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Edu INAF presenta: l’Osservatorio Astronomico di Trieste

In occasione della Settimana dell'Astronomia 2018 su Edu INAF presentiamo le sedi che costituiscono l'Istituto Nazionale di Astrofisica. Un breve testo e un video di presentazione per conoscere i luoghi dove si svolge la ricerca astronomica in Italia. In questo articolo l'Osservatorio Astronomico di Trieste.

Aggiornato il 5 Giugno 2018

L’astronomia, o scienza dell’universo, è una disciplina affascinante per il grande pubblico, ma pochi conoscono le ricercatrici e i ricercatori che ne sono protagonisti tutti i giorni, i luoghi dove essi operano, e la storia di osservatori astronomici, istituti e laboratori di ricerca. Dove si svolge la ricerca astronomica in Italia? Chi sono gli astronomi di oggi e a cosa lavorano? Per rispondere a queste domande e scoprire alcune recenti novità, l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ha realizzato una serie di brevi cortometraggi dedicati alle proprie strutture, in Italia e presso le Isole Canarie, che raccontano in pochi minuti anche di alcuni personaggi passati alla storia. Questi “video INAF” verranno presentati per la prima volta su questo sito in occasione della Settimana Nazionale dell’Astronomia 2018. Oggi parliamo dell’Osservatorio Astronomico di Trieste.

Sviluppatosi dalla Scuola nautica fondata da Maria Teresa d’Austria nel 1753, l’Osservatorio Astronomico di Trieste (OATS) è oggi uno dei maggiori centri di Astronomia in Italia. La sede centrale è situata sul colle di San Vito nelle ville Basevi e Bazzoni, mentre la stazione osservativa si trova a 400 m s.l.m. sul Carso presso Basovizza. Lì sono ospitate anche una mostra storica e una specola didattica.
I campi di ricerca spaziano dallo studio del Sole e del Sistema Solare alle lontane galassie, dale stelle nella Via Lattea all’Universo primordiale e alla cosmologia, dalla fisica fondamentale e delle alte energie all’astrobiologia.
La ricerca d’avanguardia dell’OATS si giova di una fitta rete di collaborazioni nazionali e internazionali, in particolare con l’ESO, Osservatorio Europeo Australe, e con l’ESA, Agenzia Spaziale Europea. Tra i molti progetti tecnologici di OATS va ricordata la strumentazione per alcuni dei maggiori tepescopi presenti e futuri (p. es. il Telescopio Nazionale Galileo, situato alle Isole Canarie; il VLT, Very Large Telescope, sulle Ande cilene; l’LBT, Large Binocular Telescope a Mount Graham in Arizona; ALMA, l’tacama Large Millimeter Array; E-ELT, European Extremely Large Telescope, un telescopio di 42 metri di diametro) e la partecipazione a missioni spaziali (tra le quali, dopo Planck, è Euclid a impegnare maggiormente i ricercatori dell’OATs).
Particolare attenzione è dedicata dall’OATS alla formazione dei giovani alla ricerca. Gli astronomi dell’OATS svolgono attività didattica in corsi di laurea e dottorato sia presso l’Università di Trieste che la SISSA. Ogni anno l’OATS finanzia borse di studio della Laurea Specialistica in Astrofisica e Cosmologia, di dottorato e post-dottorato. La Sezione di Astronomia dell’Università di Trieste è ospitata dall’OATS mediante una convenzione. OATs organizza e partecipa a un intenso programma di conferenze e seminari sviluppato in  collaborazione con gli istituti ed enti cittadini che ospitano ricerche in astrofisica; tale iniziativa porta a Trieste astrofisicidi primo piano a livello internazionale.
L’OATS svolge anche un’attività di divulgazione, che coinvolge diverse migliaia di persone ogni anno, e di diffusione della scienza, sia per il pubblico generale che per le scuole. I due cardini di quest’attività sono i telescopi della Specola Margherita Hack  e del progetto Le stelle vanno a scuola. Non mancano conferenze di divulgazione e altri eventi quali l’Open Day e le Olimpiadi italiane di astronomia. Queste attività coinvolgono diverse migliaia di persone ogni anno.
Nella sede di Basovizza, l’aula multimediale interattiva esploracosmo è inoltre specialmente attrezzata per la dimostrazione delle leggi dell’astronomia e dell’astrofisica.

Credits
I “video INAF” nascono da un’idea di Stefania Varano dell’Istituto di RadioAstronomia di Bologna e sono un prodotto del progetto nazionale Nuove tecnologie e attività di laboratorio per la promozione dell’astronomia, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) nell’ambito delle iniziative ex Legge 6/2000 (PANN15T3_00143). Il montaggio del materiale fornito da ciascuna sede si deve a Manfredi Bernardini per Science & Joy s.r.l. I brani musicali originali sono stati composti da Rosaria (Sara) Bonito e registrati presso lo studio RockZone di Palermo.

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Scritto da

Giulia Iafrate Giulia Iafrate

Osservatorio Astronomico di Trieste

Massimo Ramella Massimo Ramella

Laureato in fisica con Margherita Hack, è astronomo associato all'Inaf presso l'osservatorio di Trieste. Dopo anni di ricerca sulla struttura a grande scala dell'universo, dal 2005 si occupa di didattica e divulgazione dell'astronomia. È il team leader europeo della sezione didattica del progetto Virtual observatory, dove coordina lo sviluppo di prodotti per supportare l'insegnamento dell’astronomia.

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