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Edu INAF presenta: l’Osservatorio Astronomico di Brera

In occasione della Settimana dell'Astronomia 2018 su Edu INAF presentiamo le sedi che costituiscono l'Istituto Nazionale di Astrofisica. Un breve testo e un video di presentazione per conoscere i luoghi dove si svolge la ricerca astronomica in Italia. In questo articolo: l'Osservatorio Astronomico di Brera

Aggiornato il 22 Settembre 2020

L’astronomia, o scienza dell’universo, è una disciplina affascinante per il grande pubblico, ma pochi conoscono le ricercatrici e i ricercatori che ne sono protagonisti tutti i giorni, i luoghi dove essi operano, e la storia di osservatori astronomici, istituti e laboratori di ricerca. Dove si svolge la ricerca astronomica in Italia? Chi sono gli astronomi di oggi e a cosa lavorano? Per rispondere a queste domande e scoprire alcune recenti novità, l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ha realizzato una serie di brevi cortometraggi dedicati alle proprie strutture, in Italia e presso le Isole Canarie, che raccontano in pochi minuti anche di alcuni personaggi passati alla storia. Questi “video INAF” verranno presentati per la prima volta su questo sito in occasione della Settimana Nazionale dell’Astronomia 2018. Oggi parliamo dell’Osservatorio Astronomico di Brera.

L’Osservatorio Astronomico di Brera, fondato intorno al 1760 all’interno del Collegio gesuitico di Brera, è la più antica istituzione scientifica di Milano. Le prime osservazioni vennero effettuate da Giuseppe Bovio e Domenico Gerra, due padri gesuiti appassionati di astronomia, dalle terrazze del Palazzo, puntando i telescopi su alcune comete. Le prime osservazioni proseguirono con Giove e i suoi satelliti e determinando l’altezza del Sole. Contemporaneamente iniziò una serie regolare di rilevazioni meteorologiche che prosegue fino ad oggi ed è una delle più lunghe e complete in Europa. Pochi anni più tardi, nel 1764, verrà realizzata sui tetti del Palazzo una vera e propria Specola, grazie ad una fortunata circostanza che condusse a Milano uno dei più grandi scienziati dell’epoca, il gesuita Ruggiero Giuseppe Boscovich.
Ingegnere, poeta e astronomo, Boscovich progettò una struttura ottagonale che rese la Specola di Brera una delle più celebri d’Europa.

I canali di Marte

Il direttore più famoso è indubbiamente Giovanni Virginio Schiaparelli che nel 1877 portò a compimento una serie di approfondite osservazioni del pianeta Marte. Grazie al suo lavoro, fu possibile ottenere le prime mappe dettagliate del pianeta rosso, incredibilmente accurate considerando gli strumenti a disposizione. A causa di una “illusione ottica” Schiaparelli aveva osservato i famosi “canali di Marte“. Egli, però, riteneva tali strutture naturali e originate dai supposti flussi d’acqua che attraversavano la superficie marziana. Forse a causa di un’errata traduzione, però, Percival Lowell divenne fermamente convinto della natura artificiale di tali canali e quindi dell’esistenza di un popolo marziano. La discussione scientifica che ne scaturì fu fonte di ispirazione per il romanzo del 1898 La guerra dei mondi di Herbert Wells, che a sua volta ispirò Orson Welles per l’omonimo dramma radiofonico trasmesso il 30 ottobre del 1938 e che generò un’ondata di panico collettivo in tutti gli Stati Uniti.

L’Astronomia a Brera oggi

Oggi l‘Osservatorio Astronomico di Brera (OAB) fa parte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ed è un centro di ricerca d’eccellenza riconosciuto a livello mondiale. Gli astronomi dell’OAB si occupano di ricerche che vanno dai pianeti alle stelle, dai buchi neri alle galassie, dai lampi di raggi gamma alla cosmologia. Fin dalla fondazione mantiene la sede in Palazzo Brera, a Milano, dove conserva un prezioso archivio storico e una biblioteca antica di circa 35000 volumi e un’esposizione di antichi strumenti astronomici aperta al pubblico.
Dal 1923 è attiva una seconda sede presso Villa San Rocco, a Merate (LC), in Brianza, dove, oltre all’attività di ricerca, sono stati stabiliti laboratori per la ricerca tecnologica nel campo della strumentazione astronomica.
L’OAB è stato uno dei primi istituti di ricerca italiani a dotarsi di personale specializzato nella comunicazione della scienza (ufficio POE, public outreach & education). Il POE arricchisce l’offerta culturale lombarda con un ricco programma di conferenze multimediali presso la due sedi, laboratori didattici, partecipazioni a festival e iniziative. Nel dicembre 2012, l’OAB è stato insignito della Medaglia d’oro (Ambrogino d’oro) del Comune di Milano per meriti civici.
Inoltre è recente il contributo fondamentale dei ricercatori delle due sedi alla caccia alle onde gravitazionali con LIGO e VIRGO, in particolare all’osservazione della fusione di due stelle di neutroni che ha permesso di raccogliere la luce associata alle onde gravitazionali associate a tale straordinario evento cosmico, responsabile tra l’altro della creazione degli elementi più pesanti, rari e preziosi della tavola periodica.

Credits
I “video INAF” nascono da un’idea di Stefania Varano dell’Istituto di RadioAstronomia di Bologna e sono un prodotto del progetto nazionale Nuove tecnologie e attività di laboratorio per la promozione dell’astronomia, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) nell’ambito delle iniziative ex Legge 6/2000 (PANN15T3_00143). Il montaggio del materiale fornito da ciascuna sede si deve a Manfredi Bernardini per Science & Joy s.r.l. I brani musicali originali sono stati composti da Rosaria (Sara) Bonito e registrati presso lo studio RockZone di Palermo.

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Scritto da

Gianluigi Filippelli Gianluigi Filippelli

Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l’Università della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.

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