Aggiornato il 1 Giugno 2022
Nel corso delle ricerche iconografiche per gli articoli dedicati a Dante Alighieri che trovate all’interno dello Speciale a lui dedicato, mi sono imbattuto in una interessante rappresentazione della montagna del purgatorio contenuta in un testo dell’inizio del XX secolo, Dante and the early astronomers di M. A. Orr Evershed.
Il poderoso tomo, disponibile in pubblico dominio, è strutturato in una prima parte, che si occupa dell’astronomia dei tempi antichi, in particolare quella degli astronomi greci, e in una seconda parte incentrata sull’astronomia medioevale.
Il testo inizia con un veloce esame dei fenomeni astronomici che è possibile osservare a occhio nudo, per poi passare alla parte prettamente storica, dove sono raccontati alcuni tra i più noti astronomi del passato, gente come Aristarco, Aristotele, Tolomeo. Trova un piccolo spazio anche l’astronomia araba: d’altra parte, come ricorda l’autrice, le conoscenze di Dante sull’astronomia alessandrina provengono dal testo astronomico di Al Fargani, noto come Alfraganus.
Tra le curiosità e gli approfondimenti sull’astronomia dantesca e medioevale presenti nel testo, viene anche citato il ruolo dell’astronomo Angelitti dell’Osservatorio Astronomico di Napoli che nel 1897 pubblicò un articolo in cui mostrava che le posizioni di Luna, Venere e Saturno fornite nella Divina Commedia risultavano compatibili con la loro posizione reale occupata nel cielo alla fine di marzo del 1301.
Al di là di questa o altre curiosità o approfondimenti, il testo risulta interessante sia perchè raccoglie in un unico “luogo” le conoscenze astronomiche dell’epoca dantesca, sia perchè testimonia comunque un certo interesse nei confronti dell’opera di Dante Alighieri anche fuori dai confini italici.
Abbiamo parlato di:
Dante and the early astronomers
M. A. Orr Evershed
Gall and Inglis, 1914
564 pagine, digitale – pubblico dominio
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