Aggiornato il 28 Novembre 2024
Recensione pubblicata su Polvere di Stelle
L’Universo del Piccolo Principe, scritto da Francesco Palla, con disegni di Sylvie Duvernoy, è un piccolo capolavoro di letteratura scientifica per ragazzi, un libro che nasce all’interno dell’immaginario di uno dei libri più famosi al mondo: Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupèry è quarto nella classifica dei libri che hanno venduto più copie in assoluto, circa 140 milioni. Una bella sfida per il suo autore, astronomo di fama mondiale, esperto di formazione stellare e già direttore dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, con una passione per la comunicazione
scientifica di qualità .
L’ispirazione per questa nuova opera di divulgazione scientifica viene dalla constatazione che Il Piccolo Principe contiene numerosi riferimenti astronomici. Non solo il protagonista viene dallo spazio e vive su un asteroide, ma ovunque si trovano riferimenti a stelle, costellazioni, e in generale, al mistero che avvolge la nascita e l’evoluzione dell’intero Universo. L’autore si addentra nel mondo dell’astronomia attraverso la voce di un secondo personaggio del libro di Saint-Exupèry, l’astronomo turco che nel libro originale è lo scopritore dell’asteroide del Piccolo Principe. L’astronomo sostiene che gli animali che il Piccolo Principe incontra arrivando sulla Terra (la volpe, l’ariete, il serpente) corrispondono a costellazioni, così come le due stelle sul suo mantello ricordano le due stelle più brillanti della costellazione dei Gemelli, Castore e Polluce. Questo, però, è solo il pretesto per parlare del cielo, del lavoro dell’astronomo e di come funzionano i telescopi, e degli argomenti più attuali della ricerca astronomica, come la formazione stellare, la ricerca di pianeti extrasolari, la materia oscura, e molto altro ancora, fino ad arrivare alle più recenti scoperte che riguardano il nostro Universo.
Anche il Piccolo Principe fa sentire la sua voce nel libro di Francesco Palla, e dialoga con vivacità e curiosità , ribadendo, come nel libro di Saint-Exupèry, che l’essenziale è invisibile agli occhi: qualcosa che forse neanche i telescopi più potenti riescono a rendere visibile. Quello che emerge, nel dialogo tra l’astronomo e il Piccolo Principe è come la ricerca scientifica sia un atteggiamento profondamente radicato nella nostra natura umana, ma non unicamente nella sua componente razionale. La ricerca scientifica è continuamente sostenuta da un senso profondo della natura e della sua ricchezza che sempre eccede quello che noi stessi siamo capaci di immaginare. È proprio la continua e instancabile pratica di confrontare l’esperienza e l’osservazione con la nostra limitata immaginazione che ci porta alle scoperte più inattese, quelle che sfidano il nostro buon senso.
Il disegno più noto che compare nel libro di Saint-Exupèry è un banale cappello da uomo, che viene visto dal Piccolo Principe come un serpente che ha appena ingoiato un elefante. Solo un bambino può vedere quello che è invisibile agli occhi. Non ci sarebbe ricerca scientifica, non ci sarebbero scoperte senza questo infantile desiderio di conoscere e di vedere sempre più di quello che ci appare.
Francesco Palla, in questo inusuale libro di astronomia per ragazzi, ci mostra che una mente razionale non serve a molto se a sfidarla non vi è la curiosità di un bambino, e il suo senso di meraviglia e di stupore di fronte al mondo. È per questo sentimento che la lettura de L’Universo del Piccolo Principe da’ la sensazione che l’autore si rivolga direttamente ad un piccolo, futuro astronomo, e al suo inguaribile desiderio di conoscenza.
Abbiamo parlato di:
L'universo del Piccolo Principe
Francesco Palla, Sylvie Duvernoy
NAJS: No Art Just Sign, 2017
76 pagine, cartonato, colore – 14,00 €
ISBN: 9788894099720
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