Aggiornato il 1 Giugno 2022
Il primo successo nella corsa alla conquista dello spazio durante la Guerra Fredda è stato marcato dall’Unione Sovietica. Gli scienziati guidati da Sergei Korolev sono riusciti dopo una serie di tentativi falliti a mandare in orbita lo Sputnik 1, in grado di orbitare intorno alla Terra e inviare un bip verso la sua superficie.
Di fronte a questo primo successo, il confronto tra gli scienziati delle due superpotenze si fece più intenso e serrato, coinvolgendo anche le pressioni dall’esterno, quelle dei politici e dei media, questi ultimi in particolare negli Stati Uniti. T-Minus, fumetto scientifico scritto da Jim Ottaviani, si sviluppa come un confronto parallelo tra i due gruppi di lavoro, mostrando così in maniera semplice e diretta le differenze e le similitudini.
Disegnare di scienza
Per l’occasione i disegni sono affidati alla coppia formata da Kevin Cannon e Zander Cannon, che avevano precedentemente lavorato insieme su Top Ten (1)Serie supereroistica ideata da Alan Moore e Gene Ha e da questi abbandonata per le ennesime divergenze creative con l’editore che ne acquistò i diritti, la DC Comics e ora insieme nello studio creativo Big Time Attic.
E’ abbastanza curioso osservare come i due autori, presi separatamente, hanno uno stile fortemente caricaturale e influenzato, in particolare Kevin, dall’animazione. Lo stile risultante dalla collaborazione è molto meno caricaturale di quanto ci si potrebbe attendere. L’approccio è indubbiamente più realistico rispetto agli stili di ciascuno e la decisione di pubblicare in bianco e nero ha anche giovato all’efficacia del tratto di sintesi (una linea chiara con inchiostrazione marcata) ottenuto dai due autori. La struttura di base della pagina è a tre strisce, ma in alcune occasioni gli autori si permettono variazioni, a volte infittendo il numero di vignette, altre presentando illustrazioni ariose, gradevoli ed evocative, come la vignetta orizzontale sulla prima attività extraveicolare dell’astronauta russo Aleksej Leonov mostrato in posizione fetale, o l’efficace splash page dell’Apollo 8 con la Terra lontana e la superficie della Luna sempre più vicina.
Chicca grafica decisamente interessante è costituita dalle strisce verticali ai lati di alcune pagine che riassumono i dati tecnici delle missioni spaziali delle due superpotenze, incluso l’eventuale successo o fallimento, insieme con una rappresentazione il più dettagliata possibile del razzo e dell’eventuale veicolo da questi portato in orbita.
Questione di ritmo
Il ritmo imposto da Ottaviani è incalzante e scandito dal conto alla rovescia fino all’allunaggio dell’Apollo 11. A giovare è da un lato l’alternanza dei punti di vista, dall’altro la capacità degli autori di raccontare gli scienziati e le loro idee, riuscendo ad approfondire i loro caratteri anche con poche battute o scene emblematiche, come la partita a carte dove Caldwell Johnson butta lì l’idea di mettere un uomo su un razzo verso lo spazio, con il solo Max Faget a ricambiarne lo sguardo in mezzo all’ilarità generale, o la non troppo lusinghiera battuta di Korolev nei confronti dei politici in visita al cosmodromo di Baikonur. Altrettanto efficace, sebbene per certi versi più semplice visto il loro ruolo sotto i riflettori, la caratterizzazione degli astronauti.
E non sfuggano al lettore le poche battute inserite in un paio di occasioni su come i due blocchi a livello scientifico avevano iniziato a collaborare, pur tra tutte le difficoltà politiche del caso: non è un mistero, infatti, che una decina di anni dopo le due agenzie spaziali posero le basi per la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale grazie all’incontro tra i due programmi spaziali Apollo e Soyuz. A questo evento, però, si iniziava a lavorare già subito dopo il primo allunaggio, con la scienza che anticipava, e non di pochi anni, la politica di distensione.
T-Minus è una corsa appassionante in cui Ottaviani sposa la tesi secondo cui i sovietici hanno perso la sfida spaziale a causa della morte prematura di Korolev. Ottaviani lo tratteggia come appassionato e competente, ad esempio mostrando il suo ruolo fondamentale nella perfetta riuscita della Vostok 1, la missione che portò Jurj Gagarin nello spazio (2)E’ interessante osservare come la rappresentazione del volto del cosmonauta fatta dai Cannon sia, anche giustamente, discordante rispetto alle battute che gli vengono messe in bocca, a sottolineare l’impegno fisico e le difficoltà psicologiche del primo volo nello spazio, andando così in controtendenza sul parere dell’ingegnere Sergei Khrushchev. Il figlio di Nikita Khrushchev, infatti, non aveva una grande opinione di Korolev, che, secondo lui, aveva un approccio alla assembliamo ogni cosa e proviamo (3)The Moon Landing through Soviet Eyes: A Q&A with Sergei Khrushchev, son of former premier Nikita Khrushchev di Saswato R. Das.
Al lettore italiano, infine, può sembrare curioso come venga quasi completamente ignorato il ruolo delle donne nella corsa allo spazio: al di là della citazione a Valentina Tereskova, la prima donna ad andare nello spazio, l’unico altro accenno è all’inizio del volume alle calcolatrici sovietiche, ovvero le donne che realizzavano i calcoli necessari per le missioni.
Infatti è di recente uscita (2016) il film Hidden Figures, basato sull’omonimo libro di Margot Lee Shetterly su Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson, che diedero un apporto fondamentale per il successo delle missioni statunitensi sia nel campo del calcolo, sia dello sviluppo delle competenze ingegneristiche e informatiche necessarie per sopravanzare i sovietici. Queste informazioni, che avrebbero sicuramente completato il già ottimo T-Minus, evidentemente sono assenti per ragioni strettamente temporali, poiché l’uscita originale del fumetto è datata 2009, ovvero l’anno prima che la Shetterly iniziasse le sue ricerche di documentazione per Hidden Figures.
Come scritto, questa mancanza non mina la qualità generale dell’opera, appassionante, ben strutturata e ricca di spunti e curiosità.
Abbiamo parlato di:
T-Minus
Jim Ottaviani, Zander Cannon, Kevin Cannon
Traduzione di Stefano Visinoni
Le Scienze, 19 agosto 2017
132 pagine, brossurato, bianco e nero – 9,90 €
Note
↑1 | Serie supereroistica ideata da Alan Moore e Gene Ha e da questi abbandonata per le ennesime divergenze creative con l’editore che ne acquistò i diritti, la DC Comics |
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↑2 | E’ interessante osservare come la rappresentazione del volto del cosmonauta fatta dai Cannon sia, anche giustamente, discordante rispetto alle battute che gli vengono messe in bocca, a sottolineare l’impegno fisico e le difficoltà psicologiche del primo volo nello spazio |
↑3 | The Moon Landing through Soviet Eyes: A Q&A with Sergei Khrushchev, son of former premier Nikita Khrushchev di Saswato R. Das |
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