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Di quando Tintin venne salvato da un’eclissi

tintin-tempio_del_sole-coverIl quattordicesimo volume della raccolta delle storie di Tintin del fumettista belga Hergé, Il tempio del Sole, uscito nel 1949(1)La serializzazione originale della storia va dal 26 settembre del 1946 al 22 aprile del 1948 sulle pagine della rivista Tintin., prosegue le vicende de Le sette sfere di cristallo, nel corso della quale il professor Girasole era stato rapito dai discendenti degli Inca. Così il giornalista insieme con gli inseparabili Haddock e Milù, parte alla volta del Perù.
Per il mio gusto personale, Il tempio del Sole è uno dei miei albi preferiti, insieme con Obiettivo Luna e Uomini sulla Luna e questo sostanzialmente perché unisce in un’unico albo tutti gli elementi fondamentali del personaggio: l’investigazione, con la prima parte in cui Tintin e Haddock cercano di ritrovare Girasole; la seconda parte con l’avventura vera e propria, in questo caso in un contesto naturale molto affascinante come le Ande (tra l’altro l’importanza narrativa dell’ambiente in questa parte della storia rappresenta una vera novità all’interno della serie); la terza e ultima parte con il confronto con un’altra civiltà che, in particolare, mette in luce l’ingegno di Tintin.
In particolare è proprio su quest’ultima parte che vorrei soffermarmi un po’ di più, questo per via della presenza di un evento che risulta risolutivo per aiutare i nostri eroi a sfuggire al sacrificio umano cui i discendenti degli Inca li hanno condannati: un’eclissi totale di Sole.

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Innanzitutto l’evento ci aiuta a collocare in maniera cronologicamente precisa l’albo di Hergé: il 25 gennaio del 1944. Quel giorno, infatti, ci fu un’eclissi totale di Sole della durata di poco più di 4 minuti che era visibile da diverse zone del Sud America, incluso proprio il Perù.
E’ poi interessante, per molti motivi, vedere come Tintin sfrutta l’eclissi. Nella scena risolutiva, infatti, il giornalista, sfruttando le credenze degli Inca, lancia una preghiera a Pachacamac affinché veli il Sole per mostrare al suo popolo di non gradire il sacrificio dei tre francesi. Una situazione che ricorda da vicino quanto avvenuto nel corso di Un americano alla corte di re Artù di Mark Twain(2)In effetti Hergé trasse ispirazione per questo passaggio in particolare dal racconto del 1912 L’ épouse du soleil di Gaston Leroux.. Anche in quel caso il protagonista del romanzo, Hank Morgan, un ingegnere del Connecticut, sfruttò, sebbene in maniera abbastanza casuale, l’eclissi solare del 21 giugno del 528, in quel caso per ottenere un credito superiore rispetto al mago Merlino.

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L’altro punto interessante è la reazione dei discendenti degli Inca, che scappano in preda al panico, per poi ritrovare la calma e liberare i prigionieri alla fine dell’eclissi.
La scena può avere una duplice lettura, legata al fatto che gli Inca, come tutti i popoli del Sud America, avevano una buona conoscenza astronomica, quindi difficilmente non possedevano gli strumenti per prevedere le eclissi di Sole, o i testi che le descrivevano. Quindi la prima lettura di questa scena suggerirebbe come i discendenti degli Inca, e per traslato i popoli moderni, siano in qualche modo destinati a perdere la sapienza degli antenati, lasciandosi alla fine influenzare dalle credenze che hanno ammantato nel corso dei secoli questa sapienza.
La seconda lettura, invece, ce la fornisce lo stesso Hergé(3)L’informazione è tratta da Tintin: Hergé and His Creation di Harry Thompson, libro che sembra non sia giunto in Italia, e che ho recuperato dalla scheda sulla wiki inglese dell’albo., che alcuni anni più tardi osservò come questa scena fosse implausibile proprio per via delle conoscenze astronomiche degli antichi Inca.
D’altra parte, al di là dell’osservazione dello stesso Hergé, non bisogna dimenticare che in molte culture del passato, l’eclissi di Sole era un evento funesto. In questo senso ha un che di ironico che Tintin sfrutti l’eclissi di Sole per salvare se e i suoi compagni, questo perché per gli Inca un’eclissi era un segno che Inti, il dio del Sole, era arrabbiato e, nel tentativo di identificare la sua ira e placarla, i sacerdoti praticavano una serie di sacrifici, inclusi, probabilmente, proprio i sacrifici umani.

Abbiamo parlato di:
Tintin e il tempio del Sole
Hergé
Traduzione di Giovanni Zucca
Rizzoli Lizard, Marzo 2017
91 pagine, cartonato, colore – 7,99 €
ISBN: 977203975726270014

Note

Note
1 La serializzazione originale della storia va dal 26 settembre del 1946 al 22 aprile del 1948 sulle pagine della rivista Tintin.
2 In effetti Hergé trasse ispirazione per questo passaggio in particolare dal racconto del 1912 L’ épouse du soleil di Gaston Leroux.
3 L’informazione è tratta da Tintin: Hergé and His Creation di Harry Thompson, libro che sembra non sia giunto in Italia, e che ho recuperato dalla scheda sulla wiki inglese dell’albo.

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Scritto da

Gianluigi Filippelli Gianluigi Filippelli

Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l’Università della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.

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