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Edu INAF presenta: l’Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna

In occasione della Settimana dell'Astronomia 2018 su Edu INAF presentiamo le sedi che costituiscono l'Istituto Nazionale di Astrofisica. Un breve testo e un video di presentazione per conoscere i luoghi dove si svolge la ricerca astronomica in Italia. In questo articolo l'Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna.

Aggiornato il 5 Giugno 2018

L’astronomia, o scienza dell’universo, è una disciplina affascinante per il grande pubblico, ma pochi conoscono le ricercatrici e i ricercatori che ne sono protagonisti tutti i giorni, i luoghi dove essi operano, e la storia di osservatori astronomici, istituti e laboratori di ricerca. Dove si svolge la ricerca astronomica in Italia? Chi sono gli astronomi di oggi e a cosa lavorano? Per rispondere a queste domande e scoprire alcune recenti novità, l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ha realizzato una serie di brevi cortometraggi dedicati alle proprie strutture, in Italia e presso le Isole Canarie, che raccontano in pochi minuti anche di alcuni personaggi passati alla storia. Questi “video INAF” verranno presentati per la prima volta su questo sito in occasione della Settimana Nazionale dell’Astronomia 2018. Oggi parliamo dell’Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna.

Il 1° gennaio 2018 nasce a Bologna, presso l’area di ricerca del CNR-INAF e l’Area Universitaria Navile (plesso Battiferro), l’Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio (OAS) dall’unione di due strutture già presenti nel panorama INAF: l’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica cosmica e l’Osservatorio Astronomico di Bologna.
Portando avanti le attività svolte dai due precedenti istituti, i principali campi di attività dell’Osservatorio sono: la scienza spaziale – con attività sia in campo tecnologico che di ricerca e sviluppo, l’astrofisica stellare ed extragalattica, la cosmologia. Inoltre l’Osservatorio ospita due telescopi: 60 cm per la divulgazione (Zeiss 1936) e 1,5 m per la ricerca (Cassini 1976), di proprietà dell’Università di Bologna, ma gestiti dall’INAF presso il Parco Astronomico di Loiano (BO).
Per studiare l’universo, nell’Osservatorio si disegnano, sviluppano e realizzano strumenti e dispositivi che consentono di osservare il cosmo su tutto lo spettro elettromagnetico: radiometri e antenne per le microonde, antenne per studi di polarimetria nel millimetrico, rilevatori per radiazioni X e gamma. Il tutto completato da laboratori in cui la strumentazione in fase di progettazione viene verificata e qualificata. Il laboratorio Cryowaves per Alma e il laboratorio Maory per E-ELT sono due esempi.
L’Osservatorio è ben inserito in ambito nazionale ed internazionale, grazie ai numerosi programmi di ricerca e missioni scientifiche realizzate in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), con quella europea (ESA), con l’ESO, con le agenzie internazionali (es. NASA), con enti di ricerca in Italia o all’estero.

Didattica e divulgazione

Tra le attività di spicco del nuovo Osservatorio ci sono quelle rivolte al pubblico. Da anni vengono proposte diverse tipologie di attività divulgative finalizzate a colmare il più possibile il divario tra scienza e società, a beneficio di entrambe. Molteplici sono i contesti e le occasioni, ad es. la Notte Europea dei Ricercatori e le serate osservative presso il Parco Astronomico, anche grazie all’ausilio di un planetario.
Particolare attenzione è dedicata alla didattica che prevede laboratori per le scuole di ogni ordine e grado, con proposte che coprono argomenti legati all’astronomia, alla cosmologia, alla fisica e all’esplorazione spaziale. Per le scuole secondarie sono attivi programmi di tutorato e stage presso le sedi dell’OAS e attività nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Tra questi citiamo il progetto Opus Facere. Inoltre, un planetario gonfiabile con tre cupole di diverse dimensioni è a disposizione delle scuole per un’esperienza diretta del cielo.
Grande successo di pubblico hanno anche le serate laser. Questi eventi, tenuti in parchi pubblici della città, hanno permesso allo staff dell’OAS di accompagnare fino a mille persone alla scoperta del cielo.
Dall’anno scorso è inoltre stata siglata una convenzione con il Museo del Patrimonio Industriale (BO) che ha dato vita ad un ciclo di laboratori di successo effettuati all’interno dello stesso museo con il nome di Officina degli errori; collaborazione che sta diventando sempre più stretta anche con lo scopo di formare docenti e operatori all’uso di metodi inclusivi per l’apprendimento delle STEM.
In aggiunta, la convezione con l’Opificio Golinelli permette all’OAS di organizzare eventi pubblici su tematiche astronomiche con exhibits e conferenze. Da alcuni anni vengono inoltre svolti corsi di aggiornamento per insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado all’interno del programma Educare ad Educare.

Credits
I “video INAF” nascono da un’idea di Stefania Varano dell’Istituto di RadioAstronomia di Bologna e sono un prodotto del progetto nazionale Nuove tecnologie e attività di laboratorio per la promozione dell’astronomia, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) nell’ambito delle iniziative ex Legge 6/2000 (PANN15T3_00143). Montaggio realizzato da Sara Venturi (OAS) Musica: Cambo – Mario in love (free music archive).

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Scritto da

Sara Venturi Sara Venturi

Volontaria del Servizio Civile Nazionale presso l'Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna

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