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La Notte dei Ricercatori 2017: le attività  dell’INAF

Aggiornato il 6 Novembre 2017

Come ogni anno, si è svolta l’ultimo venerdì di settembre la Notte Europea dei Ricercatori. L’iniziativa è stata ideata dalla Commissione Europea per avvicinare i cittadini al mondo della ricerca. Molti gli istituti che hanno aderito e tra questi anche l’INAF con le sue sedi presenti su tutto il territorio nazionale.
Di seguito presentiamo ai nostri lettori un resoconto di come si sono svolte le varie iniziative organizzate dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, iniziando con l’Osservatorio Astrofisico di Catania. Ecco cosa ci scrive Giuseppe Cutispoto:

Un momento da “Gli astronomi rispondono”

Alle attività  di quest’anno hanno partecipato in totale (tra studenti e pubblico) più di 150 persone.
C’è stato molto interesse da parte degli studenti alla presentazione delle nostre attività  di ricerca, mentre per il pubblico l’incontro “Gli astronomi rispondono: incontro con i ricercatori per domande a “ruota libera” su argomenti di Astronomia e Astrofisica” è andato molto bene, tanto che si è dovuto chiuderlo per… “raggiunti limiti di tempo“.
Purtroppo meno bene sono andate le osservazioni della Luna, in quanto il cielo è stato per lunghi tratti coperto.
Ci sono state, come sempre, molte domande legate alle fake news (sbarco sulla Luna, asteroidi in rotta di collisione e via di questo passo). Penso che abbiamo fatto un buon lavoro rispondendo in modo completo e, mi auguro, convincente.


Altrettanto interessanti le iniziative dei tre istituti INAF di Bologna all’interno del progetto della Comunità  Europea “Society” coordinata dall’Università  di Bologna con partner gli altri enti di ricerca CNR, Cineca, INGV e INFN. Ecco cosa ci scrive a tal proposito Sandro Bardelli:


Le attività  curate dall’INAF si sono svolte nel cuore della città , nel Cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio e in Sala Borsa. E’ stato possibile immergersi nei paesaggi di altri pianeti utilizzando la realtà  virtuale e modelli 3D, andare a caccia di onde radio, visitare il cosmo comodamente seduti nel planetario e per i piu` piccoli costruire costellazioni che si illuminano e creare mappe a colori dell’Universo.
Inoltre si è svolto un evento congiunto INAF/INFN, “L’Universo oscuro: viaggio ai limiti della nostra conoscenza del Cosmo“, una conversazione tra fisici e astrofisici sul tema della Materia e dell’Energia Oscura, con intervalli musicali e collegamento in streaming con il CERN.
L’INAF era presente con un battaglione di 35 ricercatori che hanno fatto accendere le costellazioni e vedere l’Universo in falsi colori a 80 bambini, affascinato 300 persone nel planetario, interessato 250 persone alla conferenza-spettacolo alle loro postazioni e retto l’assalto di un numero enorme di persone (circa 6300 visitatori).
La notte è stata preceduta da eventi precursori come “Il gran Finale di Cassini” (più di 400 visitatori), lezioni di astronomi nelle scuole superiori (più di 500 studenti), aperitivi scientifici e un evento al museo d’arte moderna dove i ricercatori hanno commentato sotto una luce “scientifica” le opere d’arte.


Lo IAPS di Roma, invece, ha organizzati attività  sia nella sede di Tor Vergata, sia a Frascati presso le Mura Valadier. Questo il resoconto di Livia Giacomini:

Foto dalla mostra Casini

Le attività  sono iniziate lunedì 25 e sono andate avanti per tutta la settimana per le scuole. Poi, venerdì e sabato 30 c’è stata l’apertura al pubblico.
Questa edizione è stata caratterizzata da una forte collaborazione con le associazioni.
A Tor Vergata accanto ai telescopi dei ricercatori IAPS, sono stati ospitati i telescopi dell’Accademia delle Stelle per lo Space Party!
Alle Mura Valadier di Frascati abbiamo organizzato per tutta la settimana attività  per le scuole con il simulatore “Pianeti in una stanza” grazie alla collaborazione dell’associazione Speak Science. In queste leizoni, sono stati proposti dei piccoli laboratori ed esperimenti riadattati da Astrokids.
Sempre a Frascati, abbiamo esposto una mostra (1)Mostra itinerante che ha girato per tutta Italia ed è stata esposta in numerose sedi questa estate. per celebrare la fine della missione Cassini Huygens realizzata in collaborazione con l’Associaizone Stellaria di Perinaldo, città  natale dell’astronomo Cassini.
La mostra Cassini Huygens aveva una rappresentazione in scala 1:1 della sonda Cassini di 7m x 4m: un grande tappeto che ci ha permesso di mostrare in modo pratico ma molto efficace le enormi dimensioni della missione.
In totale abbiamo avuto tra venerdi e sbato circa 7000 visitatori, un numero mai raggiunto prima.
Leggi anche: Notte dei Ricercatori, l’apprezzamento di Mattarella.


Ricco, infine, il programma dell’Osservatorio di Brera a Milano (vi ricordiamo che l’evento milanese, “Meet Me Tonight”, aveva la durata di due giorni). Qui di seguito un sunto estratto dal lungo resoconto di Anna Wolter, che è possibile leggere integralmente su “Il cielo in una stanza” (formato .pdf)

Roberto Tamai dell’ESO risponde alle domande sull’ELT (foto di Andrea di Benedetto)

“Il cielo in una stanza” è il nome dell’evento realizzato per il Meet Me Tonight 2017: la mostra “Grandi telescopi, grande scienza”, prendeva le mosse dai telescopi dell’ESO, per raccontare il gigantesco telescopio del futuro, l’ELT (Extremely Large Telescope) da 39 metri di diametro, e la grande scienza già  possibile con gli attuali strumenti. Tra i risultati in evidenza, la ricostruzione della distribuzione tridimensionale di centomila galassie, prodotta dalla survey VIPERS ottenuta con quello che attualmente è il telescopio più grande al mondo, il VLT (Very Large Telescope) dell’ESO, formato da 4 telescopi da 8,2 metri di diametro. Queste galassie descrivono l’Universo fino a un’età  pari a metà  di quella attuale. I visitatori della mostra venivano accolti e accompagnati da uno studente, più o meno a turno (sarà  un caso che nelle foto si vedono spesso Simone o Davide? ma anche Andrea, Giulia, Alice e Giulio non sono stati da meno!) che con pazienza e competenza spiegava e magnificava le stupende foto e le macchine incredibili che abbiamo costruito per osservare il cielo.
Il telescopio ELT ha fatto la parte del leone, anche per la presenza, nel pomeriggio di sabato, di Roberto Tamai, dell’ESO, (…) che ha condiviso con noi un pezzettino delle sue conoscenze tecniche e ha avuto la pazienza di rispondere a tantissime domande da parte del pubblico.
[C’erano anche attività  dedicate ai bambini]: ne sono arrivati tantissimi, (…) [per] dipingere il proprio pianeta preferito oppure di disegnare la bandiera della prossima galassia che verrà  scoperta.
Infine, [ricercatori degli Istituti organizzatori] con magliette gialle sormontate da un riquadro nero giravano per l’Aula Magna e fuori, anche nei giardini [per rispondere alle domande dei visitatori].
Insomma, un po’ di fatica per organizzare il tutto, ma vedere le persone felici di imparare qualcosa, gli studenti contenti di aver passato un pezzo del loro fine settimana tra la folla e aver insegnato anche loro qualcosa, lo sguardo dei bambini illuminarsi all’idea dei pianeti, delle stelle, delle galassie, ripaga di tutte le fatiche.

Note

Note
1 Mostra itinerante che ha girato per tutta Italia ed è stata esposta in numerose sedi questa estate.

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Scritto da

Giuseppe Cutispoto Giuseppe Cutispoto

INAF-Osservatorio Astrofisico di Catania

Sandro Bardelli Sandro Bardelli

Ricercatore astronomo presso l'Istituto Nazionale di Astrofisica-Osservatorio Astronomico di Bologna. Il suo ambito di ricerca è la cosmologa osservativa, la struttura su grande scale dell'Universo e l'evoluzione delle galassie, tramite grandi survey spettroscopiche e immagini da satellite. Ha usato i maggiori telescopi ottici, radio e nella banda X e ha lavorato all'Osservatorio di Meudon/Paris, all'Osservatorio di Trieste eall'ESO (Germania). àˆ autore di più di 200 pubblicazioni scientifiche. Inoltre è il responsabile per la didattica e la divulgazione presso l'Osservatorio Astronomico di Bologna e cura eventi, lezioni e corsi di aggiornamento per insegnanti.

Livia Giacomini Livia Giacomini

Direttore di EduINAF, il magazine di didattica e divulgazione dell'Istituto Nazionale di Astrofisica.

Anna Wolter Anna Wolter

Si laurea all'Università  degli Studi di Milano. Lavora quindi presso l'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, Cambdrige, MA (USA). Ora è Prima Ricercatrice all'INAF-Osservatorio Astronomico di Brera ove si occupa di astronomia extragalattica multibanda, utilizzando di preferenza dati di alta energia. Studia in particolare nuclei attivi di galassie e sorgenti ultraluminose nella banda X in galassie esterne. Ha fatto parte del Comitato Direttivo della Divisione D (Alte Energie) dell'Unione Astronomica Internazionale (IAU). Dall'inizio di questo secolo dedica una frazione importante del suo tempo all'insegnamento e alle attività  divulgative per vari tipi di pubblico. àˆ correlatrice di varie tesi di Laurea presso le Università  degli Studi di Milano. Ha tenuto più di 100 conferenze per il pubblico generico e altrettante per le scuole. àˆ stata la Responsabile per la Lombardia delle Olimpiadi Italiane di Astronomia. Dal 2010 rappresenta l'Italia nella Rete di Divulgazione Scientifica dell'Osservatorio Europeo Australe (European Southern Observatory, ESO). Dal 2020 gestisce la divulgazione per conto dell'INAF per i progetti ASTRI e CTA.

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