L'astronomo risponde Ricerca e università

Diventare astronomi

L'astronomo risponde a una domanda su come diventare astronomi e come costruirsi una carriera in questo campo.

Aggiornato il 31 Luglio 2020

Quali qualità sono necessarie e/o richieste per diventare astronomo? Quali attività può intraprendere un neolaureato? Cosa fare per poter svolgere un’attività di ricerca?
Gradirei il consiglio di voi esperti anche per coloro, maturandi come me, che si apprestano a scegliere la facoltà.

Vanessa

Una domanda chiara che ha una risposta non semplice. Probabilmente ogni astronomo ha una ricetta diversa. Posso darti solamente il mio punto di vista che, comunque, spero possa servire a prendere una decisione più consapevole per i tuoi studi futuri.
Oggi l’astronomo studia i processi fisici e chimici per spiegare la formazione e l’evoluzione degli oggetti celesti, quali ad esempio gli esopianeti, le stelle e le galassie. Per ottenere le informazioni necessarie si utilizzano osservazioni con telescopi a terra e satelliti in orbita su tutto lo spettro elettromagnetico. Analisi statistiche, modelli matematici e simulazioni numeriche sono gli strumenti per analizzare i dati osservativi e trarne informazioni per ampliare le nostre conoscenze non soltanto sui singoli oggetti celesti ma anche sull’Universo, sulla sua origine e sulla sua evoluzione. Credo, quindi, che la qualità principale sia la curiosità per ciò che ci circonda e, in particolare, per i fenomeni fisici (ed anche chimici e biologici, vista la sempre maggiore importanza di queste discipline nella moderna astrofisica). Le discipline scientifiche utilizzano come linguaggio la matematica che è il mezzo per descrivere fenomeni complessi con un numero decente di parametri. E’ quindi ovvio che bisogna aver passione per le materie scientifiche e bisogna essere consapevoli che, prima di “guardare il cielo”, si studieranno, nei primi anni del corso di laurea triennale in Astronomia, fisica, matematica e informatica. Per diventare un astrofisico (lo preferisco ad astronomo) bisogna non arrendersi davanti alle difficoltà che si incontrano durante lo studio perché la soddisfazione di avere capito un piccolo pezzetto di Universo compensa la fatica fatta.
La laurea triennale in Astronomia non ha grandi sbocchi sul mercato del lavoro, è propedeutica alla laurea magistrale, che permette di accedere all’insegnamento, come per altre lauree scientifiche o a quelle attività in cui siano richieste competenze scientifiche, ad esempio di informatica.
Se invece, dopo la laurea magistrale, si desidera intraprendere la carriera del ricercatore, è necessario fare un concorso e vincere una borsa di studio, in Italia o all’estero, della durata di tre anni per conseguire il Dottorato di Ricerca. Il dottorando svolgerà, sotto la supervisione di un ricercatore senior, una ricerca originale, che permetterà di incontrare colleghi di altre Università o di Enti di Ricerca trascorrendo anche periodi all’estero. I risultati scientifici ottenuti durante il Dottorato di Ricerca saranno poi pubblicati su riviste internazionali. Questi lavori pubblicati e l’esperienza accumulata permetteranno al dottorato di concorrere per ottenere un’assegno di ricerca e poi un altro assegno… fino a un concorso per un contratto a tempo indeterminato in una Università o in un Ente di Ricerca in Italia o all’estero.

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Scritto da

Eduinaf Avatar Autori Loretta Gregorini

Docente del Dipartimento di Fisica e Astronomia, ora in pensione, e collaboratore scientifico INAF

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