Il cielo del mese

Il cielo del mese: maggio 2019 e Arturo, stella universale

Il cielo di maggio 2019 presenta all'inizio del mese un abbondante sciame meteorico, le Eta Acquaridi, e vede illuminare queste notti primaverili grazie al famoso Triangolo di primavera.

Aggiornato il 28 Novembre 2024

La stella Arturo. Immagine ottica fornita dal Mikulski Archive for Space Telescopes – via commons
L’inizio del mese è caratterizzato dalla presenza della Luna nuova del 5 maggio. Questo rende i cieli notturni, fatto salvo l’inquinamento luminoso, più brillanti per le osservazioni, in particolare dello sciame meteorico delle Eta Acquaridi, che sono in fase di picco proprio in questi giorni. Queste meteore sono i resudui della coda della cometa di Halley e per osservarle meglio basta puntare gli occhi, o ancora meglio i telescopi verso la costellazione dell’Acquario, verso tarda notte o in prossimità  dell’alba.
Tra i pianeti, mentre diventa sempre più difficile l’osservazione di Marte e Venere, sempre più bassi sull’orizzonte (anche se Venere è più facilmente visibile grazie alla sua luminosità ), diventa sempre più facile osservare il gigante gassoso Giove e il signore degli anelli, Saturno.
Altra interessante osservazione per questo mese è quella della Spica, la stella più brillante della costellazione della Vergine e una delle più brillanti del cielo primaverile. Insieme con Arturo e Denebola forma l’asterismo noto come Triangolo di primavera. In particolare Arturo è protagonista di una interessante curiosità . Nel 1933 venne utilizzata la luce di Arturo per dare il via alla Century of Progress Exposition, esposizione universale tenutasi per celebrare il centenario di Chicago. In particolare, grazie a un telescopio puntato su Arturo, la luce della stella venne fatta concentrare su una cella fotoelettrica che accese l’interruttore che diede luce ai riflettori dell’esposizione. La scelta di Arturo venne motivata dal fatto che 40 anni prima, sempre a Chicago, si era tenuta un’altra esposizione universale e poichè all’epoca i dati suggerivano che la stella si trovasse a circa 40 anni luce dalla Terra (oggi sappiamo che la distanza è di “soli” 37 anni luce) la scelta di questa stella creava una sorta di ponte storico con l’esposizione del 1893.
Dopo questa breve introduzione, andiamo ora a vedere quali sono le costellazioni protagoniste del mese di maggio (il testo che segue è tratto da it.wiki:

Le costellazioni di maggio

Uno scorcio del cielo di maggio come mostrato da Stellarium

Il cielo di maggio appare come un’anticipazione del cielo estivo; le costellazioni tipiche dell’inverno sono ormai tramontate e la Via Lattea estiva comincia a comparire ad est.
Ad est, fa la sua comparsa l’asterismo del Triangolo Estivo, pur se molto basso, con le costellazioni del Cigno e della Lira.
A sud-est, fa la sua comparsa la parte più settentrionale dello Scorpione, con la rossa stella Antares, e il gruppo indistinto di stelle luminose facenti parte della costellazione australe del Lupo.
A sud, sono ben evidenti le stelle settentrionali del Centauro; a partire dalle medie latitudini boreali, avendo a disposizione un cielo meridionale libero da ostacoli, è possibile osservare il celebre ammasso globulare Omega Centauri, il più luminoso della volta celeste.
Ad ovest, l’Idra, il Cancro e i Gemelli si abbassano sempre più sull’orizzonte, mentre a nord parte dell’Auriga e di Perseo risultano ancora visibili.
In alto nel cielo prevalgono le figure del Boote e dell’Orsa Maggiore; prolungando verso sud l’arco segnato dal timone del Grande Carro si trova prima la rossa Arturo, nel Boote, e poi l’azzurra Spica, nella Vergine.

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Scritto da

Gianluigi Filippelli Gianluigi Filippelli

Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l'Università  della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.

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