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Mappamondo parallelo: produrre ombre

Scopriamo come studiare le ombre e l'alternarsi del giorno e della notte con il mappamondo parallelo o orientato

Aggiornato il 13 Ottobre 2021

Descrizione breve

In questa esperienza vediamo come lo strumento “mappamondo parallelo”, che abbiamo costruito e orientato qui, può essere usato per sperimentare le ombre, il concetto di giorno e notte e le stagioni.
Foto e testi originali sono stati elaborati dal Gruppo di pedagogia del cielo del Movimento di Cooperazione Educativa (MCE), e qui riadattati da Stefania Varano e Nicoletta Lanciano.

Trovate la descrizione di questa e altre possibili attività da fare con le ombre sul mappamondo orientato nel video realizzato presso l’Astrogarden dell’Università degli Studi Roma Tre, dal minuto 5 alla fine.

Obiettivi

  • Osservare in tempo reale sul Mappamondo Parallelo le ombre prodotte dal Sole nei diversi punti della Terra.

Obiettivi educativi

  • Esprimere ipotesi
  • Osservare
  • Ascoltare opinioni e pareri degli altri
  • Educare la percezione

Valutazione

La valutazione può essere svolta attraverso osservazione e documentazione dello svolgimento dell’attività da parte degli studenti, dei passaggi mentali seguiti e delle conclusioni raggiunte.

Materiali

  •  Ventose o pongo
  • Stuzzicadenti o chiodini
  • Mappamondo Parallelo costruito

Descrizione completa

ombreSul Mappamondo Parallelo poniamo gli stecchini come se fossero persone in piedi nei diversi paesi: la base degli stecchini deve idealmente puntare verso il centro del mappamondo.
È interessante sistemare gli stecchini che fanno ombra, oltre che nel proprio luogo posto in cima, anche lungo il proprio meridiano e il proprio parallelo, sui tropici e sull’equatore.

Cosa osservare

Durante una giornata osservate e registrate nel Diario di bordo in allegato come sono dirette le ombre degli stecchini.

  • Al mattino come sono dirette le ombre degli stecchini posti sul vostro stesso meridiano? E al mezzogiorno solare? E al pomeriggio? C’è sul Mappamondo qualche stuzzicadenti che non fa ombra o che ha un’ombra molto corta?
  • Cosa si può dire sulle ombre degli stuzzicadenti lungo uno stesso meridiano, uno stesso parallelo, lungo i tropici e l’equatore?
  • Provate a ripetere queste osservazioni per più volte, circa ogni 15 giorni.

Registrate cosa si ripete e cosa cambia.

Riflettere

mappamondo_ombre_frecceAl mezzogiorno solare, le ombre degli stecchini posti sul meridiano del luogo considerato, sono tutte allineate sul meridiano stesso, proprio come sul terreno: nella foto sono indicate con due frecce.
I luoghi lungo lo stesso Meridiano a latitudini uguali ma opposte rispetto all’Equatore hanno ombre più lunghe o più corte. Questo ci permette di sapere quale dei luoghi in cui è posizionato lo stecchino è in un periodo dell’anno più vicino all’estate (ombra più corta) e quale più vicino all’inverno (ombra più lunga).
I luoghi in cui gli stecchini non proiettano ombre sono i luoghi in cui il Sole è esattamente allo zenith, il che succede all’Equatore nei giorni degli Equinozi (di Primavera e d’Autunno, due volte all’anno), lungo il Tropico del Cancro nel giorno del Solstizio di Giugno (o d’Estate) e lungo il Tropico del Capricorno nel giorno del Solstizio di Dicembre (o d’Inverno).

Riferimenti al curriculum scolastico

  • Materia: Scienze
    • Argomento: stagioni (alle diverse latitudini), alternanza del giorno e della notte riferita alla rotazione terrestre, ottica, Sistema Solare, punti cardinali.
  • Materia: Educazione Civica
    • Argomento: interculturalità, cittadinanza globale, relatività di stagioni e punti cardinali.
  • Materia: Geometria
    • Argomento: la sfera e le sue simmetrie

Informazioni aggiuntive

Per lo svolgimento dell’attività, si consiglia ai docenti di adottare un approccio poco formale di insegnamento, più improntato alla facilitazione che non alla guida dell’attività. Alcune pratiche utili per il raggiungimento di questo obiettivo sono:

  • Ascoltare gli alunni e le loro ipotesi e le loro domande.
  • Valorizzare le loro scoperte.
  • Non anticipare le risposte.
  • Dare il tempo di osservare, che può non essere breve, a tornare a guardare più volte le stesse cose.
  • Avere una programmazione flessibile per dedicare a queste attività le giornate con il Sole.

L’attività può essere adottata anche in corsi di formazione per docenti.

Conclusioni

L’utilizzo del mappamondo parallelo al Sole favorisce una didattica anche fuori dalle aule e in contatto con il mondo naturale di cui non si parla soltanto, ma in cui si vive, si osserva e si sperimenta il proprio ragionare.
La scoperta della propria posizione sul pianeta in cui viviamo aiuta a costruire una visione che tiene conto di punti di vista, fisici e simbolici, diversi dal proprio e apre quindi ad una prospettiva multiculturale.

Bibliografia

Nicoletta Lanciano, 2019 – Strumenti per i giardini del cielo, IV edizione, Asterios Editore. Globolocal

Allegati: Diario del mappamondo, prodotto dal Gruppo di pedagogia del cielo del MCE.

Ringraziamenti: Adriana Postiglione e Ilaria de Angelis, per averci messo a disposizione il video delle attività con il Mappamondo Parallelo installato presso l’Astrogarden, il giardino astronomico dell’Università degli Studi Roma Tre.

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