Le sfere celesti con cui fino a pochi millenni fa si spiegava l’intero movimento del cosmo erano immaginate capaci di generare musiche possenti ed armoniche! E per giustificare il fatto che l’uomo non ne facesse alcuna esperienza, si pensava che fosse oramai assuefatto della loro presenza. Oggi le cose sono un po’ cambiate: non solo perchè si sa che non ci sono sfere che sostengono gli astri, ma soprattutto perchè con i giusti strumenti, le vibrazioni ed i segnali radio generati dai corpi celesti possono essere veramente sonificati, trasformati cioè in onde sonore con cui poter letteralmente ascoltare gli oggetti dell’Universo.
Ma non solo le cose, anche la vita sa generare suoni! àˆ proprio per questo che EduINAF nel settembre scorso ha proposto il concorso C’è posta per ET, invitando grandi e piccoli a formulare un messaggio da inviare nello spazio, nella speranza che possa giungere a qualche eventuale extraterrestre. Tra i 10 messaggi che verranno premiati, il 13 maggio, attraverso il grande radiotelescopio del Centro spaziale dell’ASI di Matera, quello vincitore sarà inviato verso uno dei 20 esopianeti potenzialmente abitabili conosciuti e successivamente anche verso la Luna, da dove il suo eco, rimbalzando in svariate direzioni, potrà essere captato e decifrato anche dai radioamatori terrestri. Insomma: un evento ai limiti della fantascienza a cui, grazie al CodyTrip organizzato per l’occasione, tutti potremo assistere in diretta!
Se allora pure il cielo stellato sa parlare, anche noi per la passeggiata nella volta celeste di questo mese non possiamo che metterci in ascolto. Alzando le “orecchie” al cielo infatti, possiamo ascoltare i passi del Bovaro, il cigolio delle ruote del Grande Carro e gli zoccoli della piccola mandria di sette buoi con cui egli ara il Polo Nord Celeste; ecco il ringhiare dei Cani da Caccia che tentano di raggiungere Callisto tramutata in Orsa; ed ecco il ragliare delle 5 stelle sparse qua e là nella volta celeste che portano il nome di mansueti Asinelli: Asellus Borealis e Asellus Australis accanto alla loro Mangiatoria – l’ammasso M44 – nella costellazione del Cancro; ed Asellus Primus, Secundus e Tertius nel braccio del Bovaro, in direzione della coda dell’Orsa Maggiore.
Alto a Sud ecco il Leone di Nemea, di cui nella volta celeste è immortalato non tanto il terribile ruggito, quanto il rumore della sua coda, rappresentata da MEL111, ammasso stellare della Chioma di Berenice e che, da vero felino, disteso e con aria spregiudicata, scuote e sbatte sul terreno. àˆ proprio questo suono che secondo la tradizione araba bastava a mettere in fuga la mandria delle Gazzelle intente ad abbeverarsi allo stagno vicino, rappresentato a sua volta dall’arco di stelle che oggi disegna la testa dell’Orsa Maggiore. Basta alzare lo sguardo al cielo per poter riconoscere ancora oggi le colorate impronte lasciate dai loro balzi, rappresentate da quelle tre coppie di stelle sparse così armoniosamente a Sud del Grande Carro, e che seppure col tempo hanno finito per disegnare le tre zampe dell’Orsa Maggiore, ancora oggi ereditano un nome che descrive quanto disegnavano in quell’asterismo oramai perduto: Alula, Tania e Talitha, rispettivamente Primo, Secondo e Terzo Balzo. Tracce di cui alla luce della nostra passeggiata sonora, ci sembra ancora di sentire i rintocchi!
Bassa all’estremo Sud ecco l’Idra che sorvola l’intero orizzonte, rivelandosi la costellazione più lunga della volta celeste; e poco sopra, il quadrilatero del Corvo accanto a quello più debole della Coppa. Ad Est poco sotto Boote, ecco sorgere la Corona Boreale, che per la sua tipica forma a semicerchio era interpretata dagli arabi come qualcosa di rotto, proprio come ricorda il nome della sua stella più luminosa, Alphecca! Di cui con un po’ di fantasia possiamo ancora una volta immaginare di sentire il mitologico tonfo ed il suono dei suoi colorati cocci spargersi nel cielo!
Tutti questi personaggi tra loro così disparati e immaginati su puntini luminosi sparsi a caso nel cielo, fanno assomigliare la volta celeste ad un disegno fatto dalle mani di un bambino: essi sono tra loro collegati da trame storiche e interculturali spesso impossibili da ricostruire, o che a prima vista sfuggono alla cognizione di chi li guarda. Eppure tutti insieme formano una mitologica orchestra, di cui con un po’ di fantasia si può riuscire a sentire l’intricata armonia che dà senso all’insieme, proprio come accade – appunto – davanti al colorato disegno di un bambino!
Pianeti e Luna: congiunzioni e occultazioni
I pianeti più luminosi della volta celeste sono ancora tutti visibili all’alba, dove disegnano una lunga carovana di astri luminosi. Anche questo mese si incontreranno tra loro, facendoci spettatori di alcune bellissime congiunzioni planetarie, come quelle del 18 e del 29 maggio quando Marte transiterà a circa 30′ da Nettuno e da Giove rispettivamente!
A fine mese li raggiungerà anche la Luna, disegnando con essi avvicinamenti astrali tra i più belli dell’anno: il 22 maggio con Saturno ed il 25 maggio con Giove e Marte. Da non perdere sarà quello visibile all’alba del 27 maggio quando una sottilissima falce lunare al 26esimo giorno, con la sua luce cinerea rischiarata dall’aurora, passerà a meno di 1° dalla luminosissima Venere, con cui formerà uno spettacolo indimenticabile già ad occhio nudo.
Mercurio sarà invece visibile nelle luci del crepuscolo solo per le prime due settimane del mese, perchè poi sarà in congiunzione col Sole e quindi inosservabile. Bellissimo sarà osservarlo il 2 maggio quando, in compagnia delle Pleiadi e di un sottilissimo spicchio di Luna, ci regalerà una bellissima congiunzione!
Il vero fenomeno astronomico del mese e dell’intero anno tuttavia, è l’eclissi lunare totale che in Italia si verificherà all’alba del 16 maggio, quando oramai alta solamente 10° dall’orizzonte ovest, la Luna entrerà pian piano nel cono d’ombra della Terra e comincerà a nascondersi sotto l’orizzonte terrestre esattamente poco dopo essere stata completamente eclissata.
A causa delle luci dell’aurora il tipico colore rosso che il nostro satellite assume durante un’eclisse lunare, potrà purtroppo essere poco apprezzato. Converrà quindi ammirarla da un luogo con l’orizzonte sud-ovest libero da ostacoli e con un binocolo a portata di mano.
Ancora la Luna la sera del 9 maggio intorno alle 21:00 occulterà la stella Eta Leonis (+3.49) e il 13 maggio poco dopo le 03:00 farà lo stesso con Porrima (+3.45), la stella doppia più famosa della costellazione della Vergine. Entrambi i fenomeni saranno visibili senza problemi con un semplice binocolo; ma chi avrà modo di utilizzare un telescopio di medie dimensioni, potrà osservare ad alti ingrandimenti l’occultazione delle singole stelle di Porrima.
Asteroidi in transito
Il 7 maggio Vesta passerà 30 primi a Sud di Saturno e il 27 maggio l’asteroide 7335 (1989 JA) di circa 1.8km di diametro transiterà a circa 10 distanze lunari dalla Terra. Dal 23 maggio fino al giorno della minima distanza, brillerà al di sotto della magnitudine +12 divenendo quindi visibile anche attraverso strumenti amatoriali, anche se a declinazioni sempre più basse!
Cieli sereni e risonanti!
Add Comment