Il 30 agosto di vent’anni fa (2004) moriva a Cambridge (Massachusetts) Fred Lawrence Whipple, lo scienziato americano che negli anni 50 del Novecento avanzò per primo l’ipotesi che le comete non fossero altro che enormi “palle di neve sporca”.
La cosiddetta teoria della “dirty snowball” è stata una tappa importante nella comprensione di che cosa sia una cometa. Nel tempo, tuttavia, molte evidenze sperimentali hanno portato a rivedere il primo modello proposto da Whipple. Infatti, mentre prima si pensava che la composizione del nucleo di una cometa, come quella di Halley, fosse costituita da ghiaccio di acqua per l’80%, oggi si valuta che il contributo di ghiaccio non superi il 30% della massa del nucleo, che risulta essere pertanto costituito prevalentemente da composti organici e minerali.
A pensarci bene, agosto è un mese molto legato alle comete. Le “stelle cadenti” che romanticamente vengono ammirate durante la notte di San Lorenzo non sono altro che i frammenti della cometa Swift-Tuttle, le cosiddette Perseidi, che bruciano in atmosfera quando la Terra annualmente incrocia l’orbita della cometa.
Se invece non ci si accontenta di frammenti e si vuole godere lo spettacolo del passaggio di una cometa vera e propria, non occorre aspettare a lungo. Infatti la cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) il 12 ottobre 2024 raggiungerà la minima distanza dalla Terra (circa 0,48 Unità Astronomiche), dopo il passaggio al perielio il 27 settembre 2024. In quell’occasione forse si potrà osservare anche a occhio nudo.
Fred e le comete
Colpito da una palla di neve
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