Aggiornato il 10 Agosto 2018
Quanto sapete di come ci si veste e si mangia in Corea? Delle tradizioni, di cosa è meglio fare o non fare, di cosa assolutamente non bisogna dire per non offendere il proprio interlocutore, dei significati che i gesti che fate con le mani hanno nella loro cultura? Gli astronomi italiani devono fare molta pratica e imparare queste cose in vista delle numerose occasioni d’incontro con i loro colleghi stranieri. Numerose, perché le collaborazioni scientifiche tra Oriente e Occidente sono molto attive. E necessarie.
Nonostante la grande differenza delle loro tradizioni e culture d’origine, quattro radioastronomi, due italiani, Rocco Lico e Simona Righini, e due sudcoreani, Jee Won Lee e Bong Won Sohn, si sono confrontati al Festival dell’Oriente di Bologna, giunto ormai alla sua decima edizione, durante la conferenza “Astronomia oltre…le culture, le tradizioni e i confini“. I ricercatori, mediati da Stefania Varano, hanno dimostrato come oggi sia estremamente forte il bisogno di collaborazione tra i diversi paesi per la ricerca scientifica, e in particolare astronomica, al fine di una maggiore comprensione delle leggi che regolano il nostro Universo.
I radioastronomi in particolare fanno grandissimo uso di reti di antenne disposte il più lontano possibile tra loro. È questa l’idea alla base del progetto VLBI (Very Long Baseline Interferometry), una rete internazionale di antenne il cui scopo è raccogliere i segnali radio provenienti dalle regioni più remote del cosmo con più radiotelescopi dislocati sulla superficie terrestre che permettono di ottenere dettagli non raggiungibili con nessun altro tipo di osservazioni. Orologi atomici di altissima precisione permettono poi di sincronizzare i segnali registrati dalle singole antenne e inviarli ad un super calcolatore in grado estrarre il dato interferometrico tanto ambito.
Raccontare il mestiere dell’astronomo ai capi opposti del mondo ha portato alla luce numerosi equivoci e pregiudizi che si nascondono dietro questa particolare professione. “Mamma, papà, amici: da grande voglio fare l’astronomo” – “Bene, e poi come ti guadagni da vivere guardando le stelle?“. Esatto, proprio questa pare essere la più grande angoscia di amici e familiari: il sostentamento economico. Ma non è finita qui. La particolarità di un settore scientifico come l’astronomia genera anche grande confusione con altre aree della scienza, come ad esempio la meteorologia. E soprattutto, quale astronomo non si è mai dovuto scontrare con lo spettro della famigerata astrologia? Molto romantica, indiscutibilmente, l’idea che gli astri influiscano sulle nostre azioni ed il nostro futuro, ma guai a confondere scienza e credenza popolare!
Quattro astronomi, due culture, nessuna barriera; tante differenze unite da una comune passione: l’Universo.
In occasione di questo incontro e nell’ambito del progetto EATING VLBI (East Asia To Italy: Nearly Global VLBI) Federico di Giacomo e Stefania Varano hanno ideato e realizzato un video a cui hanno partecipato, oltre ai ricercatori presenti alla conferenza, altri astronomi con la voglia di svelare i segreti di un mestiere così insolito e affascinante.
Si ringraziano i PI del progetto, Marcello Giroletti dell’INAF-Istituto di Radioastronomia e Bong Won Sohn del Korea Astronomy & Space Science Institute, i protagonisti del video Pietro Cassaro, Ilje Cho, Elise Egron, Taehyun Jung, Jeonguk Kim, Jee Won Lee, Rocco Lico, Simona Righini, Bong Won Sohn, Gabriele Surcis e, per il supporto alle riprese e alla realizzazione anche Silvia Casu, Pier Raffaele Platania, Paolo Soletta, Giovanni Andreotti e Antonio Mancino.
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