L'astronomo risponde Luna Terra

Come tornare sulla Terra dalla Luna

Aggiornato il 28 Luglio 2022

Se avete la possibilità  di insegnarmi anche la procedura di lancio del modulo lunare, dal satellite naturale; e la manovra per tornare nella direzione della Terra dell’orbiter, dopo l’aggancio del modulo. Per comprendere come Apollo 11 è tornato a casa.

Anche in questo caso, non si può fare una sola manovra. Sono praticamente gli stessi passaggi (tranne l’inserimento in orbita terrestre, che non è possibile) dell’allunaggio, ma in ordine inverso:

Lancio

Il modulo lunare LEM, dopo avere eseguito le operazioni scientifiche sulla superficie lunare, deve ripartire agganciandosi al modulo orbitante che è rimasto in orbita intorno alla Luna. A tal fine, la porzione inferiore con le “zampe” funge da rampa di lancio, mentre la capsula con gli astronauti accende il suo unico motore per raggiungere il modulo orbitante e riagganciarcisi. Ad esempio puoi guardare questo video, ripreso da una telecamera automatica lasciata appositamente sulla Luna:

Poichè la gravità  della Luna è 1/6 di quella della Terra, non serve un motore enorme come quello usato al lancio dalla Terra. Il momento del lancio deve essere calcolato esattamente allo scopo di permettere alle orbite del LEM (anche se controllata tramite i motori con correzioni) di arrivare precisamente al rendez-vous con l’orbiter.

Trasferimento in orbita terrestre

Dopo avere agganciato il LEM e trasferito carico e astronauti sul modulo orbitante, il LEM viene sganciato e il modulo di comando accende il motore per uscire dalla gravità  lunare, ricadendo in tal modo verso la Terra. La traiettoria deve essere calcolata precisamente in modo da garantire il rientro a Terra nel punto previsto con l’angolo previsto. A parte alcune piccole correzioni di rotta, non si può frenare la caduta verso la Terra. La capsula raggiunge il lato opposto della Terra rispetto alla Luna, accelerando quasi fino alla velocità  di 10.8 km/s con cui aveva lasciato l’orbita terrestre.

Rientro in atmosfera

Viene sganciato il modulo di comando e gli astronauti si rifugiano nella capsula di rientro, che viene deviata per rientrare in atmosfera. L’atmosfera agisce da freno grazie alla sua resistenza, sviluppando un enorme calore sullo scudo termico e dissipando l’energia cinetica. La capsula deve rientrare con un angolo compreso fra 5.5 e 7.5 gradi rispetto al terreno. Se l’angolo è inferiore, la capsula attraverserà  l’atmosfera perdendosi nello spazio. Se l’angolo è maggiore, il rientro sarà  troppo rapido e la capsula si incenerirà  completamente anche se è protetta da scudo termico. Ridotta la velocità , la capsula apre i paracadute e completa l’ammaraggio.

3 Comments

Click here to post a comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

  • Grazie per la risposta, l’orbita terrestre e quella lunare oltre ai differenti campi magnetici dei due pianeti:

    mandavano in conflitto le mie considerazioni inerenti alle missioni lunari, ora il concetto è stabile anche nel mio cervello.

    Questa risposta mi convince a proporre altre domande, grazie e buon lavoro

  • Come avveniva il trasferimento degli astronauti dal LEM al CMS? Con attività  extra veicolare in orbita lunare? Nel senso che non c’era un passaggio diretto tra i due moduli, giusto?

    • Ciao Maurizio, sì, c’era un passaggio diretto tra LEM e CSM, che veniva sigillato a tenuta stagna prima della separazione dei due moduli. Lo puoi vedere ad esempio in questo schema (indicato come “portello di aggancio):

      https://it.wikipedia.org/wiki/Modulo_lunare_Apollo#/media/File:LM_illustration_02-IT.png

      Del resto, se guardi il film “Apollo 13” (che è molto accurato) puoi vedere che quando il CSM è divenuto inutilizzabile a causa della famosa esplosione del serbatoio di ossigeno, gli astronauti hanno spostato direttamente sè stessi e il materiale necessario da CSM al LEM tramite il portello, per poi rientrare nel CSM solo al momento del rientro in atmosfera terrestre ed atterraggio.

Scritto da

Eduinaf Avatar Autori Daniele Spiga

Osservatorio Astronomico di Brera, INAF

Categorie