell'astronomia e della divulgazione in India insieme a Samir Dhurde, astronomo e comunicatore in uno dei principali centri di ricerca del paese

Aggiornato il 16 Marzo 2023

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Samir Dhurde

Questo mese, Universo Mondo si reca in India, dove incontriamo Samir Dhurde, appassionato astronomo e comunicatore, che ama condividere con tutti le emozioni e le sfide della scienza e dell’astronomia. Nel suo ruolo di responsabile della divulgazione presso lo Inter-University Centre for Astronomy and Astrophysics (IUCAA) di Pune, nello stato del Maharashtra, Samir è impegnato nell’organizzazione e nella gestione di eventi pubblici e corsi di formazione, accoglie decine di migliaia di visitatori ogni anno e collabora con scuole, college, università, gruppi di astronomia amatoriale e organizzazioni non governative in tutto il suo vasto paese.

Come di consueto in questa rubrica, partiamo dal tuo percorso: raccontaci di te e cosa ti ha portato alla tua posizione attuale…
I cieli bui scintillanti di stelle – visti spesso durante i black-out nella città in cui ho trascorso la mia infanzia – i racconti di mia nonna su alcune costellazioni e il dono da parte di mio padre di un piccolo telescopio sono stati i miei primi contatti con l’astronomia. Ma ci è mancato poco perché non entrassi in questo campo, poiché l’accesso ai cieli bui, e anche a buone risorse come libri e telescopi, era raro anche allora. Poi fu lanciato il telescopio spaziale Hubble e le fantastiche attività divulgative della NASA mi hanno catturato di nuovo.
Con il supporto di alcuni insegnanti di grande aiuto sono finalmente entrato in un corso di astronomia al college. È lì che ho capito che potevo anche comunicare molto bene la scienza e l’astronomia. Quindi, dopo essermi formato in Radioastronomia per la mia tesi di Master, ho intrapreso una carriera nella divulgazione. Oggi sono il responsabile della divulgazione presso IUCAA, uno dei principali istituti di ricerca in India per l’astronomia e l’astrofisica, nella parte occidentale del paese.

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Mappa amministrativa dell’India. Crediti: M. Dörrbecker (Chumwa) CC BY-SA 2.5

Puoi raccontare ai nostri lettori qualcosa sull’astronomia in India: quanto è grande la comunità, quali sono i principali argomenti di ricerca, i progetti più grandi e le questioni più importanti al momento?
La comunità astronomica indiana oggi è piuttosto forte e l’Astronomical Society of India ha quasi 1000 membri. Più di 34 istituzioni in India sono attive nella ricerca in astronomia e astrofisica. Alcuni dei progetti in corso, come l’osservatorio spaziale indigeno a più lunghezze d’onda ASTROSAT, hanno contribuito immensamente alla comprensione del nostro universo nell’ultravioletto e nei raggi X.
Il futuro ha in serbo il National Large Solar Telescope (NLST) e la missione solare spaziale Aditya-L1, sviluppata dall’India, e numerosi progetti guidati da un consorzio di istituti in India e all’estero, tra cui il Thirty Meter Telescope (TMT), LIGO India, Square Kilometer Array, India-based Neutrino Observatory (INO) e altri. Tutti questi progetti comprendono un contributo significativo dell’India. La comunità è anche molto coinvolta nella formazione e nello sviluppo della forza lavoro, con scienziati di origine indiana esperti in questo campo che svolgono un ruolo prezioso nella ricerca in India e all’estero.

Qual è il ruolo della comunicazione dell’astronomia in tutto questo?
Quello che ho citato è il meglio dell’astronomia, che però raggiunge solo una piccola frazione di tutti gli indiani. Naturalmente molti degli scienziati più giovani di questo gruppo sono stati ispirati da qualcuno che li ha messi in contatto con il fascino dell’astronomia nelle fasi precedenti della loro vita.
E ancora più importante, dal punto di vista di un comunicatore scientifico indiano, è che tutti siano consapevoli di questa e di altre scienze e del processo logico che implicano. C’è un grande bisogno di una società che sia indipendente e logica nel pensare prima di agire. L’astronomia è sicuramente una delle materie più popolari che può attirare l’attenzione del pubblico verso un modo molto stimolante di pensare e fare le cose.

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Samir Dhurde con un gruppo di astrofili.

Quali sono, secondo te, le più grandi sfide per chi lavora nella didattica e divulgazione scientifica oggi in India?
A mio avviso, le principali sfide per i comunicatori scientifici e gli educatori informali in India, e in molti altri paesi in via di sviluppo nel mondo, sono il supporto e il finanziamento. Dobbiamo fare attenzione a non confondere le due cose.
Molti dei nostri colleghi lavorano su base volontaria, in situazioni svariate e con difficoltà uniche. Trovano costantemente modi per superare la mancanza di risorse, il che è encomiabile. Un certo rispetto e incoraggiamento è molte volte il minimo che cercano. È triste vedere che la divulgazione non sia ancora considerata una parte importante del lavoro di uno scienziato e non trovi ancora un posto obbligatorio nelle proposte di finanziamento alla ricerca.
Ovviamente sono importanti anche i fondi e, in poche parole, avere i materiali per la divulgazione creativa. Si può fare solo una parte del cammino senza supporto e se gli sforzi non vengono riconosciuti ed evidenziati.

Sei anche molto attivo in diversi gruppi e comitati internazionali di comunicazione e didattica dell’astronomia in tutto il mondo, compresa l’organizzazione di workshop e conferenze. Negli ultimi dieci-quindici anni, la comunità astronomica è cresciuta in modo significativo nell’area della comunicazione, della didattica e della divulgazione, con programmi e team dedicati in molti istituti di ricerca, grandi e piccoli. Quali pensi siano i prossimi passi da compiere nella professionalizzazione di questo particolare settore dell’astronomia?
Questo è verissimo e apprezzo molto gli sforzi di molte organizzazioni, inclusa l’Unione astronomica internazionale (IAU). Tuttavia non esiste una soluzione come la “professionalizzazione” adatta a tutti. Formare tutti a svolgere una serie di attività standard non è molto fattibile. Lavoriamo tutti in situazioni diverse e ci adattiamo a esse in base alla nostra comprensione della popolazione locale. A mio avviso, per un lavoro di qualità ed efficiente tra le parti interessate è necessario avere un buon ambiente di networking e condivisione. Anche nella mia regione c’è sicuramente una grande varietà di competenze legate alla documentazione del lavoro. Inoltre, non ci sono quasi mai occasioni per presentare un lavoro correttamente valutato e quindi nessun esempio per mostrarne l’impatto positivo. Questo è quello che dovremmo cercare di fornire, anziché insistere sulla standardizzazione.
Credo che stiamo parlando di un insieme di individui molto intelligenti, creativi e anche appassionati del proprio lavoro, che desiderano fornire qualità a tutti coloro che raggiungono. Data la gamma di età ed esperienze in campo, è molto importante vedere cosa sta succedendo altrove nel mondo. Questo può portare a nuove idee o permettere di trovare le più adatte a un certo contesto. Il tempo speso a reinventare la ruota verrebbe così utilizzato in modo più fruttuoso.

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Samir Dhurde (penultimo a destra, in piedi) durante un workshop sulla costruzione dei telescopi presso il Center of Excellence in Space Sciences India

Parliamo ora di IUCAA SciPOP, uno dei progetti di divulgazione più efficaci nel panorama degli istituti di ricerca indiani, di cui sei il responsabile, con un team di staff e stagisti che tu stesso selezioni e formi.
Grazie! Ci sono molte persone altamente motivate che ci contattano, e cerchiamo di aiutarle a trovare la loro vocazione nell’astronomia e nella comunicazione in generale. Mettiamo enfasi soprattutto sull’essere onesti con la scienza e fornire esperienze di qualità, con umiltà e comprensione, al nostro pubblico. Non c’è un training formale, ma discussioni regolari all’interno del gruppo e con altri visitatori che lavorano sul campo. Questo aumenta la profondità dell’esperienza e l’ispirazione anche per i nuovi arrivati.
Andiamo anche in giro in tutto il paese per condurre attività di divulgazione con i nostri affiliati nelle università. Per fare un uso più efficiente di queste visite, stiamo anche lavorando su alcuni contenuti e moduli di formazione che potrebbero essere condivisi con i nostri colleghi locali e con potenziali divulgatori quando visitiamo una certa regione.

Quali sono le parti più entusiasmanti e le più difficili nel tuo lavoro?
Nel contesto indiano, la diversità delle culture regionali è una grande risorsa e anche una sfida entusiasmante.

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La Luna. Crediti: IUCAA SciPop

Recentemente, al convegno Communicating Astronomy with the Public 2022, hai presentato uno studio sulle rappresentazioni errate della Luna nell’immaginario popolare. Vuoi raccontarci qualcosa su questo lavoro?
Sì, è stato il risultato di uno studio informale tra le persone che incontro, inclusi educatori e comunicatori esperti di astronomia. Mi ha sorpreso la mancanza di esperienza reale con il cielo reale, incluso il corpo celeste più facilmente accessibile: la Luna.
Dettagli semplici come il ciclo della Luna, dal sorgere al tramonto, oppure le fasi lunari, sono spesso poco chiari e talvolta vengono persino mal comunicati al pubblico. Questo può derivare dalle rappresentazioni errate prevalenti nell’immaginario popolare: dall’arte e fumetti alle immagini online. Un altro motivo può essere che non si è mai osservato davvero quello che si cerca di comunicare.
Il mio punto è che però è facile rimediare: basta uscire e passare un po’ di tempo per creare una connessione con la Luna. Forse questo attirerà la nostra attenzione anche verso il resto dell’universo, qualcosa che stiamo perdendo nella vita reale.

Su cosa stai lavorando in questo periodo?
Attualmente stiamo lavorando con la IAU per realizzare diverse soluzioni a basso costo a problemi come la mancanza di telescopi e la mancanza di materiale per laboratori pratici, che sia facile da usare localmente, per la divulgazione dell’astronomia.

Ci sono scienziati, autori, pensatori o altre persone che ti hanno ispirato in particolare nel tuo percorso?
In divers periodi della mia vita ho trovato ispirazione nei grand tra cui i Professori Yash Pal, Jayant V. Narlikar, Govind Swaroop, Fred Hoyle, Carl Sagan ma anche visionari e artisti come il Mahatma Gandhi, Satyajit Ray, Munshi Premchand, Mirza Ghalib, Kabir, M. C. Escher, giusto per fare qualche nome, in nessun ordine particolare. Da fisico poi non posso non menzionare Albert Einstein, che ho iniziato a rispettare davvero solo dopo aver imparato abbastanza fisica per comprendere la profondità del suo lavoro.

Qualche libro – o film – tra i tuoi preferiti?
Ho diversi libri preferiti dall’India, nella nostra fantastica gamma di lingue. E anche molti libri e film internazionali memorabili. Per qualche motivo la maggior parte di questi fanno parte del genere fantascientifico, con diverse sotto-correnti rilevanti per il tempo presente. C’è un motivo per cui le opere popolari e le interpretazioni di Jules Verne, Isaac Asimov, Arthur C. Clarke, George Orwell sono popolari. Tuttavia, sono piuttosto deluso nel vedere la mancanza di autrici donne in quell’epoca.

Samir Dhurde è il responsabile del programma di divulgazione presso lo Inter-University Centre for Astronomy and Astrophysics (IUCAA) di Pune, in India. Ha conseguito una laurea magistrale in fisica con specializzazione in radioastronomia. Si occupa di sviluppare e implementare metodi e attività per rendere l’apprendimento della scienza e dell’astronomia divertente. Nell’ultimo decennio è stato coinvolto in molti gruppi e comitati per la didattica e divulgazione di organizzazioni astronomiche e spaziali nazionali e internazionali, impegnandosi nella progettazione di programmi e risorse educative su larga scala in India e all’estero. Ha ricevuto il premio nazionale Zubin Kembhavi per la divulgazione dalla Astronomical Society of India per il suo lavoro. Ama viaggiare attraverso il suo vasto e bellissimo paese per ispirare i bambini, incoraggiare gli astrofili a contribuire alla scienza e condividere le conoscenze astronomiche con la sua gente.

Scritto da

Claudia Mignone Claudia Mignone

Astrofisica e comunicatrice scientifica, tecnologa all'Istituto Nazionale di Astrofisica.

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