Aggiornato il 5 Marzo 2019
Il cielo del mese di ottobre presenta alcuni oggetti interessanti che è possibile vedere anche utilizzando un piccolo binocolo. Ad esempio gli ammassi M29 ed M39 nella costellazione del Cigno, o l’ammasso attaccapanni nella costellazione della Volpetta. Particolarmente interessante per gli amanti del progetto SETI è, però, l’ammasso globulare di Ercole, che si trova nella zona del cielo coperta dall’omonima costellazione, poichè è proprio in quella direzione che è stato inviato il famoso messaggio di Arecibo, con il quale il genere umano ha fornito ai possibili ascoltatori alieni che si dovessero trovare in quella zona informazioni sul nostro modo di contare, sulla nostra chimica e sulla nostra forma.Vediamo, però, ora quali sono le costellazioni che caratterizzano il cielo di ottobre (il testo che segue è tratto da it.wiki):
Le costellazioni di ottobre
Il cielo di ottobre è caratterizzato dalla presenza del Quadrato di Pegaso, un asterismo visibile nell’omonima costellazione durante l’autunno molto alto sull’orizzonte.
Il cielo a sud è dominato dalla stella Fomalhaut, il cui splendore è rimarcato anche dall’assenza di altre stelle luminose nel suo settore di cielo; Fomalhaut appartiene alla costellazione del Pesce Australe, situata a sud dell’Aquario. La Balena inizia pure a fare la sua comparsa, verso sud-est, mentre a sud-ovest ancora è visibile, nelle prime ore della sera, la costellazione del Sagittario, molto bassa sull’orizzonte. Il Capricorno è visibile subito ad est.
Ad est, all’Ariete segue il sorgere delle Pleiadi, che saranno poi caratteristiche in tutte le notti autunnali, invernali e di inizio primavera. La brillante stella Capella (α Aurigae), dal caratteristico colore giallastro, si osserva verso nord-est, lungo la debole scia della Via Lattea.
In alto nel cielo, le costellazioni dominanti sono, ancora, il Cigno e l’asterismo del Triangolo Estivo, sebbene il vertice più meridionale del triangolo, Altair, inizi a calare sempre più verso ovest. Al Triangolo Estivo si sostituisce, non lontano dallo zenit, la caratteristica forma a “M” (o a “W”) di Cassiopea.
Verso nord, il Grande Carro si presenta rasente l’orizzonte, e se a nord sono presenti ostacoli all’osservazione, non è proprio visibile. La Stella Polare è quasi esattamente a metà strada fra questo e la costellazione di Cassiopea: se dunque Cassiopea è alta nel cielo, il Grande Carro è rasente l’orizzonte, e viceversa.
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