Tra i pianeti, mentre diventa sempre più difficile l’osservazione di Marte e Venere, sempre più bassi sull’orizzonte (anche se Venere è più facilmente visibile grazie alla sua luminosità), diventa sempre più facile osservare il gigante gassoso Giove e il signore degli anelli, Saturno.
Altra interessante osservazione per questo mese è quella della Spica, la stella più brillante della costellazione della Vergine e una delle più brillanti del cielo primaverile. Insieme con Arturo e Denebola forma l’asterismo noto come Triangolo di primavera. In particolare Arturo è protagonista di una interessante curiosità. Nel 1933 venne utilizzata la luce di Arturo per dare il via alla Century of Progress Exposition, esposizione universale tenutasi per celebrare il centenario di Chicago. In particolare, grazie a un telescopio puntato su Arturo, la luce della stella venne fatta concentrare su una cella fotoelettrica che accese l’interruttore che diede luce ai riflettori dell’esposizione. La scelta di Arturo venne motivata dal fatto che 40 anni prima, sempre a Chicago, si era tenuta un’altra esposizione universale e poiché all’epoca i dati suggerivano che la stella si trovasse a circa 40 anni luce dalla Terra (oggi sappiamo che la distanza è di “soli” 37 anni luce) la scelta di questa stella creava una sorta di ponte storico con l’esposizione del 1893.
Dopo questa breve introduzione, andiamo ora a vedere quali sono le costellazioni protagoniste del mese di maggio (il testo che segue è tratto da it.wiki:
Le costellazioni di maggio
Il cielo di maggio appare come un’anticipazione del cielo estivo; le costellazioni tipiche dell’inverno sono ormai tramontate e la Via Lattea estiva comincia a comparire ad est.
Ad est, fa la sua comparsa l’asterismo del Triangolo Estivo, pur se molto basso, con le costellazioni del Cigno e della Lira.
A sud-est, fa la sua comparsa la parte più settentrionale dello Scorpione, con la rossa stella Antares, e il gruppo indistinto di stelle luminose facenti parte della costellazione australe del Lupo.
A sud, sono ben evidenti le stelle settentrionali del Centauro; a partire dalle medie latitudini boreali, avendo a disposizione un cielo meridionale libero da ostacoli, è possibile osservare il celebre ammasso globulare Omega Centauri, il più luminoso della volta celeste.
Ad ovest, l’Idra, il Cancro e i Gemelli si abbassano sempre più sull’orizzonte, mentre a nord parte dell’Auriga e di Perseo risultano ancora visibili.
In alto nel cielo prevalgono le figure del Boote e dell’Orsa Maggiore; prolungando verso sud l’arco segnato dal timone del Grande Carro si trova prima la rossa Arturo, nel Boote, e poi l’azzurra Spica, nella Vergine.
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