Aggiornato il 28 Novembre 2024
Il cielo terso nel pomeriggio del 10 marzo è stato presagio della felicissima riuscita della Notte Bianca dell’Unesco. Protagonista indiscusso Palazzo dei Normanni dove più di 20.000 visitatori non hanno esitato dalle ore 17.00 a pazientare percorrendo una fila d’ingresso che superava la mezz’ora di attesa: bambini, studenti, donne e uomini di tutte le fasce di età hanno partecipato con l’attitudine festosa che appartiene a chi desidera riempirsi gli occhi di bellezza.
Lo spettacolo ha avuto inizio già all’esterno, con la proiezione sulla grande facciata del Palazzo di un video-mapping interamente dedicato a Federico II ed alla Cappella Palatina, con il racconto dei luoghi e della loro storia attraverso immagini tridimensionali.
Impossibile che l’impatto con la Cappella Palatina e le sale del Palazzo dei Normanni potessero deludere le aspettative dei visitatori, ma è la fascinazione ipnotica che il tema cardine dell’evento “Astromundi” ha esercitato sui visitatori che ha dato una significativa conferma: la cultura a tutto tondo. Un programma dal climax crescente ha tenuto con il fiato sospeso la folla intervenuta, un percorso ideato e curato al dettaglio dalla Fondazione Federico II e dall’INAF – Osservatorio Astronomico di Palermo. La Sala Pio La Torre ha ospitato il modello 3D della Beamline del Laboratorio XACT dell’INAF “ OAPa e Antonio Maggio, Laura Daricello e il personale dell’Osservatorio hanno raccontato al pubblico le attività di ricerca e le attività per il pubblico portate avanti a Palermo. Inoltre erano esposti cinque meteoriti provenienti dalla “Fondazione GAL Hassin “ Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche Isnello”, due dei quali accessibili al tatto per la gioia di tutti gli empirical viewer accorsi. In Sala Mattarella l’astronomo-artista Angelo Adamo con la sua armonica ha orchestrato un delicato intrattenimento nei maestosi ambienti alternando composizioni di Bach e Debussy. Alle sue spalle in anteprima il nuovo video dell’Osservatorio e del Museo della Specola, la cui riapertura è stata da molti richiesta nel corso della serata. Tanto il materiale divulgativo distribuito sull’attività dell’INAF e dell’Osservatorio di Palermo tale era la voglia dei cittadini di mantenere un contatto, dare continuità ad una notte cosi varia di input culturali.
La visita si è conclusa con le osservazioni nei Giardini Reali, anche all’esterno l’attesa non ha incoraggiato nessuno a rinunciare all’esperienza probabilmente più suggestiva: ammirare le Pleiadi e la Nebulosa di Orione. Mario Guarcello e altri astronomi dell’Osservatorio di Palermo sono rimasti più di sei ore ad argomentare la natura dei due ammassi stellari puntati e a fugare ogni dubbio avanzato dai presenti e il pubblico curioso ha continuato ad aspettare pur di sbirciare dall’oculare quello che l’occhio nudo non potrebbe mai vedere, pur di godere degli spettacolari dettagli di Giove dalla lente.
Il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè, nel costatare la copiosa risposta e l’interesse crescente, ha chiesto di posticipare l’orario di chiusura al fine di dare il meritato benvenuto a una città che ha raccolto con entusiasmo l’invito a ricordare, non solo il sincretismo arabo-normanno e il suo prezioso contributo alla formazione della koinè mediterranea, ma anche a celebrare il patrimonio del cielo stellato che ha il pregio di appartenere non solo alla Sicilia ma a tutto il mondo; la volta celeste ancora una volta inconsapevole, prezioso spazio d’inclusione sociale.
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