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Space Week 2020: la didattica nello spazio con ESERO

Diamo il via alla Space Week (4-10 Ottobre) con una collaborazione con ESERO Italia: l'intervista alla PM Annalisa Terracina.

Aggiornato il 3 Novembre 2020

In tutto il mondo, nella settimana dal 4 al 10 Ottobre, si festeggia la Space Week, la Settimana Mondiale dello Spazio. Dal 1999, questa manifestazione è un’occasione per celebrare a livello internazionale i contributi che lo Spazio, la scienza e la tecnologia hanno portato nella vita dell’Uomo. Le date non sono casuali e corrispondono all’ingresso dell’umanità nello Spazio, con il lancio dello Sputnik, il primo satellite artificiale (4 ottobre 1957) e per la chiusura della manifestazione, con l’entrata in vigore del primo Trattato internazionale dello Spazio (il 10 ottobre 1967). La Space Week è anche un’occasione unica per portare lo Spazio a scuola e la scuola nello Spazio. Gli enti di ricerca e le agenzie spaziali di tutto il mondo organizzano per l’evento attività mirate alla scuola e agli insegnanti che vogliono portare le tematiche collegate all’esplorazione spaziale nelle proprie aule.

Per l’occasione, EduINAF inizia una interessante collaborazione con l’ufficio italiano del progetto ESERO (European Space Education Resource Office), il principale progetto educativo dell’ESA nel campo dell’educazione scolastica primaria e secondaria in Europa. Per raccontarvi meglio questa collaborazione, parliamo con Annalisa Terracina, Insegnante e Project Manager del progetto ESERO Italia.

Annalisa, partiamo dalla Space Week, dando un aiuto ai tanti insegnanti che potrebbero voler partecipare. Come ESERO Italia avete recentemente scritto e pubblicato una guida, per l’occasione. Si intitola “Come pianificare e gestire una Space Week” ed è stata realizzata per aiutare in modo pratico chi voglia partecipare a questo evento, organizzando un progetto nella propria scuola. Spiegaci prima di tutto come è nata questa pubblicazione e a chi può essere utile.

La pubblicazione è rivolta principalmente ai docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado e ha lo scopo di supportare le scuole nella pianificazione e gestione della propria Settimana dello Spazio, descrivendo  tutto ciò che si deve fare per trascorrere una settimana a tema spaziale nella propria scuola, suggerendo anche i passi da seguire per essere sicuri di non dimenticare nulla!
Siamo molto orgogliosi di questo lavoro, nato da un bellissimo librino prodotto da ESERO UK di cui ci siamo innamorati a prima vista! Così abbiamo deciso che anche i nostri insegnanti meritassero un aiuto, un booklet con tante idee e spunti per organizzare una fantastica settimana dello spazio a scuola. All’inizio siamo partiti con una traduzione letterale della versione inglese ma poi abbiamo capito che il lavoro era molto più ampio per adattarlo alle esigenze della scuola italiana. Così abbiamo lavorato duramente per cercare risorse in italiano come libri, testi, canzoni, video e abbiamo anche rielaborato l’organizzazione del booklet per ordini di scuola e aree tematiche, volendo incoraggiare lavori interdisciplinari.

Un approccio, quello interdisciplinare che in EduINAF apprezziamo molto. A proposito, ci racconti meglio di questa nascente collaborazione tra ESERO e INAF e di cosa faremo insieme in futuro?

La collaborazione con EduINAF è molto importante per noi. Insieme avremo il compito di avvicinare il mondo della ricerca a quello della scuola ideando nuove attività e eventi per insegnanti e studenti. Il primo step è la collaborazione per la competizione denominata “Una gara su Marte con MARRtino” in cui gli studenti conosceranno la missione ESA ExoMars che vede l’INAF coinvolta con diversi strumenti a bordo della missione. Inoltre grazie alla collaborazione con Sapienza Università di Roma e Altec gli studenti potranno pilotare il rover MARRtino da remoto nel centro di simulazione Mars & Moon Terrain Demonstrator messo a disposizione da Altec, dove ricordiamo è situato il vero centro di controllo della missione.

Parliamo più in generale delle risorse didattiche che avete sviluppato in questo anno di attività. Alcune sono presentate nel libro appena pubblicato, altre nei corsi che realizzate per gli insegnanti. Quasi tutte trovano spazio nel vostro sito web. Quali sono quelle più apprezzate dagli insegnanti e su quali argomenti vertono?

Lo Spazio racchiude tanti settori. Nella nostra guida, ne abbiamo indicati quattro: vita nello spazio, scienze della Terra, i pianeti le stelle l’universo, trasporto spaziale.
Le attività che i nostri docenti hanno apprezzato sono state quelle legate all’effetto serra, alla costruzione di un lander lunare (con l’obiettivo di far sopravvivere un astro-uovo all’atterraggio!), o ad esempio nella scuola primaria la costruzione di una mano bionica. In quest’ultima attività i bambini si sono entusiasmati e hanno proposto moltissimi modelli per replicare la mano. Partendo da un guanto di cucina per simulare l’effetto di un guanto d’astronauta si passa alla costruzione di una mano bionica con carta, cannucce, elastici e nient’altro! L’efficacia delle risorse didattiche proposte sta nel fatto che si usano materiali facilmente reperibili e a basso costo accessibili alle scuole. Nel booklet ci sono tantissimi esempi di utilizzo delle risorse didattiche ESERO che hanno generalmente una guida per l’insegnante e delle schede per lo studente. Ci sono inoltre moltissime attività che partono da una semplice idea come quella di una gara per vestirsi da astronauta o di scrivere un mito partendo da una costellazione. Si possono leggere libri a tema spaziale o semplicemente guardare insieme un video, come quello incredibile di Chris Hadfield che canta Space Oddity di David Bowie a bordo della ISS!

Torniamo a parlare più in generale di ESERO Italia. Nel nostro paese il progetto ESERO è approdato solo di recente, nel 2019. Ci dai una visione generale di tutto quello che avete realizzato in questa prima fase di attività?

Siamo molto soddisfatti di come siamo riusciti a dar vita al progetto ESERO Italia.
Come prima cosa, la formazione dei docenti è cruciale: nel 2019 abbiamo formato più di 700 docenti in tutta Italia e selezionato circa 30 docenti formatori, che chiamiamo tutor ESERO. Abbiamo organizzato una scuola residenziale in cui i docenti hanno potuto avere una formazione teorica (seminari di esperti) ma soprattutto pratica replicando e sperimentando le risorse didattiche ESERO in chiave IBSE (Inquired Based Science Education).
L’IBSE è un approccio pedagogico induttivo basato sull’investigazione, incentivato dal Miur, dall’Unione Europea e supportato da molti corsi di formazione già dal 2010 ed è uno dei cavalli di battaglia nel nostro approccio metodologico e delle nostre attività. Si parte dall’osservazione della realtà per formulare spiegazioni che abbiano una validità generale.
Poi, siamo stati felicissimi di prendere parte al Living Planet Symposium, gestendo insieme ad ASI e ESA due corner tematici per gli studenti. Abbiamo avuto più di 600 studenti in pochi giorni. Ci siamo inoltre emozionati insieme a Luca Parmitano in due in-flight call alle quali hanno partecipato circa 500 studenti.
Abbiamo anche avviato la gestione di alcuni progetti ESA per le scuole come CanSat. Io personalmente ho fatto da giudice sia nella competizione italiana che in quella europea. E’ stato davvero emozionante poter assistere al lancio dei CanSat. La dedizione degli studenti e dei docenti a questi progetti è commovente e si capisce come i concetti di competenze trasversali siano ricchi di significato e importanza per la nostra scuola. Problem solving, critical thinking, lavoro di gruppo prendono vita in queste competizioni che sono altamente formative per i nostri ragazzi.
Ovviamente quest’anno non abbiamo potuto organizzare eventi in presenza ma abbiamo organizzato molti webinar di esperti e reso disponibili online in italiano molte risorse ESERO.

A guidare ESERO Italia c’è ANISN, l’Associazione Nazionale Insegnanti Scienze Naturali  di cui anche tu fai parte. Facci capire: ma che c’entra lo spazio con le scienze naturali?

L’ANISN è una associazione no-profit fondata più di 40 anni fa che si basa fortemente sul volontariato motivato di moltissimi docenti e cultori della materia. Ha sedi in tutta Italia e conta più di 2000 soci. Effettivamente all’inizio molti dei nostri tutor erano spaventati, identificando ESERO e quindi lo spazio con l’astronomia che purtroppo non è una materia curriculare. I nostri stessi tutor sono rimasti sbalorditi quando hanno capito che lo spazio può essere usato come un contenitore, un espediente per insegnare le materie che tutti noi insegniamo normalmente a scuola.
Alla scuola tutor ESERO del 2019 è stato estremamente piacevole osservare tanti colleghi provenienti da tutta Italia lavorare insieme e confrontarsi. Docenti con studi differenti alle spalle che insegnano in ordini di scuola diversi seduti allo stesso tavolo a progettare, scoprire, discutere con passione e divertimento. Mi è piaciuto moltissimo osservare i colleghi usare la colla a caldo, ritagliare cartoncini, incollare cannucce e ritornare bambini. Questo è il modello che vorremmo riproporre a scuola: passione, divertimento, collaborazione, inclusione! ESERO Italia ha il compito di supportare la classe docente in maniera costruttiva, sfruttando lo spazio come un contesto ricco di risorse e ispirazione.

Tu in particolare Annalisa, sei il Project manager di questo importante progetto ESERO, ma sei anche un’insegnante. Ci racconti come è cambiata la tua vita in classe e fuori dalla classe, negli ultimi anni?

Devo confessare che il ruolo di PM ESERO è molto coinvolgente e… stressante. Le attività sono molteplici e soprattutto l’avvio del progetto ha richiesto una dedizione totale. La stessa dedizione però richiedono i miei studenti e quindi spesso li uso come cavie (in senso bonario) per i materiali didattici ESERO! Loro si divertono, io anche e ho un feedback diretto riguardo l’efficacia della proposta. Quando abbiamo sperimentato ad esempio l’esperienza dell’astro-uovo ho visto ciò che ogni insegnate vorrebbe vedere nella propria classe: interesse, coinvolgimento, curiosità, dedizione e motivazione. Wow, tutte cose difficili da ottenere con una lezione frontale sulla meccanica dei corpi!

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Scritto da

Livia Giacomini Livia Giacomini

Direttore di EduINAF, il magazine di didattica e divulgazione dell'Istituto Nazionale di Astrofisica.

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