Continuiamo la serie di interviste con il nostro primo autore, Marco, di Bari, oggi tredicenne, che ha inviato sia una recensione che un contributo scientifico alla rubrica Briciole Spaziali, vietata ai maggiori di quattordici anni. Buona lettura.
Benvenuto Marco, grazie dei tuoi contributi, vogliamo iniziare a conoscerti meglio. Per esempio, vuoi dirci che musica ti piace, se segui il cinema o quali libri leggi (oltre, naturalmente a quelli che racconti per la rubrica!)?
Mi chiamo Marco, ho 13 anni e da settembre frequenterò la terza media. Tra i miei film preferiti ci sono “Si Alza il Vento” (adoro Miyazaki) e “L’Uomo che Vide l’Infinito”, la storia del genio matematico Ramanujan. Mi piace molto la pallavolo, seguo sempre la nazionale maschile e ho giocato nell’Under 13 fino all’anno scorso. Nel tempo libero scrivo racconti di vario genere, leggo e la notte guardo le stelle con il telescopio e con le app Solar System Globe e Star Walk 2. L’ultimo libro che ho letto è stato “Il Rinomato Catalogo Walker & Dawn“, un libro che ha per protagonisti quattro bambini della Louisiana e che, ambientato nel 1904, racconta bene le situazioni sociali di quel tempo in America. Da quando avevo 6 anni (quando ebbi in regalo il mio primo libro sui pianeti) mi piacciono anche i libri di astronomia adatti alla mia età e tra i miei preferiti c’è “Apri gli occhi al cielo“.
Le materie che preferisco sono Italiano, Storia e Scienze, infatti. So suonare uno strumento musicale, il pianoforte, prendo lezioni da quando avevo 4 anni, e il mio genere musicale preferito è il rock e l’alternative rock: ascolto U2, Queen, Radiohead, The Smile e mi piacciono Ed Sheeran, Venditti e De Gregori. Dimenticavo: adoro i gatti e amo viaggiare.
Nell’articolo “Supernova? No, supervecchia!”, pubblicato il 12 febbraio 2024, ti soffermi sulla Supernova. Ti ha appassionato il concetto che “siamo figli delle stelle” essendo costituiti da elementi chimici prodotti durante la fase finale di una grandissima stella. Pensi che si conosca tutto sull’origine della vita sulla Terra?
Non penso che si sappia tutto e chissà se mai si arriverà a saperlo, però penso che gli scienziati e gli astronomi stiano continuando ogni giorno a svelare sempre più misteri sulla sua origine e a confermare sempre più ipotesi. Ed è proprio l’idea di studiare un qualcosa di sconosciuto quello che più mi attira dell’astronomia.
In un altro tuo contributo, del 18 giugno 2022, hai recensito il libro “Astrolibro dell’Universo” di Umberto Guidoni e Andrea Valente. Un bel viaggio nell’astronomia anche attraverso le immagini. Ti ha stupito “la pagina con tutti i francobolli del secolo scorso con immagini spaziali” e dici “oggi con i telefonini non usiamo scrivere lettere o cartoline… ma credo che inizierò a farlo ogni tanto!” Se tu potessi, che cartolina invieresti a un tuo coetaneo di un altro pianeta? E, facendo un volo di fantasia, come pensi che comunicheremo in un futuro lontano?
Attualmente sono in Islanda e manderei una cartolina del lago Mývatn e dell’altopiano di Landmannalaugar a un amico di Marte per fargli vedere la somiglianza dell’isola con il suo pianeta e chiedergli di ospitarci a vicenda. Quanto alla comunicazione tra gli uomini in un futuro molto lontano, ricordo le parole di Einstein riguardo alla sua scoperta sul nucleare: “Non so come si combatterà la Terza Guerra Mondiale, ma so che la Quarta si combatterà con pietre e bastoni.” Quindi io temo che se l’uomo continuerà a fare un cattivo uso della tecnologia, anche in ambito delle guerre, farà ritornare il mondo alla preistoria, facendo ricominciare tutto daccapo.
Che impressione hai degli scienziati e delle scienziate? Secondo te, quali sono le doti o le caratteristiche principali che servono per diventare scienziato/scienziata?
Ammiro il lavoro degli scienziati e dei ricercatori, la loro dedizione anche a sacrificio della loro vita. Per me uno scienziato per prima cosa deve avere umiltà e curiosità. Spesso mi chiedo se chi ha a che fare con l’origine di tutto possa credere nella religione che dà una spiegazione tutta diversa, senza senso agli occhi di chi non crede [È pur vero che molti scienziati sono credenti, così come, per esempio, ricerca astrofisica di alto livello viene svolta dalla Specola Vaticana NdR]. Penso poi che lo scienziato sia uno che non si arrende e che porta a termine quello che ha iniziato. Non mi piace la scienza al servizio dei soldi.
Cosa pensi/speri che la ricerca scientifica potrà scoprire nel futuro?
Spero che la ricerca scientifica faccia passi avanti nella medicina, ora che le malattie aumentano sempre più anche nei giovani. Poi, da futuro astronomo (il mio sogno) spero che la ricerca in questo campo aiuti a trovare nei pianeti delle soluzioni ai problemi della Terra, come la mancanza di acqua, senza però distruggere i pianeti. E infine, mi piacerebbe vedere lo sviluppo, o almeno la moderazione dell’intelligenza artificiale. Domande troppo semplici, oppure la richiesta di fare temi, dovrebbero essere rifiutate. Ho visto un video in cui la versione inglese di Google AI alla domanda di “All the fruits that end in um”, tranquillamente risponde “Applum, Orangeum, Bananum…”. E poi, ricordo un vostro articolo di febbraio, che mostrava la molto “espansa” conoscenza dell’Ia con Fabrizio de Andrè, in cui ChatGPT fa menzioni insensate per poi continuare a sbagliare. Spero che la ricerca porti l’IA a migliorare l’uomo e non ad annientare la sua mente e creatività.
Conosci anche il Concorso di scrittura dell’INAF dedicato a Gianni Rodari? Pensi sia più bello scrivere di fantasia, come per il concorso, o di scienza come per le Briciole Spaziali? Perchè?
Entrambe le cose mi piacciono molto, ma preferisco scrivere per il concorso, perché qui c’è solo un tema generale da rispettare e si possono inserire tantissime altre idee. Nelle Briciole Spaziali ci sono argomenti precisi, e non si può scrivere di altro. Però, ripeto, è un piacere scrivere per entrambi.
Sai già che cosa vorresti diventare da grande?
Per prima cosa uno scrittore. Quello assolutamente. Ma anche un astronomo. Insomma, un astronomo scrittore sarebbe il massimo. Non nascondo che la vittoria di due edizioni del Concorso EduINAF dedicato a Gianni Rodari mi ha dato la sensazione che il sogno possa diventare realtà.
C’è qualcos’altro che vorresti condividere con noi e con il pubblico?
Credo che l’astronomia debba essere presente nella scuola media e che i programmi scolastici vadano rivisti. E poi mi piacerebbe scrivere sui vari tipi di stelle e tutto ciò che le riguarda.
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