Aggiornato il 28 Novembre 2024
In vista del Lucca Comics & Games 2023 – evento che celebra fumetti, giochi da tavolo e videogiochi, illustrazioni, cinema, sigle e serie TV – la volta celeste di questo mese non può che trasformarsi in un fantasioso libro a fumetti.
I personaggi delle costellazioni infatti, che in origine erano semplicemente immaginati nella volta celeste, ad un certo punto “lasciarono” il cielo per essere impressi sulle rocce, nelle grotte e sulle pergamene dei primi libri. Per i mitografi ciò significava dover decidere – dove non era ancora chiaro – quali specifiche stelle ne delineassero la fisionomia, quale andamento, forma e dimensione dovessero avere i loro particolari e quali astri infine, pur essendo esterni ai contorni di tali figure, fossero ancora ritenuti parte delle rispettive costellazioni perchè “interni†a quei confini che in realtà nessuno aveva ancora mai tracciato(1)I confini ufficiali delle costellazioni furono fissati solo nel 1930 dall’astronomo Eugène Delporte per conto dell’International Astronomical Union..
Un lavoro ripetutosi lungo i secoli, molte volte e con differenti autori e con il quale l’immutabilità che caratterizza il cielo si è letteralmente rivestita di umana mutevolezza. Non solo perchè ogni popolo ha immaginato personaggi e forme diverse, ma anche perchè nel tempo, pure gli stessi personaggi, lungi da essere perfettamente uniformi, hanno assunto caratteristiche discordanti. Hanno impugnato accessori differenti, hanno sfoggiato un vestiario orientale, occidentale oppure sono stati rappresentati quasi completamente nudi; a volte appaiono di spalle o col viso rivolto all’osservatore ed in alcuni contesti presentano forme che non seguono neppure l’andamento reale delle stelle del cielo.
Se poi consideriamo le innumerevoli linee(2)Le linee che collegano le stelle delle costellazioni furono inserite solo nel XIX secolo al fine di rendere meno confuse le mappe quando si estinse l’uso di riprodurre le tradizionali figure., gli archi, i numeri, le lettere di differenti lingue usate per individuare le singole stelle, e le numerosissime scritte che ricoprono continuamente le mappe celesti, identificabili coi nomi delle stelle o con quello delle costellazioni che esse disegnano, questa raccolta così variegata di illustrazioni pare ancora di più un mondo a fumetti. Esempio emblematico possono essere le cosiddette Aratee, dove le parole del mito sono letteralmente incorniciate dalla figura della costellazione, quasi come se fosse l’intera trama mitologica – e non il semplice personaggio protagonista – ad essere catasterizzato nella volta celeste.
Figure, parole, ma non solo: nel tempo in questo illustrato mondo celeste sono apparsi e scomparsi personaggi ed oggetti, animali e piante; e talvolta, al fine di combinare tradizioni differenti, alcuni di essi si sono “trasformati” assumendo sembianze apparentemente assurde, come avvenuto ad esempio per la costellazione della Lira, rappresentata da Durer con testa, ali e zampe di aquila, e come avviene nella costellazione di Andromeda tramandata da Al Sufi, rappresentata con un pesce all’altezza delle braccia ed uno a quella dei piedi.
Ma ancora: tutte queste tavole astrali, dove gli astri – quando presenti – sono rappresentati a forma di punti, macchie, cerchietti o asterischi di dimensioni uguali o differenti, sono talvolta accompagnate anche da simboli di nebulose, comete, nove, supernove, stelle variabili ed oggetti successivamente identificati con inconsapevoli scoperte, come accade ad esempio con la variabile Mira ed il pianeta Urano, immortalati rispettivamente da Johann Bayer nel 1603 e da John Flamsteed nel 1690 prima ancora che la loro natura fosse identificata completamente; o come accade – ancora una volta – con la carta di Andromeda di Al Sufi, dove nei pressi della cintura della principessa – o della bocca di quel pesce all’altezza delle mani – appare anche il simbolo della Nebulosa di Andromeda sfuggita a tutti gli osservatori dei secoli precedenti e che porta ad identificare l’autore con lo scopritore della famosa galassia.
Insomma: da questa veloce panoramica, le illustrazioni celesti si rivelano un vero forziere di dettagli che arrichiscono la semplice visione del cielo in un avvincente approfondimento culturale dal sapore di storia, di scienza e di tradizioni di ogni epoca. E alla luce dell’evento lucchese, attraverso gli innumerevoli particolari, le numerose espressioni e i molteplici segni che le caratterizzano, sembrano poeticamente trasformarsi, prendere voce, animarsi e dare spettacolo, o diventare anche un vero e proprio gioco educativo, come accade letteralmente nelle carte del XVIII e XIX secolo di J. Philipp Andreae e di Franc Mignien. Tutti dettagli che per il loro carattere ludico e allo stesso tempo culturale, potrebbero senza problemi far meritare alla cartografia celeste un vero e proprio stand all’interno dell’evento che celebriamo.
Costellazioni del mese
Tutti i personaggi citati finora – la Lira, Andromeda, la Balena – sono visibili in queste sere insieme a due grandi eroi della mitologia greca: Ercole, che tramonta a ovest e Perseo che sorge a nord est, entrambi non troppo lontani dai rispettivi mostri da essi sconfitti, il Dragone ed il Mostro Marino identificato appunto con la Balena. E poi il Re e la Regina d’Etiopia, Cefeo e Cassiopea, e accanto a loro Andromeda, la principessa portata in salvo da Perseo con Pegaso. Su di esse, come dadi tratti su carte da gioco quasi a voler decidere le sorti del caso, trottolano il Sole, la Luna e i pianeti.
Pianeti e fenomeni
Se Marte è inosservabile perchè in congiunzione col Sole e Mercurio lo sarà quasi fino alla fine del mese, i giganti gassosi del Sistema solare saranno invece osservabili per tutta la notte, nell’Acquario e nell’Ariete. Con loro anche Venere continua a dare spettacolo nelle ore più profonde della notte: il 6 e il 13 del mese raggiungerà infatti due stelle luminose della Vergine, e un po’ come ha fatto più volte durante quest’anno, il 9 novembre sarà raggiunta dalla Luna, regalandoci una delle più belle congiunzioni dell’anno.
All’alba di quel giorno infatti i due astri più luminosi della notte disteranno pochi gradi l’uno dall’altro e continueranno a dare spettacolo due ore dopo il sorgere del Sole, quando la Luna occulterà Venere nascondendolo per circa un’ora dietro al suo disco. Chi li osserverà sotto un cielo limpido, potrà seguire il fenomeno anche a occhio nudo o già con un binocolo, perchè saranno facilmente individuabili nonostante la presenza del Sole. Chi li osserverà al telescopio potrà invece osservare il pianeta in fase al 59% venire occultato in circa 60 secondi dal disco lunare, grande apparentemente 90 volte più di quello venusiano.
Oltre a Venere, questo mese la Luna raggiungerà 30 Capricorni, il tripletto stellare delle Psi Aquarii e infine l’ammasso delle Pleiadi, disegnando con esse congiunzioni ed occultazioni da ammirare al meglio con un semplice binocolo.
Si ringrazia Felice Stoppa per la concessione delle immagini tratte dal suo sito Atlas Coelestis e per il suggerimento sulle mappe di J. Philipp Andreae, Charles Hodges e Franc Mignien.
Note
↑1 | I confini ufficiali delle costellazioni furono fissati solo nel 1930 dall’astronomo Eugène Delporte per conto dell’International Astronomical Union. |
---|---|
↑2 | Le linee che collegano le stelle delle costellazioni furono inserite solo nel XIX secolo al fine di rendere meno confuse le mappe quando si estinse l’uso di riprodurre le tradizionali figure. |
Add Comment