Cose dell’altro cielo è la rubrica che ogni mese invita a guardare il cielo non solo con la mente, ma anche con il tempo. Non raccontiamo il cielo come un atlante, ma come un luogo da abitare, lentamente. Un luogo dove fermarsi, osservare, aspettare insieme. Le comete sono perfette per questo: non arrivano quando ci è comodo, non seguono i nostri calendari. Appaiono, brillano per un momento, e poi scompaiono di nuovo. La meraviglia non si programma, si incontra. Ed è da questa meraviglia che partiamo.
Che cosa sono le comete?
Le comete sono corpi celesti fatti di ghiaccio, polveri e rocce che arrivano dalle zone più remote del Sistema Solare: la fascia di Kuiper e la nube di Oort. Proprio perché costituite da materiali antichissimi, formatisi quando la nostra storia cosmica prendeva forma, guardare una cometa significa guardare un frammento dell’origine del Sistema Solare. Quando si avvicinano al Sole, il ghiaccio sublima e circonda il nucleo con una chioma; il vento solare spinge via i gas e le polveri formando le code, che sono generalmente due:
- Coda ionica (di gas): più diritta e tendente al blu, spinta dal campo magnetico/vento solare.
- Coda di polveri: più curva e giallastra, perché la polvere riflette la luce del Sole.
Talvolta compare anche un’anti-coda (effetto prospettico, breve “pennello” in direzione apparente del Sole).
Le comete che abbiamo ricordato (e fotografato) dal 2000 a oggi
Le comete non sono solo fenomeni astronomici: sono eventi condivisi, ricordi collettivi.
Negli ultimi vent’anni alcune apparizioni hanno riportato molte persone a guardare il cielo, anche chi non lo fa abitualmente.
C/2006 P1 McNaught (2007)

La Grande Cometa del 2007. La particolarità che ha reso famosa questa cometa è la sua coda altamente strutturata, composta da molte distinte bande di polvere che vengono chiamate striae, o striature: conformazioni che si estendono per oltre 150 milioni di km dietro la cometa.
17P/Holmes (2007)

La cometa delle metamorfosi. Nell’ottobre del 2007, in sole 42 ore, questa cometa ha subito un incremento di luminosità che l’ha portata da una magnitudine apparente di 17 (praticamente fuori dalla portata della maggior parte dei telescopi amatoriali), a una magnitudine di 2,8 (visibile a occhio nudo anche nei cieli inquinati delle città). L’incremento di luminosità subito dalla cometa è paragonabile alla differenza che c’è fra la Luna piena e il Sole.
C/2011 L4 PanSTARRS (2013)
Elegante e sottile, visibile dopo il tramonto. È stata una delle prime comete “condivise” massivamente sui social.

C/2020 F3 NEOWISE (2020)
La cometa di tutti. Arrivata in un momento, post-pandemia da coronavirus, in cui avevamo bisogno di respirare aria aperta, ha portato migliaia di persone, famiglie e scuole a guardare il cielo all’alba e al tramonto.

Le comete più recenti (2024–2025)
12P/Pons-Brooks (2024)

La cometa del diavolo: durante gli outburst la chioma mostrava due “pennacchi” di gas, che nelle foto ricordavano due corna. È una cometa periodica (circa ogni 71 anni) e nel 2024 ha regalato diverse osservazioni suggestive al tramonto. Questa cometa presenta un’attività criovulcanica, con improvvisi sbuffi di gas che l’hanno fatta brillare a sorpresa. Si tratta di un fenomeno di “vulcanismo” spaziale, che avviene a causa delle esplosioni di gas e ghiaccio che l’oggetto subisce mentre si avvicina al Sole.
C/2023 A3 Tsuchinshan–ATLAS (2024)

Molto attesa: ha raggiunto un buon splendore al perielio nell’autunno 2024, poi si è attenuata più rapidamente del previsto. È un esempio perfetto dell’imprevedibilità delle comete: la loro evoluzione dipende da fragilità, rotazioni e perdita di materiali.
In osservazione ora: C/2025 A6 (Lemmon)

La cometa C/2025 A6 (Lemmon) è la cometa di cui molti stanno parlando in queste settimane. Si tratta di una cometa a lungo periodo, scoperta nel gennaio 2025 nell’ambito del progetto Mount Lemmon Survey. La cometa Lemmon è attualmente visibile dopo il tramonto. Ha raggiunto una luminosità vicina alla soglia dell’occhio nudo, ma solo sotto cieli molto bui e senza Luna. Per la maggior parte delle persone è ancora più facile da osservare con un binocolo. La cometa Lemmon è in una fase di evoluzione per cui la sua luminosità può ancora cambiare.
Come osservare una cometa senza complicazioni
Cerca un luogo buio, lontano dalle luci, lascia che gli occhi si abituino almeno 10–15 minuti e usa un’app come Stellarium o Sky Map per localizzarla.
Se puoi, usa un binocolo 10×50. È uno strumento luminoso e semplice, che permette di vedere la cometa nel contesto del cielo. Per chi osserva per la prima volta, è sicuramente più intuitivo del telescopio.
Attività semplici per scuole e famiglie
- Diario della cometa
Segui la prossima cometa visibile nei nostri cieli: ogni sera nota come cambia posizione e luminosità. - Chi le dà il nome?
Scopri da dove viene il suo nome: osservatorio, progetto, astronomo? È un ottimo modo per parlare di ricerca scientifica! - Disegnare per osservare
Non serve essere artisti: il disegno aiuta a vedere meglio.


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