Per la scuola Esopianeti

La vita oltre la Terra

Come facciamo a sapere se un pianeta è potenzialmente abitabile? Proviamo a scoprirlo insieme con La macchina della vita, nuova attività didattica pubblicata su astroEDU

Aggiornato il 13 Febbraio 2023

Rappresentazione artistica della superficie del pianeta GJ 699 B, una super-terra in orbita attorno alla stella di Barnard. (credit: ESO/M. Kornmesser)

Il 14 novembre del 2018 l’ESO ha rilasciato la notizia che attorno alla Stella di Barnard (visibile nella costellazione dell’Ofiuco), a soli sei anni luce da noi, c’è un pianeta (GJ 699 B), che potrebbe essere abitabile. Il pianeta ha massa tre volte quella della Terra e si trova a una distanza dalla stella centrale di 0,4 UA (1)Unità astronomiche: una UA coincide con la distanza Terra-Sole. Nonostante il pianeta si trovi a meno della metà della distanza media tra Terra e Sole, riceve una quantità di radiazione pari al 2% di quella che arriva sulla Terra. Per questo motivo la temperatura media del pianeta è molto bassa: -170°C. Pare però da un recente studio che il pianeta abbia un nucleo di ferro e nichel, che produce attività geotermica e per questo motivo sulla sua superficie potrebbero esistere forme di vita adatte a condizioni estreme.
Nell’immaginario collettivo la ricerca di vita extraterreste è una delle idee più entusiasmanti dell’astrofisica ed è anche un tema ricorrente della letteratura e della cinematografia fantascientifica, da Dune a Interstellar.
Grazie alla tecnologia moderna, anche se si è ancora ben lontani dal trovare forme di vita aliene, siamo in grado di scovare pianeti al di fuori del nostro sistema solare (ad oggi gli esopianeti noti sono 3872, di cui nella fascia abitabile della propria stella centrale solo una trentina).
Come facciamo a sapere se un pianeta è potenzialmente abitabile? Vediamo cosa ci suggerisce l’attività astroEDU La macchina della vita:

L’ingrediente più importante che conosciamo per la nascita della vita è l’acqua. Perciò, se gli scienziati vogliono cercare pianeti o altri corpi celesti in cui la vita potrebbe essere presente, in prima istanza hanno bisogno di sapere se in quel luogo l’acqua esiste in forma liquida.

Affinché l’acqua esista in forma liquida sono necessarie diverse condizioni, come la temperatura superficiale, che dipende principalmente dalla luminosità della stella centrale del sistema planetario e dalla distanza del singolo pianeta dalla stella. Queste sono le caratteristiche principali che definiscono la zona abitabile.
L’attività La macchina della vita propone due esperimenti: uno per stimare la distanza della zona abitabile da una stella, rapportata al modello del Sistema Solare; l’altro per calcolare l’estensione della fascia abitabile del sistema Kepler-62. L’attività è rivolta principalmente ai ragazzi della scuola secondaria.

Note

Note
1 Unità astronomiche: una UA coincide con la distanza Terra-Sole

Add Comment

Click here to post a comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Scritto da

Laura Paganini Laura Paganini

Laureata in Astrofisica all’Università di Milano Bicocca, è stata per anni docente di Matematica e Fisica al liceo. Dopo il Master in Divulgazione scientifica presso l’Università degli Studi di Ferrara, ha pubblicato il libro "Il Cosmo. Vita, morte e miracoli dell’Universo" (Hoepli, 2020) e collabora con Rizzoli-Mondadori per la scrittura e l’editing di testi di divulgazione e scolastici. Attualmente lavora all’INAF Osservatorio Astronomico di Brera come parte del gruppo INDACO, INAF per la Divulgazione di ASTRI e CTA Observatory.

Categorie