Il cielo del mese

Il cielo del mese: ottobre 2021, un autunno con Perseo

Aggiornato il 28 Novembre 2024

Ottobre, sulla scia di settembre, regala un cielo di transizione tra quello estivo e quello dell’autunno avanzato. L’equinozio del mese scorso ha determinato il passaggio astronomico tra le stagioni, con il Sole a transitare all’equatore scivolando da declinazioni boreali a declinazioni australi e portando autunno nel nostro emisfero e primavera in quello sotto il parallelo fondamentale.
La prima parte di autunno boreale ci porta alla migliore osservazione un insieme di costellazioni caratterizzate da poche stelle particolarmente brillanti ma alzando gli occhi verso lo zenit "“ la zona che si trova proprio sopra la nostra testa e quindi nella parte più alta della nostra personalissima sfera celeste locale "“ le cose cambiano e il cielo torna a regalare astri brillanti.

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Mappa del cielo del 15 ottobre 2021, ore 22:30, crediti FourmiLab / AstronomiAmo

La sera fa buio sempre prima e questo è sicuramente un aspetto positivo per chi ha intenzione di dedicarsi un po’ all’osservazione del cielo, con un guadagno serale ancora maggiore che si avrà  da domenica 31 ottobre, quando il ritorno all’ora solare ci imporrà  di spostare le lancette un’ora indietro guadagnando un’ora di tenebra serale.
Aumentando le ore di buio aumentano anche le possibilità  di osservare i passaggi più comodi della Stazione Spaziale Internazionale, la base orbitante che ospita da anni almeno tre astronauti. Molti l’avranno già  vista attraversare la volta celeste ma molti ancora non sanno che è possibile vedere una vera nave spaziale a occhio nudo e con una facilità  estrema.
A inizio ottobre, quindi, il Sole "“ nella Vergine – sorge al baricentro italiano alle ore 07:08 e tramonta alle ore 18:51 con i crepuscoli civili (corrispondenti a un Sole posto 6° sotto l’orizzonte) fissati rispettivamente alle 06:40 e alle 19:19. A fine mese, invece, il Sole "“ spostatosi nella Bilancia "“ sorge alle ore 06:42 e tramonta alle ore 17:05, con crepuscoli fissati rispettivamente alle ore 06:13 e 17:34. Da ricordare che gli orari di inizio mese sono espressi in TU+2 per l’ora legale mentre quelli di fine mese sono espressi in TU+1 per il ritorno all’ora solare.

Le costellazioni serali

Sull’orizzonte Ovest, quello delle costellazioni che stanno per salutarci, la prima serata continua a mostrare resti di cielo estivo, con particolare risalto alla costellazione del Cigno, ancora alta e sempre più a rappresentare la “Croce del Nord”, disponendosi in verticale sul terreno, mentre la Lira della stella Vega e soprattutto l’Aquila della stella Altair si abbassano prima.
In fase di diminuzione di visibilità  saranno ancora presenti Giove e Saturno, non favoriti dalla costellazione di appartenenza visto che durante la stagione non hanno potuto mai raggiungere altezze considerevoli ma comunque ancora ben visibili nella prima parte della notte.
Chi vive distante dalle luci cittadine può ancora approfittare per una ultima occhiata alla Via Lattea, che proprio al centro della costellazione del Cigno trova il massimo splendore in assenza di Scorpione e Sagittario, oramai divenute un puro ricordo estivo. Intorno al Triangolo Estivo è ancora possibile osservare le costellazioni minori che lo accompagnano, per le quali possiamo rimandare a quanto detto per i mesi estivi.
Seguendo la Via Lattea, partendo dall’orizzonte basso a Ovest e risalendola, è quindi possibile passare da Aquila a Cigno fino a spostarsi sull’orizzonte Nord, dove la attendono Cassiopea, Perseo e, più bassa e verso Est-Nord-Est, la costellazione Auriga della brillante stella Capella.

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Orizzonte Ovest, 15 ottobre 2021, ore 23:00, crediti FourmiLab / AstronomiAmo

L’orizzonte Nord presenta le costellazioni che alle nostre latitudini non tramontano mai ma che sono in giro stretto intorno alla fissa “Stella Polare”. A proposito: “Polare” è un nome temporaneo, giustificato dal fatto che questa stella, nella nostra epoca, indica il punto cardinale Nord con una certa precisione. In realtà  il nome proprio è Yilduz o Mismar e il nome Polaris spetta in diversi tempi a diverse stelle come Thuban o Vega stessa, in seguito al moto di precessione degli equinozi proprio del pianeta Terra.
In prima serata l’Orsa Maggiore tocca il punto più basso del proprio giro, rasentando l’orizzonte. Per trovarla, quindi, potete cercare la classica forma del Grande Carro proprio appena sopra l’orizzonte Nord, per vederlo risalire lentamente con il passare delle ore lungo il versante di Nord-Est.
Se l’Orsa Maggiore è così bassa, vuol dire che le costellazioni diametralmente opposte rispetto alla Polare sono altissime e così, in alto nel cielo dell’orizzonte Nord, troviamo la tipica casetta del Cefeo in modalità  rovesciata (punta del tetto "“ la stella Alrai – rivolta verso il basso). Per trovare Alrai si parte dalle stelle che rappresentano il lato anteriore del Grande Carro (Merak e Dubhe) e se ne prolunga il segmento congiungente fino a trovare la Polare. Si continua fino alla prima stella più brillante (non molto, ma abbastanza) che si incontra e si giunge a Alrai, dalla quale è possibile ricostruire la “casetta” completa e stella che nel 4.000 d.C. sarà  la più vicina al Polo Nord Celeste, rappresentando quindi la futura Polaris. Poco più a destra, la inconfondibile “W” di Cassiopea, che con il passare delle ore giunge allo zenit assumendo la forma a “M”, o “doppiavvù rovesciata”.

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Orizzonte Nord, 15 ottobre 2021, ore 23:00, crediti FourmiLab / AstronomiAmo

Spostandoci verso l’orizzonte Est, sempre più alta la costellazione di Perseo, ormai a destra di Cassiopea e caratterizzato da una forma che ricorda una figura umana stilizzata che corre con un braccio teso in avanti. Tra la “testa” di Perseo e la costellazione di Cassiopea spicca anche a occhio nudo, per i fortunati possessori di un cielo scuro, il Doppio Ammasso del Perseo (Xi e Chi Persei, o anche NGC 884), due ammassi stellari sovrapposti che, visti da Terra anche con un semplice binocolo, rappresentano un tripudio di stelle da non perdere.

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Doppio ammasso del Perseo. Crediti Valeriano Antonini (AstronomiAmo)

Il versante Est è sicuramente interessante perchè presenta le prime perle del cielo autunnale e si prepara – con il passare delle ore – al cielo invernale. Spostando il nostro sguardo da Nord a Est, nella parte bassa del cielo, incontriamo soprattutto due stelle particolarmente brillanti: una brilla di luce gialla e l’altra, più a Est, di luce rosso-arancio. La differenza di colore delle stelle è data da differenti temperature superficiali, con la stella gialla (colore simile a quello del nostro Sole) più calda rispetto alla stella più tendente al rosso. La prima stella si chiama Capella e appartiene alla costellazione di Auriga mentre la seconda si chiama Aldebaran e si trova nella costellazione del Toro. Sopra Aldebaran, a metà  strada tra la stella e la costellazione del Perseo, potete notare a occhio nudo un gruppetto di stelle molto simile al Grande Carro ma in formato decisamente più piccolo: si tratta di uno degli ammassi stellari più famosi del cielo, le Pleiadi. Avremo modo di parlarne più approfonditamente a Novembre poichè a Ottobre il Toro "“ così come Auriga – è ancora basso sull’orizzonte, ma i principali gioielli sono già  visibili.

Pleiadi-Valeriano-Antonini
Le Pleiadi. Crediti Valariano Antonini (AstronomiAmo)

Salendo verso lo zenit troviamo un grande quadrato, non proprio preciso, di stelle: è il corpo del cavallo alato di Pegaso. Lo spigolo basso a sinistra del quadrato è rappresentato dalla stella Sirrah e, anche se non si direbbe, appartiene invece alla costellazione di Andromeda: le costellazioni sono state disegnate a tavolino per forma e confini e quella che un tempo era nota come delta Pegasi ora è divenuta di proprietà  di Andromeda. Partendo da Sirrah e muovendoci verso “sinistra”, possiamo contare due stelle e fermarci. La stella che stiamo osservando ora si chiama Mirach (beta And) e se potessimo fotografarla noteremmo nelle sue vicinanze un piccolo batuffolo biancastro. Si tratta di una galassia distante, nota proprio come il “Fantasma di Mirach”. Da Mirach possiamo spostarci ancora di due stelle (stavolta più deboli ma visibilissime a occhio nudo), ma stavolta verso l’alto. Appena sopra la seconda stella è posta la Galassia di Andromeda, oggetto numero 31 del Catalogo di Messier e quindi nota come M31. Distante 2.5 milioni di anni luce, è una galassia come la nostra ma un po’ più grande e si sta dirigendo proprio nella nostra direzione, per un futuro che la vedrà  unirsi alla Via Lattea (o Milky Way, all’inglese) per dar vita a una sola gigantesca galassia, probabilmente a spirale, già  battezzata “Milkomeda“. Questo avverrà  tra miliardi di anni, anche se in realtà  ci sono prove che portano a pensare che gli aloni, giganteschi, delle due galassie siano già  in contatto o quasi. M31 si nota già  a occhio nudo come una tenue macchia sfocata sotto un cielo molto buio, ma anche un binocolo faciliterà  notevolmente l’osservazione.

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Galassia M33. Crediti Valeriano Antonini

Non basta ancora! Torniamo alla nostra Mirach tenendo presente quel che abbiamo fatto per arrivare a M31. Disegniamo con gli occhi il segmento che unisce Mirach a M31 e riportiamolo quasi uguale verso il basso: troveremo un’altra galassia, sempre a spirale, nota come M33, o Galassia Girandola. Anche questa si trova più o meno alla stessa distanza di M31 (2.7 milioni di anni luce) ma è un po’ più piccola. Alcuni giurano di averla vista a occhio nudo, a me non è mai capitato. Provate voi, ma meglio con un binocolo!
Poco più sotto rispetto a M31 incontrerete una coppia di stelle abbastanza vicine: si tratta di Hamal e Sheratan e rappresentano le stelle principali della costellazione dell’Ariete. Ancora più sotto (potete fare riferimento alla mappa di seguito) è presente il pianeta Urano, talmente distante da risultare difficilissimo da vedere e soprattutto da riconoscere rispetto alle stelle, in assenza di un telescopio.

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Orizzonte Est del 15 ottobre 2021, ore 23:00, crediti FoumiLab / AstronomiAmo

L’orizzonte Sud in genere offre lo spettacolo migliore ma se questo mese lo abbiamo lasciato per ultimo è perchè, effettivamente, la zona risulta molto spenta a parte la zona più alta dello zenit della quale abbiamo già  parlato. Per le altre stelle è possibile riconoscere Fomalhaut nel Pesce Australe e Diphda nella Balena.

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Orizzonte Sud il 15 ottobre 2020, ore 23:00, realizzata da YourSky di FourmiLab

Possiamo dare una occhiata al centro della Balena, precisamente alla stella Mira (rispetto a Marte, in basso e un po’ più a destra): è nota come la “Meravigliosa” ed è tra le stelle più famose del cielo. L’appellativo di “Meravigliosa” venne assegnato da Hevelius ed è la capostipite di una classe di stelle a luminosità  variabile. Può essere vista a occhio nudo, debolissima o molto brillante, senza una regola apparente, nelle condizioni migliori "“ per poche settimane all’anno – mentre la sua variabilità  la porta a sparire per il resto del tempo.
Giove e Saturno, come si evince dall’immagine in alto, sono ancora nel Capricorno.

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Posizione della stella Mira nella Balena, da Stellarium

Sciami meteorici

Dopo lo sciame delle Perseidi, il più famoso dell’anno, l’attività  meteorica non si ferma e anche ottobre regala stelle cadenti. In particolare si registrano i seguenti picchi di attività , non eccezionali ma comunque sempre in grado di affascinare:

  • Delta Aurigadi attive dal 22/09 al 23/10 con picco il 10/10 e ZHR 6
  • Arietidi attive dal 01/10 al 31/10 con picco il 08/10 e ZHR 5
  • Orionidi attive dal 06/10 al 27/10 con picco il 21/10 e ZHR 20
  • Epsilon Geminidi attive dal 14/10 al 27/10 con picco il 18/10 e ZHR 2

In particolare, le Orionidi sono generalmente caratterizzate da belle scie e derivano dalla cometa di Halley, la prima riconosciuta come oggetto ricorrente "“ con periodo di 76 anni "“ da Edmund Halley.

La Luna

A ottobre 2021 la Luna presenta il proprio ciclo nel modo che segue:

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Fasi lunari a Ottobre 2021

Non sono previste eclissi, quindi si consiglia il profondo cielo per i primi dieci giorni, quando la Luna sarà  intorno al novilunio. Luce cinerea ben visibile intorno al 9 ottobre. I paesaggi saranno preferibili nella seconda parte del mese, quando la luce lunare sarà  troppo forte per osservazioni particolari.

I pianeti

Quali pianeti saranno visibili durante il mese di Ottobre 2021?

  • Mercurio è inosservabile nella prima parte del mese quando va congiunzione eliaca (9 ottobre). Torna tra le luci crepuscolari mattutine fino a raggiungere la massima elongazione Ovest il giorno 25 ottobre, sorgendo nella Vergine alle 05.12 e brillando di magnitudine -0.8
  • Venere è ancora visibile nella prima parte della serata, dal tramonto in poi. Tramonta alle 20.33 a inizio mese brillando di magnitudine -4.2 nella Bilancia e alle 19.23 a fine mese, con magnitudine -4.4 in Ofiuco. Raggiunge la massima elongazione Est il 30 ottobre.
  • Marte mese di congiunzione eliaca anche per Marte (8 ottobre), che come Mercurio tornerà  a mostrarsi nel crepuscolo mattutino a fine mese sorgendo intorno alle sei nella Vergine e brillando di magnitudine 1.7
  • Giove e Saturno sono vicini, visibili nella prima parte della notte nella costellazione del Capricorno. Giove tramonta dopo le 3 a inizio mese e appena dopo la mezzanotte a fine mese mentre Saturno lo precede, tramontando alle 2 a inizio mese e alle 23 a fine mese.
  • Urano si mostra per tutta la notte ma ha comunque bisogno almeno di un binocolo per poter essere osservato.
  • Nettuno si mostra per tutta la notte agli strumenti telescopici.

Eventi celesti principali

Il 9 ottobre la Luna, in fase di sottile falce illuminata al 10%, è in congiunzione con il pianeta Venere dopo il tramonto, con gli astri bassi all’orizzonte Ovest.

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9 ottobre: Congiunzione Luna-Venere. Crediti Stellarium

Il 14 ottobre la Luna, illuminata al 60%, è in congiunzione con il pianeta Saturno. La migliore visibilità  si ha dopo il tramonto.

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14 ottobre: Congiunzione Luna-Giove. Crediti Stellarium

Il 15 ottobre la Luna, illuminata al 70%, è in congiunzione con il pianeta Giove, con migliore osservabilità  dopo il tramonto.

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15 ottobre: Congiunzione Luna-Saturno. Crediti Stellarium

Il 23 ottobre la Luna illuminata al 95% (calante) è in congiunzione con l’ammasso aperto delle Pleiadi, con migliore osservabilità  a notte inoltrata.

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23 ottobre: Congiunzione Luna-M45. Crediti Stellarium

Il 24 ottobre la Luna illuminata al 90% è in congiunzione con la stella Aldebaran nel Toro. Per inciso, nella stessa giornata la Luna raggiunge l’apogeo a 405.612 chilometri dalla Terra.

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24 ottobre: Congiunzione Luna-Aldebaran. Crediti Stellarium

Stazione Spaziale Internazionale

Per il mese di ottobre 2021 la Stazione Spaziale Internazionale, al netto di modifiche dell’ultima ora, effettuerà  passaggi serali fino al giorno 9 per poi iniziare una serie di passaggi mattutini a partire dal giorno 18. Di seguito riportiamo i principali passaggi per il Centro Italia, fermo restando che le altezze possono essere più o meno vantaggiose in base al luogo di osservazione. Per conoscere i passaggi per la vostra località  potete fare riferimento alla pagina dedicata su AstronomiAmo: sarà  sufficiente entrare per avere orari e mappe impostati correttamente.

3 ottobre 2021 dalle ore 20.23 alle ore 20.28 – Direzione da NO a SE con picco a SO alle ore 20.27 e altezza di 81°

Passaggio-ISS-3-ottobre-2021-81gradi

4 ottobre 2021 dalle ore 19.36 alle ore 19.44 – Direzione da NO a ESE con picco a NE alle ore 19.40 e altezza di 61°

Passaggio-ISS-4-ottobre-2021-61gradi

7 ottobre 2021 dalle ore 18.51 alle ore 19.01 – Direzione da NO a SE con picco a NO alle ore 18.55 e altezza di 80°

Passaggio-ISS-7-ottobre-2021-88gradi

22 ottobre 2021 dalle ore 06.59 alle ore 07.09 – Direzione da SO a ENE con picco a SSO alle ore 07.04 e altezza di 88°

Passaggio-ISS-22-ottobre-2021-80gradi

2 Comments

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    • Buonasera Stefania, si tratta di una funzione del software planetario utilizzato per simulare lo scenario, in tal caso Stellariom.
      Il x4 è un fattore di ingrandimento della Luna rispetto al resto, utilizzato soltanto per renderla più visibile nell’immagine.

Scritto da

Eduinaf Avatar Autori Stefano Capretti

Nato a Roma nel 1975, svolgo la mia professione di informatico con la fortuna di averla potuta applicare alla progettazione e allo sviluppo di diverse unità  di volo e di Terra di satelliti e costellazioni satellitari, italiani e non, con particolare riguardo alla efficienza e sicurezza dei sistemi di telemetria e controllo. Appassionato di astronomia, preferibilmente visualista, mi occupo di divulgazione da circa dieci anni, dapprima in solitaria e attualmente come presidente dell'Associazione AstronomiAmo, per la quale curo in particolare il sito web, la libreria di calcolo di effemeridi, le relazioni con il pubblico e le dirette streaming.

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