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Astronomia da paura – Atto 2

Anche per Halloween 2021 vi proponiamo una galleria da... brivido!

bode_galaxy-coverE anche quest’anno torna Halloween, una delle feste di passaggio verso l’inverno. Nonostante sia di tradizione celtica, sono molte le località italiane che hanno festeggiamenti simili: ad esempio a Serra San Bruno, in Calabria, o in Friuli e in Veneto o ancora a Serramonacesca in Abruzzo c’è la tradizione di intagliare le zucche, con i bambini che vanno di casa in casa a chiedere doni (generalmente dolcetti).
Dal punto di vista astronomico, la festa coincide con uno dei quattro cross quarter day e anche quest’anno, dopo la galleria del 2020, abbiamo deciso di proporvi un altro piccolo gruppo di foto astronomiche… "da paura"!

La testa della strega

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IC 2118, la em>Testa di strega. NASA/Gary Stevens, Adrian Pingstone – via commons

IC 2118, nota anche come Nebulosa Testa di Strega, è una nebulosa a riflessione, ovvero una nuvola di gas interstellari che riflette la luce proveniente dalle stelle vicine. Generalmente sono stelle che non emettono abbastanza energia per ionizzare i gas, ma genera una diffusione sufficiente per rendere questi gas visibili.
La forma della nebulosa, come vedete, ricorda quella di un volto urlante, da cui il nome di Witch Head Nebula.

Il teschio urlante

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L’ammasso di Perseo ai raggi X. Telescopio Chandra – via Apod

L’ammasso di Perseo è un ammasso di galassie all’interno dell’area occupata dalla costellazione di Perseo. Se lo osserviamo ai raggi X, come ad esempio ha fatto Chandra, al suo centro emerge, chiara, una forma che ricorda quella di un teschio urlante che con la colorazione calda del 2000 fa pensare alle fiamme dell’Inferno di Dante Alighieri.

L’occhio di Sauron

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Il disco di detriti intorno alla stella Fomalhaut. Telescopio Spaziale Hubble – via commons

Quando venne diffusa la prima immagine di un buco nero, M87*, circolarono diversi meme che riposizionavano la foto stessa in contesti differenti. Uno dei più noti era quello che metteva M87* al centro dell’occhio di Sauron così come era stato visualizzato nella trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson.
La foto che vi presentiamo qui sopra, però, scattata nel 2008 dal telescopio spaziale Hubble ricorda molto più distintamente l’occhio malvagio di Sauron. Rappresenta il disco di detriti (o disco circumstellare o disco asteroidale, in inglese debris disk) intorno alla stella Fomalhaut, una stella bianca nella costellazione del Pesce Australe distante all’incirca 25 anni luce. Nel 2008 è stato anche scoperto un pianeta extrasolare, Fomalhaut b (anche detto Dagon, nome perfetto per le feste di Halloween!), anche se ci sono dubbi non ancora fugati sulla sua esistenza.
La curiosità intorno a questa stella è che il protagonista di Ritorno dall’universo di Stanislaw Lem rientra sulla Terra dopo un viaggio di esplorazione spaziale proprio intorno a Fomalhaut: il libro è datato 1961, quasi cinquant’anni prima che gli astronomi scoprissero indizi dell’esistenza di Dagon.

Una testa in decomposizione

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NGC 246, la Nebulosa Teschio. Göran Nilsson via commons

Se osserviamo attentamente il centro di questa foto rielaborata da Göran Nilsson a partire da dati del Liverpool Telescope riusciamo a intuire la presenza di due occhi e di una serie di denti proprio intorno alla stella centrale.
Il colori scelti da Nilsson aumentano il senso dell’orrore in questa rappresentazione della Nebulosa Teschio (NGC 246 al catalogo astronomico), visto che danno la sensazione della carne in decomposizione rimasta attaccata intorno al teschio d’ossa di un cadavere. Forse conviene calarsi una bottiglia di rum in gola!

La corte dei gufi

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M97, – via commons

M97 è una nebulosa scoperta nel 1781 da Pierre Méchain e inserita dall’amico e collega Charles Messier nel suo catalogo come 97.mo oggetto della lista. Il nome alternativo con cui è oggi nota, Owl Nebula, nebulosa civetta o nebulosa gufo, venne dato alla nebulosa da William Parsons, che peraltro realizzò anche un disegno della stessa che ricorda un po’ gli smile. A guardarla bene, però, la foto ricorda la maschera indossata dai componenti della Corte dei gufi, una società segreta criminale che cerca di ottenere il controllo di Gotham, la città di Batman.

Bonus: Nella testa di Bode

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M81. Foto di Ken Crawford – via commons

Come già lo scorso anno, chiudo la galleria con l’oggetto astronomico che ha ispirato il poster d’apertura, M81 ovvero la Galassia di Bode, dal nome dell’astronomo che l’ha osservata per la prima volta, Johann Elert Bode il 31 dicembre del 1774. La foto scelta è stata scattata da Ken Crawford al Rancho Del Sol Observatory e l’ho inserita all’interno della testa di un ragazzino, il buon Bode Locke, protagonista di Locke & Key, serie televisiva al momento in corso su Netflix e tratta dall’omonimo fumetto scritto da Joe Hill e disegnato da Gabriel Rodríguez. In particolare il riferimento del poster è la copertina del secondo numero della miniserie Head Games. In questo caso, però, invece di disegnare anche la galassia, così come feci per i Pilastri della crezione dello scorso anno, ho usato direttamente la foto che vedete qui sopra.
Detto ciò, non mi resta che augurarvi buoni incubi di halloween a tutti!

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Scritto da

Gianluigi Filippelli Gianluigi Filippelli

Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l’Università della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.

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