Aggiornato il 24 Agosto 2018
L’ultima settimana di luglio ho vissuto una delle esperienze più emozionanti e soddisfacenti del mio anno come volontaria del Servizio Civile Nazionale. Abbiamo infatti ricevuto la visita in Osservatorio di un gruppo di bambini e ragazzi, dai 6 ai 13 anni, di una scuola estiva palermitana. Le attività pensate per i nostri piccoli visitatori erano tante: assistere ad una presentazione sul sistema solare in 3d, giocare con laboratori Astrokids pensati per le loro diverse fasce d’età e infine visitare il Museo della Specola, che custodisce gli strumenti storici dell’Osservatorio Astronomico di Palermo.
La presentazione del sistema solare e gli Astrokids sono stati curati e condotti da Luciana Ziino, astrofisica e volontaria del servizio civile nazionale, coadiuvata dal nostro collega Cosimo Rubino, mentre io ho fatto da guida del Museo al gruppo, con l’aiuto dei nostri colleghi Concetta Guzzardi e Christian Ruisi e dell’astrofisico Tiziano Zingales. Sono rimasta piacevolmente colpita dall’interesse e dalla curiosità dei bambini verso il patrimonio storico dell’Osservatorio: osservando il cerchio di Ramsden con stupore e ammirazione hanno fatto tantissime domande sul suo funzionamento e sulla sua storia; nella sala Meridiana abbiamo mostrato loro un ologramma dei pianeti del sistema solare, che tanto li ha colpiti da chiederci il bis!
Per rendere la visita più dinamica e istruttiva abbiamo inoltre preparato dei giochi dedicati al Sole e alle protuberanze solari, osservate dai pionieri dell’astrofisica Pietro Tacchini e Angelo Secchi proprio a Palermo con l’equatoriale di Merz. Raccontando delle prime applicazioni della spettroscopia all’astronomia gli abbiamo mostrato e fatto utilizzare un piccolo spettroscopio che li ha stregati! E infine, sulla splendida terrazza dell’Osservatorio, gli abbiamo fatto osservare il Sole con un sun spotter, parlando dell’attività solare e dei suoi cicli. Quest’esperienza mi ha fatto capire più di altre il valore profondo del servizio civile e del nostro progetto, la partecipazione concreta all’educazione dei giovani verso la scienza in particolare e più in generale il ruolo che abbiamo nello stimolarli a conoscere e imparare il più possibile. Nessun feedback è più positivo dei sorrisi di questi bambini che imparano divertendosi e chissà che in futuro qualcuno di loro non decida di diventare astrofisico!
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