Risate spaziali

Bon anniversaire, Monsieur Janssen

Un astronomo in pallone

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Il 22 febbraio 1824 nasceva a Parigi Pierre Jules César Janssen, l’astronomo che, durante l’eclissi di Sole del 18 agosto 1868 a Guntur in India, per primo osservò, nello spettro della cromosfera solare, la riga a 587,49 nm dell’elio, elemento chimico fino ad allora sconosciuto. Era anche la prima scoperta di un elemento chimico al di fuori del nostro pianeta.
Janssen sembra il personaggio di un romanzo di Jules Verne. Nonostante un incidente alle gambe che gli impedì per tutta la vita di camminare agevolmente, fu un uomo d’azione e anche avventuroso. Per compiere le sue osservazioni e i suoi esperimenti fece numerosi viaggi che lo portarono in giro per il mondo. Nel 1853 andò in Perù per stabilire l’equatore magnetico; tra il 1861 e il 1864 trascorse molto tempo in Italia (dove ebbe modo di studiare alcuni spettri stellari con padre Angelo Secchi) e in Svizzera per studiare l’assorbimento tellurico nello spettro solare; nel 1867 per svolgere alcuni esperimenti di ottica si recò alle Azzorre; poco dopo andò in Giappone per osservare il passaggio di Venere sul disco solare. Prese parte infine a molte missioni per osservare le eclissi di Sole: a Trani nel 1867, a Guntur (India) nel 1868, a Orano in Algeria nel 1870, nel Siam (1875), nelle Isole Caroline (1883) e in Spagna nel 1905. Nel 1893 costruì pure un osservatorio sul Monte Bianco.
Singolare la vicenda che accompagna il viaggio a Orano in Algeria in occasione dell’eclissi di Sole del 1870. Poiché l’esercito prussiano assediava Parigi, Janssen, determinato a recarsi a Orano per osservare l’eclissi, decise di fuggire dalla città con un pallone aerostatico, prendendo il volo dalla Gare d’Orléans. Un modo geniale di superare l’ostacolo.

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