Aggiornato il 10 Ottobre 2018
Jane Hart del Centre for Learning & Performance Technologies ha compilato la classifica dei 200 strumenti per l’insegnamento a partire dai voti di 2174 professionisti del campo provenienti da 52 paesi differenti. La classifica è strutturata in tre macro-categorie: nelle considerazioni che seguiranno mi concentrerò sugli strumenti presenti nella categoria didattica (EDU).
In assoluto il più utilizzato è Google Drive, in particolare Docs, e non a caso a ruota si trova Word, il software per la produzione dei testi. Quindi PowerPoint per le presentazioni, YouTube per i video, Google per le ricerche, Excel per i fogli di calcolo, Wikipedia come strumento enciclopedico, Prezi, alternativa on-line a PowerPoint, a sorpresa il social network Twitter, e Kahoot, piattaforma dedicata all’apprendimento basato sui giochi, che chiude la top ten.
Non davo un’occhiata a questa classifica dal 2010 ed è interessante notare come in questo lasso di tempo, sicuramente molto lungo per il web, alcuni strumenti, come Drive e Youtube, sono rimasti sostanzialmente nelle parti alte della classifica, al pari del sorprendente Twitter (a maggior ragione perchè più o meno periodicamente in questi ultimi 7 anni è stato più volte dato sull’orlo della chiusura).
Considerando il grande utilizzo che si fa delle presentazioni, trovo particolarmente interessante osservare il crollo verticale di Slideshare dalle posizioni di alta classifica, evidentemente dovuto da un lato all’acquisizione del servizio da parte di LinkedIn, dall’altro dalla crescita di servizi simili, primo fra tutti il già citato Prezi.
E’ però significativa l’assenza di Moodle dai primi 10 (è 17.mo): pur mantenendo una posizione di guida tra i course managment system, ha avuto una significativa decrescita (nel 2010 era nella top ten). La sensazione è che Moodle sia destinato a perdere posizioni (non credo in maniera drammatica, però) nei prossimi anni a tutto vantaggio delle soluzioni cloud come la suite educativa che da un paio di anni Google sta sviluppando con sempre maggiore attenzione. Moodle resta e probabilmente continuerà a restare uno strumento incredibilmente potente e flessibile non solo nella didattica a distanza (e-learning), ma anche come supporto per quella usuale in presenza, ma è indubbio che l’attenzione di Google al mondo della didattica è destinato a crescere e con esso anche l’utilizzo dei suoi strumenti.
Tra i concorrenti più seri a Moodle ha però una crescita importante Edmodo, una vera e propria social platform che permette di creare e gestire una classe virtuale sia su web, sia con applicazioni dedicate per smartphone e tablet. E’ possibile, in questo modo, condividere con i propri studenti il materiale didattico (lezioni, esercizi e quant’altro), integrando così l’attività in presenza.
A completare il quadro, segnalerei una tipologia di software estremamente utile, ovvero gli strumenti per progettare quiz e test (funzionalità , peraltro, presente anche in Moodle), come ad esempio Quizlet. Altri strumenti che potrebbero dare un buon supporto alla didattica sono quelli utilizzati per la creazione di mappe mentali (ad esempio Mind Meister) o infografiche (Piktochart o Infogram).
Discorso a parte merita, secondo me, WordPress, 11.mo nella classifica EDU: il software di blogging è sufficientemente flessibile da risultare un valido aiuto non solo per la costruzione di un blog propriamente detto, ma anche di siti espressamente dedicati alla didattica (anche alternativi allo stesso Moodle), grazie allo sviluppo di plugin dedicati allo scopo o all’utilizzo didattico di altri da un uso più generico.
Il quadro non sarebbe completo senza citare almeno la categoria degli authoring tool, ovvero i software dedicati ai laerning object, su cui torneremo in futuro a spendere un paio di parole. In questa categoria troviamo Udutu, gratuito (propone anche un learning managment system a pagamento), e Articulate, commerciale con prova gratuita. Sui learning object, però, conto di proporre in futuro un approfondimento specifico.
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