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Edu INAF presenta: Osservatorio Astronomico d’Abruzzo

In occasione della Settimana dell'Astronomia 2018 su Edu INAF presentiamo le sedi che costituiscono l'Istituto Nazionale di Astrofisica. Un breve testo e un video di presentazione per conoscere i luoghi dove si svolge la ricerca astronomica in Italia. In questo articolo l'Osservatorio Astronomico d'Abruzzo.

Aggiornato il 28 Novembre 2024

L’astronomia, o scienza dell’universo, è una disciplina affascinante per il grande pubblico, ma pochi conoscono le ricercatrici e i ricercatori che ne sono protagonisti tutti i giorni, i luoghi dove essi operano, e la storia di osservatori astronomici, istituti e laboratori di ricerca. Dove si svolge la ricerca astronomica in Italia? Chi sono gli astronomi di oggi e a cosa lavorano? Per rispondere a queste domande e scoprire alcune recenti novità , l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ha realizzato una serie di brevi cortometraggi dedicati alle proprie strutture, in Italia e presso le Isole Canarie, che raccontano in pochi minuti anche di alcuni personaggi passati alla storia. Questi “video INAF” verranno presentati per la prima volta su questo sito in occasione della Settimana Nazionale dell’Astronomia 2018. Oggi parliamo dell’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo.

L’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo (OAAb), una delle strutture più recenti dell’INAF, nasce nel luglio 2017 dalla fusione dell’Osservatorio Astronomico di Teramo (OATe) e della stazione osservativa di Campo Imperatore.
La storia dell’OATe ha inizio nel 1890, quando l’astronomo teramano Vincenzo Cerulli (1859-1927), con risorse proprie, ne avviò la costruzione dando vita all’Osservatorio Astronomico di Collurania. Nel 1917 la cosiddetta “Specola di Collurania” fu donata allo Stato Italiano, diventando per cento anni l’Osservatorio Astronomico Vincenzo Cerulli di Teramo.
La Stazione Osservativa di Campo Imperatore, sull’omonimo altipiano del massiccio del Gran Sasso, ad una quota di 2150 m, venne inaugurata nel 1965 dall’allora Direttore dell’Osservatorio di Roma, Massimo Cimino.
In circa 130 anni di storia molto è cambiato nel modo di fare scienza: dalle osservazioni di Marte e dalla scoperta dell’asteroide 704 Interamnia dei primi anni del 1900, l’Osservatorio è diventato oggi punto di riferimento della comunità  scientifica per lo studio delle stelle come entità  singole e come popolazioni, mantenendo ancora attiva una linea di ricerca sui corpi del sistema solare.
Ancora, sul versante della tecnologia, dopo il periodo di sviluppo delle tecniche di fotometria fotoelettrica ed interferometria a cavallo delle due guerre mondiali, si arriva ad oggi con la progettazione e la realizzazione di tecnologie hardware e software per progetti di rilevanza globale come lo Square Kilometer Array, la partecipazione alle attività  del satellite astrometrico Gaia e la costruzione della Unità  di Calibrazione per il telescopio E-ELT.
Sin dalla fondazione, l’OAAb continua a svolgere attività  di formazione e divulgazione verso il pubblico e le scuole. Una missione certamente a beneficio del territorio teramano e abruzzese, ma di riferimento anche per l’intero versante adriatico dalla Puglia alle Marche, essendo l’OAAb l’unico osservatorio astronomico sull’intera fascia costiera adriatica.

Credits
I “video INAF” nascono da un’idea di Stefania Varano dell’Istituto di RadioAstronomia di Bologna e sono un prodotto del progetto nazionale Nuove tecnologie e attività  di laboratorio per la promozione dell’astronomia, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università  e Ricerca (MIUR) nell’ambito delle iniziative ex Legge 6/2000 (PANN15T3_00143). Il montaggio del video è stato realizzato da Matteo Canzari dell’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo.

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Scritto da

Gaetano Valentini Gaetano Valentini

Osservatorio Astronomico d'Abruzzo

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