Un altro anno è passato, e un nuovo anno è appena iniziato. La Terra, nel suo moto intorno al Sole, è tornata all’incirca nella stessa posizione che aveva l’1 gennaio del 2023, ma non esattamente la stessa, poichè l’anno astrale o siderale ha una durata di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 9.54 secondi, motivo per cui abbiamo bisogno di aggiungere, ogni tanto, un giorno al mese di febbraio ottenendo così un calendario lungo 366 giorni. Che è, poi, proprio il caso di questo 2024. E per festeggiare il suo arrivo, eccovi il primo cielo del mese dell’anno nuovo.
Le costellazioni
Orizzonte Est
Oltre le nuvole a Est si ammira la costellazione del Leone (dove splende Regolo, stella dalla forma appiattita a causa della rapida rotazione propria), che può essere intercettata a partire dalle stelle Megrez e Phecda del Grande Carro, individuando la sua stella principale Regolo sulla parte Sud-Ovest. Con una linea congiungente Megrez e Merak intercettano le stelle Castore e Polluce nella costellazione dei Gemelli. Nel cielo brilla Procione, al centro della piccola costellazione del Cane Minore, che sorge prima dell’altra “stella del cane” cioè Sirio, la stella più luminosa del cielo nella costellazione del Cane Maggiore. A Nord del cacciatore Orione splende la stella Capella nella costellazione dell’Auriga (a forma di pentagono irregolare) che ad occhio nudo appare di colore giallognolo. A Sud-Est la costellazione dell’Idra, priva di stelle di una certa entità , che si estende a forma di serpente ma non facile da individuare per la scarsa luminosità delle stelle che la compongono, dove spicca Alphard (la solitaria) una gigante arancione distante circa 177 anni luce dalla Terra. Alte a Nord-Est la costellazione della Lince e, a Sud di questa, le costellazioni del Cancro e la coppia dei Gemelli che si tengono per mano.
Orizzonte Nord
Volgendo lo sguardo allo zenit troviamo l’Auriga, a Nord della quale spicca la debole costellazione della Giraffa e non mancano ovviamente in questo spazio celeste Cassiopea, Cefeo, Drago, l’Orsa Minore e l’Orsa Maggiore, costellazioni circumpolari che completano lo scenario celeste. L’asterismo dal Grande Carro, dalla forma di ciotola con un manico, si alza verso le parti più alte del cielo e ci aiuta a ritrovare la stella Polare (a circa 430 anni luce dal Sole) mentre dalla parte opposta, lungo il ramo della Via Lattea, le costellazioni di Cefeo dove si può scorgere la stella variabile Delta Cephei molto nota tra gli astrofili e più a Sud di Cassiopea, con il suo un gruppo di stelle dalla caratteristica forma di W. Basso sull’orizzonte, fra le Orse e la casetta di Cefeo, si scorge la costellazione del Drago dal corpo sinuoso che si avvolge come una specie di serpentone arrotolato e con una lunga coda tra le stelle del cielo. Le stelle più luminose sono Etamin, una gigante arancione, Al Dhibain Prior e Rastaban (testa del Drago).
Orizzonte Sud
Spostando lo sguardo verso Sud, nel cielo domina ancora la costellazione di Orione e del suo seguito l’asterismo del Triangolo invernale composto dalle brillanti Sirio, Procione e Betelgeuse. Del gigante del cielo invernale si posso apprezzare: le tre stelle allineate Mintaka, Alnilam e Alnitak, la Spada di Orione (formata dalle tre minute stelle e dalle nebulose M42 e M43), lo scudo alzato e il bastone nell’altro braccio pronto a colpire il Toro. Proseguendo lungo la linea della cintura si arriva alla costellazione del Cane Maggiore e quindi alla bianco-bluastra Sirio e completano questo stupendo quadrante celeste le stelle Betelgeuse in Orione e Procione nel Cane Minore. A Sud di Orione (ai suoi piedi) la piccola costellazione della Lepre, inseguita nel cielo dal Cane Maggiore, la cui testa si trova appena sotto la brillante bianco-bluastra Rigel (circa 44.000 volte più luminosa del Sole). Partendo proprio da quest’ultima è facilmente visibile e riconoscibile presentandosi come un gruppo di deboli stelle dalla forma di una lepre. Sebbene poco brillante risaltano agli occhi le stelle Arneb e Nihal che completano il quadro celeste.
Orizzonte Ovest
Ponendo lo sguardo verso Ovest si estendono alte nel cielo la costellazione del Toro dove brilla la stella arancione Aldebaran e (nelle vicinanze le sette sorelle delle Pleiadi) e di Perseo con la famosa stella doppia Algol, la stella demone, nota per le sue variazioni di luminosità già dai tempi antichi. In questo riquadro celeste si scorge quanto resta delle costellazioni autunnali, il Grande Quadrato di Pegaso seguito da Andromeda, dai deboli Pesci e dalla Balena. A Sud-Ovest di Orione, si sviluppa la lunga e tortuosa costellazione di Eridano, con la sua stella più luminosa Achernar (dall’arabo la fine del fiume), azzurra distante circa 144 anni luce dal Sole. Sempre verso Ovest, più a destra della costellazione, si trovano le costellazioni dell’Ariete, tra i Pesci e il Toro, e quella del Triangolo che risultano ben visibili nel campo celeste. Hamal, distante circa 60 anni luce dalla Terra, è la stella più luminosa dell’Ariete. Tracciando una linea ipotetica congiungente le stelle di Andromeda e Ariete, ovvero Hamal e Alamach, si individua a metà strada di tal percorso la piccola costellazione del Triangolo con le sue tre stelle principali molto ravvicinate fra loro BetaTtrianguli, Mothallah e Gamma Trianguli e pertanto, anche se non molto luminose, più visibili.
I pianeti
Il cielo notturno sarà un palcoscenico dinamico che vedrà danzare i pianeti tra le miriadi di stelle e dove i diversi fenomeni celesti incanteranno gli spettatori.
Per quanto riguarda le posizioni planetarie, a inizio anno Mercurio, il pianeta dall’atmosfera assente rispetto a quella della Terra, è visibile a Est all’alba, sempre peggio al progredire del mese; a Sud-Est nella costellazione dell’Ofiuco, giorno 9 poco prima dell’alba, incontra la sottile Luna crescente sorgendo circa 1 ora e mezza prima del Sole, mentre giorno 12 raggiunge la massima elongazione (la maggiore separazione dal Sole vista dalla Terra) occidentale (circa 23,5°). Giorno 27 si trova in congiunzione con il pianeta Marte.
Venere, le cui nubi nascondono un paesaggio aspro battuto da piogge acide, è ben visibile a Est all’alba per tutto il mese e oltre, in particolare giorno 9 lo si può ammirare in congiunzione, a Sud-Est, vicino ad una sottile Luna nella sua fase crescente, circa due ore prima dell’alba. Passa dalla costellazione dello Scorpione a quella dell’Ofiuco e infine in quella del Sagittario.
Il rossastro Marte, il pianeta in cui tutto si arrugginisce, è immerso nei bagliori dell’alba a Est: a fine mese sorge un’ora prima del Sole. In particolare il 10 gennaio, nella costellazione del Sagittario, ci sarà l’avvicinamento con la Luna e vede il pianeta sorgere un’ora prima dell’alba. Giorno 27 si trova in congiunzione con Mercurio.
Giove, il gigante sempre in tempesta, l’oggetto più brillante nel cielo del mese, è visibile nella prima parte della notte e per buona parte della seconda. Il 18 del mese brilla in prima serata nelle vicinanze di una mezza Luna nella poco appariscente (per la sua bassa luminosità ) costellazione dell’Ariete. I due oggetti celesti splenderanno creando una affascinante panorama celeste.
Il pianeta degli anelli Saturno è visibile per qualche ora dopo il tramonto del Sole nella costellazione dell’Aquario. Il 14 del mese in serata incontra, nella costellazione dell’Acquario, una Luna crescente e a più di 3° in direzione Ovest brilla con una luminosità simile alle stelle più brillanti del cielo. Alla fine del mese tramonta circa due ore dopo.
Marte e i due pianeti interni, Venere e Mercurio, passano dalla costellazione del Sagittario a quella del Capricorno rispettivamente i giorni 4, 14 e 23 gennaio.
Nettuno, il gigante ghiacciato blu del Sistema Solare, è visibile dopo il tramonto del Sole nell’Acquario. Il 15 del mese il nostro satellite naturale gli passa davanti oscurandolo, fenomeno chiamato occultazione lunare di Nettuno.
Urano, il gigante ghiacciato sdraiato, visibile di sera nella costellazione dell’Ariete è animato di moto retrogrado fino al giorno 27, mentre il 19 gennaio si trova in congiunzione con la Luna (evento visibile con binocolo o telescopio).
Visto che gli eventi astronomici di rilievo non mancano non resta che lasciare spazio all’affascinante osservazione dei pianeti nel cielo che crea una connessione armoniosa e unificante con gli altri oggetti della volta celeste. Ricordiamoci che se la luce tremola, è una stella, al contrario invece si tratta di un pianeta.
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