INAF e società Interviste

Women in Science: tre storie di donne nella scienza

Intervista a Concetta Guzzardi e Giada Genua sul progetto Women in Science, una serie di tre cartoline realizzate dall'Osservatorio Astronomico di Palermo e disegnate da Angelo Adamo.

Aggiornato il 30 Aprile 2021

Concetta Guzzardi
L’INAF – Osservatorio Astronomico di Palermo ha realizzato delle cartoline e dei poster per far conoscere al pubblico alcune grandi donne nella scienza. Alcune di loro non hanno ottenuto il giusto riconoscimento dai loro superiori e dai loro colleghi, in tempi in cui si credeva che la scienza fosse fatta e guidata solo da grandi uomini. Con questo progetto si intende sottolineare la libertà di scelta e di opportunità, superando pregiudizi e stereotipi secolari.
Le carriere scientifiche sono alla portata di tutti, indistintamente, e sono quelle che possono contribuire a migliorare il futuro della nostra Nazione.
Vi raccontiamo la storia di tre donne, tre scienziate fuori dal comune: Jocelyn Bell Burnell, Rosalind Franklin e Gertrude Elion che hanno inseguito i loro sogni, cambiando il mondo a modo loro.
Ideatrici di questo progetto sono Giada Genua e Concetta Guzzardi, che si sono appassionate all’argomento durante l’attività svolta come volontari di Servizio Civile Nazionale presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica.

«Durante il nostro progetto di SCN, varie volte ci è capitato di parlare delle differenze di genere, anche in ambito scientifico» racconta Giada «Volevamo scegliere donne con percorsi scientifici diversi e quindi abbiamo deciso di raccontare le vite di un’astrofisica, una biofisica ed una biochimica. Facendo le nostre ricerche, le loro erano le storie che ci hanno colpito di più ed avevano in comune delle vicende legate al premio Nobel»

In effetti, tutte queste donne si sono viste portar via l’ambito premio da superiori e colleghi.

Giada Genua
«Per me la storia più coinvolgente è stata quella di Jocelyn Bell Burnell», prosegue Giada, «Innanzitutto perché è una storia ancora in corso! Mi hanno colpita la sua grinta, la sua carriera ed il fatto che non si sia mai mostrata come vittima del sistema, ma che sia andata fieramente avanti a testa alta, spesso facendo parlare il suo lavoro per lei.»

«Ricordo l’emozione», aggiunge Concetta, «quando lessi che, avendo vinto il prestigioso premio Breakthrough, decise di donarlo interamente per facilitare l’accesso alle materie scientifiche di ragazze, minoranze e rifugiati. Per essere certe di lasciare un ricordo di queste donne abbiamo quindi utilizzato lo strumento delle cartoline con i bellissimi ritratti delle scienziate, strumento che ci è stato utile per diffondere la conoscenza ad adulti e ragazzi durante i tanti eventi culturali a cui abbiamo potuto partecipare.»

«Vorrei sottolineare», riprende Giada, «che questo progetto è stato presentato in diverse occasioni, come alla notte dei ricercatori; durante l’evento molti studenti e studentesse di tutte le età si fermavano nel nostro stand riconoscendo già dal disegno le scienziate e dicendo che avevano studiato le loro scoperte a scuola. Ci è sembrato un ottimo segnale!»

«Dal mio punto di vista», conclude Concetta, «questo evento è stato la conferma che i progetti, quando condivisi con entusiasmo, portano sempre bei risultati e penso che nel nostro percorso di volontari di servizio civile nazionale non possiamo che ritenerci soddisfatti.»

La prima cartolina delle donne della scienza che intendiamo presentarvi è dedicata a Jocelyn Bell Burnell, la signora delle pulsar!

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Scritto da

Laura Leonardi Laura Leonardi

Ricercatore presso INAF Osservatorio Astronomico di Palermo nell'ambito dello sviluppo di tecnologie innovative per la diffusione della cultura scientifica.

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